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PlayStation, Jim Ryan e quella voglia di live service che stava affossando Naughty Dog

Inattaccabile sul fronte dei numeri, Jim Ryan è stato fautore di una strategia votata ai live service su PlayStation che rischiava di affossare Naughty Dog.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   06/10/2023
PlayStation, Jim Ryan e quella voglia di live service che stava affossando Naughty Dog

Jim Ryan ha rassegnato le sue dimissioni, a marzo 2024 abbandonerà il proprio ruolo di presidente di PlayStation e la sua gestione verrà certamente ricordata per i numeri straordinari totalizzati da PS5, ma al contempo per quella voglia di live service che rischiava di affossare Naughty Dog.

Nelle ultime ore i sempre più insistenti rumor sui problemi dello studio diretto da Neil Druckmann si sono moltiplicati: si è parlato di licenziamenti in corso e del fatto che The Last of Us Multiplayer sarebbe stato cancellato, dopo la notizia dell'addio del designer della monetizzazione.

Tutto fa pensare che il pur talentuoso team non fosse in realtà a proprio agio con la realizzazione di un'esperienza multiplayer, evidentemente imposta dall'alto, e alla fine i nodi sarebbero venuti al pettine, con conseguenze drammatiche per gli sviluppatori al lavoro su quello specifico progetto.

I live service servono

Fortnite, uno degli esempi più limpidi di live service di successo
Fortnite, uno degli esempi più limpidi di live service di successo

Alcuni giorni fa abbiamo ragionato in un editoriale sul fatto che Jim Ryan non ha sbagliato a puntare sui live service, perché PlayStation ne ha bisogno per crescere: il mercato videoludico ha preso una certa direzione, ormai da diversi anni, ed è chiaro che bisogna essere forti anche sul fronte dei GaaS per poter ambire a moltiplicare le entrate.

Probabilmente è l'approccio che si è rivelato sbagliato: com'è noto, Sony fa parecchio affidamento su Naughty Dog, ma in questo caso lo studio si è rivelato essere il cavallo sbagliato su cui puntare, e in generale l'esperienza con un determinato genere non è qualcosa che si possa improvvisare o costruire dall'oggi al domani.

A criticare la strategia di Ryan sono stati tuttavia anche altri team di sviluppo interni, che stando a un report di Jason Schreier hanno ritenuto negativa la svolta verso i giochi live service, un filone che la recente cancellazione di Hyenas ha confermato essere soggetto a grandi incertezze.

PlayStation deve dunque continuare a essere PlayStation, portare nei negozi le straordinarie esperienze narrative a base single player per cui è famosa in tutto il mondo e solo in seconda battuta sperimentare sul fronte delle produzioni multiplayer, affidandone però la realizzazione a esperti come Bungie, cosa che peraltro giustificherebbe l'investimento per l'acquisizione dei creatori di Halo e Destiny.

Voi che ne pensate? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.