Durante l'ultima settimana di ottobre, Rockstar Games, che attualmente sta lavorando al lancio di GTA 6, ha licenziato più di 30 dipendenti nelle sue sedi di Regno Unito e Canada. La motivazione ufficiale riguarda una presunta cattiva condotta dei colpiti, ma le notizie emerse parlano insistentemente di un allontamento dovuto al loro tentativo di sindacalizzarsi.
Ora ci sono altri problemi per Rockstar Games visto che più di 200 dipendenti hanno firmato delle lettere mirate a chiedere il reintegro dei licenziati, che erano tutti membri dell'Independent Workers' Union of Great Britain (IWGB), che ha definito le azioni di Rockstar come "l'atto di repressione sindacale più spietato nella storia dell'industria videoludica".
I dipendenti fanno quadrato
I dipendenti licenziati si sono uniti ai loro colleghi e ad altri sostenitori in una serie di proteste davanti agli uffici di Rockstar e della società madre, Take-Two Interactive. Ulteriori manifestazioni sono previste questa settimana presso le sedi dell'azienda a Londra e Parigi.
"È commovente vedere così tanti nostri colleghi sostenerci e chiedere conto alla dirigenza - in un periodo in cui Rockstar vuole impaurirci, i miei coraggiosi ex colleghi stanno andando dritti alla porta del nostro capo chiedendo che le nostre voci siano ascoltate, senza arretrare", ha scritto uno degli ex dipendenti, che ha preferito mantenere l'anonimato.
"È evidente a chiunque sia vicino alla situazione che si tratta di un atto sfacciato e senza scuse di brutale repressione sindacale. Rockstar impiega tantissimi sviluppatori di talento, tutti fondamentali per realizzare i giochi che pubblichiamo."
Rockstar ha già previsto che il lancio di Grand Theft Auto 6 sarà il più grande debutto videoludico della storia. La data d'uscita è stata recentemente posticipata al 19 novembre 2026 per PlayStation 5 e Xbox Series X e S.