I risultati finanziari dell'ultimo trimestre di Sony a prima vita raccontano di un altro sfavillante successo, eppure le parole del presidente Hiroki Totoki, che appare peraltro essere un tipo decisamente schietto e tutto d'un pezzo per quanto riguarda i numeri, hanno dato un certo scossone alla solita fanfara mediatica su PS5. La prima questione è che, a fronte di ricavi altissimi e da record per quanto riguarda il trimestre fiscale, i margini risultano decisamente ridotti, palesando un problema nella gestione dei costi a fronte dei ricavi: di fatto, la questione sembra confermare ancora una volta come nel mercato videoludico sia complicato ottenere grandi margini, specialmente se si investe in produzioni che costano tantissimo. Se nemmeno le vendite impressionanti di Sony riescono a giustificare più di tanto i grandi investimenti, significa che la situazione è particolarmente difficile.
Non ci vuole molto a capirlo, basta guardare le chiusure e i licenziamenti di massa avvenuti in questi mesi, oltre alle cancellazioni di progetti considerati troppo rischiosi per essere portati a termine, oppure quelli portati a termine con enormi sforzi e che non sono riusciti a rientrare nei costi, come visto di recente con Immortals of Aveum. Il che ci porta alle altre questioni emerse dalla conferenza finanziaria di Sony: nessun grosso gioco di PlayStation Studios appartenente proprietà intellettuali note è previsto prima di aprile 2025, e il fatto che Totoki abbia chiaramente indicato l'approccio multipiattaforma come una possibile soluzione per migliorare i profitti. Il primo punto potrebbe non essere così negativo come sembra: sappiamo che Sony ha intenzione di lanciare una grande quantità di live service nei prossimi mesi, molti dei quali sono effettivamente nuove proprietà intellettuali e dunque "non appartenenti a serie note". Potrebbe anche essere possibile che vi siano delle nuove IP di grosso calibro in sviluppo, sebbene la politica di Sony su questo fronte sia stata di recente estremamente cauta, dunque la questione ha risvolti positivi, sebbene indubbiamente significhi un allargamento della lacuna di nuove uscite first party vista già per buona parte del 2023.
Sony si lancia sui multipiattaforma?
La questione dei multipiattaforma è molto interessante, anche perché giunge quasi in contemporanea con le voci dell'apertura in questo senso da parte di Microsoft, con i titoli Xbox che potrebbero arrivare sulle piattaforme concorrenti. Di fatto, è una conferma di quanto dicevamo proprio nelle ore scorse parlando del futuro dell'intera industria videoludica. Ovviamente Totoki si riferisce qui al PC come altra piattaforma da supportare, ma sembra suggerire un'espansione in questo ambito, che potrebbe tradursi nella possibilità di uscite in contemporanea al day one su PS5 e PC, cosa che peraltro si è dimostrata un successo con il recente Helldivers 2 e che dovrebbe essere ripetuta anche per i prossimi live service in arrivo. Non siamo ovviamente ancora all'uscita dei first party su altre console, ma considerando quale è stata finora la politica di Sony sulle proprie esclusive, un lancio meno dilazionato tra console e PC ha un valore epocale.
Infine, tutto questo va messo nella prospettiva di una generazione che ormai è avviata nella sua seconda metà del ciclo vitale, come riferito da Sony stessa nei documenti. Se si pensa che la stragrande maggioranza dei giochi usciti finora erano cross-gen, viene da pensare che questa generazione non abbia mai veramente ingranato, dal punto di vista dell'espressione del proprio potenziale tecnologico. Una generazione strana, sotto molti aspetti: basti pensare al fatto che le produzioni di grosso calibro first party da parte di Sony su PS5 sono state in gran parte remaster, remake o riedizioni in stile Director's Cut di giochi usciti per PS4. Proprio quando sembra arrivato il momento della nuova piattaforma, ci troviamo già nella sua fase "finale", anche se si tratta ovviamente di altri 3 anni e mezzo almeno. In questo, la pandemia in mezzo alla quale le nuove console sono state lanciate ha ovviamente avuto un ruolo fondamentale, nonché il fatto che tutte le maggiori produzioni da parte dei first party siano capitate proprio alla fine del ciclo di PS4, di fatto costringendo a un lungo iato successivo, riempito solo parzialmente dalle riedizioni.
Resta comunque il fatto che PS5 vende tanto, e continua a farlo in maniera piuttosto scollegata dalla presenza o meno di grossi giochi first party sviluppati appositamente. A questo punto, siamo curiosi di vedere come si configurerà la seconda metà del ciclo vitale della console, che potrebbe rivelarsi ben più interessante e inaspettata della prima.