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Phil Spencer ha inflitto un duro colpo alla FTC, ma cosa vuole davvero l'antitrust USA?

L'udienza che vede contrapposte Microsoft e FTC ha trovato un protagonista d'eccezione, Phil Spencer, che ha inflitto un duro colpo all'antitrust USA.

Phil Spencer ha inflitto un duro colpo alla FTC, ma cosa vuole davvero l'antitrust USA?
NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   26/06/2023

Phil Spencer, eroe dei due mondi: è senz'altro lui il protagonista assoluto dell'udienza che si sta tenendo in questi giorni, che vede contrapposte Microsoft e FTC e che si pone come un evento chiave rispetto alla possibile acquisizione di Activision Blizzard.

Durante la sua testimonianza, il CEO di Microsoft Gaming ha inflitto un duro colpo all'antitrust USA, giurando solennemente che Call of Duty rimarrà su PlayStation e neutralizzando in questo modo qualsiasi ulteriore discussione sul destino del franchise Activision, senza dubbio l'elemento più rilevante dell'acquisizione.

Non è tutto: nel corso del suo intervento, Spencer ha spiegato che Indiana Jones sarà un'esclusiva Xbox così come Spider-Man lo è per PlayStation, sulla base del desiderio di legare un personaggio importante alla piattaforma, ma ha parlato anche di come Sony sia un concorrente ostile e aggressivo sulle esclusive.

I legali della FTC sono apparsi spesso impreparati, il che lascerebbe intendere come mai la commissione si sia così platealmente opposta all'anticipo dell'udienza: probabilmente l'obiettivo era quello di far scadere il termine del 18 luglio e ottenere così l'annullamento dell'acquisizione senza neanche dibattere in aula.

In generale, tuttavia, più si va avanti con la discussione e più le motivazioni della commissione americana presieduta da Lina Khan appaiono inconsistenti: oggi è arrivata un'altra batosta quando un rappresentante di Google ha dichiarato che Stadia competeva con le console e non all'interno di un ipotetico mercato cloud scollegato da tutto il resto.

La domanda sorge dunque spontanea: cosa vuole davvero l'antitrust USA? Sta semplicemente portando avanti una battaglia di principio contro le big tech, ovverosia il cavallo di battaglia della presidente Lina Khan? Oppure ci sono motivazioni concrete e plausibili dietro una condotta che finora pare semplicemente votata a difendere gli interessi dei concorrenti di Microsoft? Parliamone.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.