Questa settimana abbiamo assistito, nel volgere di qualche ora, a uno State of Play considerato quasi universalmente deludente e al trionfo assoluto di Sony in termini di vendite, facendo pensare che le due cose tutto sommato vadano molto bene insieme. Bisogna dire che i risultati finanziari pubblicati questa settimana si riferiscono al trimestre concluso alla fine del 2024, dunque in un periodo che aveva visto quantomeno l'uscita di Astro Bot e volendo la presenza costante di Helldivers 2, ma quest'ultimo risale ormai a più di un anno fa, mentre il titolo di Asobi, pur essendo considerato da molti quasi un capolavoro del genere platform, non possa rientrare proprio nel concetto di system seller, considerando che ha venduto meno di due milioni finora, su una quantità spropositata di piattaforme potenziali.
Insomma, si può dire che le vendite record fatte registrare da PS5 in quest'ultimo periodo non siano propriamente derivate da qualche irresistibile esclusiva first party e che queste, verosimilmente, non siano fondamentali per il successo della piattaforma, tutt'altro. Paradossalmente, si potrebbe dire che in questo periodo i PlayStation Studios siano stati forse più un peso per le casse di Sony che un motore per affermarsi sul mercato: dopo il flop di Concord e la cancellazione (presunta o confermata) di cinque o sei progetti live service nel giro di qualche anno, sembra evidente che il motore degli studi first party si sia ritrovato un po' a girare a vuoto, pendendo più sulle spese che sui profitti della compagnia.
Dovremmo abituarci a State of Play con pochi first party?
Nonostante tutto questo, il trimestre fiscale di Sony è stato un trionfo, con 9,5 milioni di PS5 vendute in tre mesi e il raggiungimento di 75 milioni di console piazzate nel mondo.
È chiaro com questa macchina vada avanti a prescindere dai grandi giochi first party su cui è stato costruito il mito dei PlayStation Studios, il cui apporto al successo (al momento) risulta minimo. D'altra parte basta guardare anche le classifiche di vendita su PS5 e PS4 per vedere come ci siano sempre i soliti multipiattaforma a dominare, e curiosamente compaiano sempre più spesso più giochi Microsoft che Sony nella top ten, tanto per rimarcare la stranezza di questi tempi.
Alla luce di questa situazione, e considerando anche l'innegabile caos che i PlayStation Studios hanno attraversato con l'avventata svolta sui live service, è comprensibile che Sony non abbia alcuna fretta di presentare i suoi giochi first party, ed è inutile restare delusi per la loro mancanza agli State of Play. Ovviamente questi arriveranno, nel 2025 dovrebbero esserci almeno Ghost of Yotei e Death Stranding 2: On the Beach, sebbene quest'ultimo non possa essere considerato propriamente in first party, mentre nel 2026 possiamo immaginare almeno l'uscita di Marvel's Wolverine e il nuovo annunciato Saros di Housemarque, ma è possibile che i PlayStation Studios continuino con un ritmo piuttosto lento, considerando che, in effetti, non c'è alcuna urgenza di giochi esclusivi per spingere PS5. Tantomeno adesso che la concorrenza diretta ha praticamente dismesso le esclusive e sta praticamente fornendo più giochi di Sony stessa.