Il nuovo PlayStation Plus è uguale a Xbox Game Pass, sostiene Microsoft in un documento inviato a una delle tante commissioni antitrust al lavoro per stabilire la legittimità dell'acquisizione di Activision. È vero? A nostro avviso sì, ma il punto è un altro: il mercato non è più lo stesso dall'avvento degli abbonamenti all-you-can-play e sarà difficile tornare indietro.
E così, mentre Sony si lamenta del fatto che Call of Duty non ha rivali e che Xbox Game Pass cresce troppo proprio come conseguenza della politica di acquisizioni messa in atto da Microsoft, quest'ultima punta il dito sulle esclusive PlayStation e sostiene infine che PlayStation Plus è uguale a Xbox Game Pass.
A occhio potremmo dire che tutte queste affermazioni sono condivisibili e hanno un fondo di verità, e allo stesso tempo si tratta di dichiarazioni legittime e inevitabili in un regime di concorrenza in cui si cerca di evitare che i propri competitor diventino troppo forti. Sì, anche se nell'esprimere tali posizioni si fa finta di dimenticare che ci si è comportati nella stessa identica maniera nel corso degli anni.
Dicevamo però che il punto è un altro, e cioè com'è cambiato il mercato dei videogiochi con il consolidamento degli abbonamenti all-you-can-play. Ne abbiamo parlato spesso: si tratta di una vera e propria rivoluzione per l'industria, che ha stravolto il concetto di proprietà effettiva andando però incontro alle esigenze di un pubblico molto ampio.
Utenti che con una somma che va dai 10 ai 17 euro mensili possono accedere a un catalogo di giochi enorme, e che virtualmente non hanno bisogno d'altro: se le grandi esclusive first party non sono disponibili sulla piattaforma digitale dal day one, a un certo punto arriveranno comunque e nel frattempo, in ogni caso, si disporrà di una quantità spropositata di titoli con cui cimentarsi.
Sapendo che una determinato prodotto arriverà su PlayStation Plus o su Xbox Game Pass, quanti saranno disposti ad acquistarlo in maniera tradizionale, sborsando gli attuali 79,99€? Qual è il valore effettivo che viene percepito se ci sono abbonamenti che per 10 euro ti consentono di scaricare centinaia di titoli, anche tripla A?
Nel tentativo di colmare l'enorme gap con PlayStation venutosi a creare nel corso della passata generazione, Microsoft ha deciso di cambiare strategia e ha iniziato a regalare giochi, letteralmente. Si è fatto un gran parlare della sostenibilità di questo approccio e della possibilità che rappresenti un limite rispetto agli investimenti sui progetti più importanti, ma non è ancora chiaro come stiano davvero le cose e le opinioni sono contrastanti.
Quello che però sta accadendo non ha bisogno di grandi interpretazioni: se già il mercato videoludico si era trasformato in un ambiente sempre più elitario per via dell'aumento dei costi produttivi, lasciando poco spazio e possibilità alle esperienze doppia A o indie, con l'arrivo del nuovo PlayStation Plus tale situazione risulta consolidata e impone a tutti una scelta: adattati o muori.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.