Emergono informazioni sul nuovo numero della celebre rivista britannica Edge, e riportiamo qui i voti assegnati nelle recensioni presenti questo mese, come da tradizione, tra i quali emerge la netta stroncatura di Senua's Saga: Hellblade 2, in particolare.
Abbiamo visto come il nuovo gioco di Ninja Theory abbia portato a valutazioni piuttosto contrastanti da parte della critica, ma generalmente molto più positive che negative, nonostante le riserve espresse da molti sulla qualità effettiva del gameplay e la sua durata, cosa risultata in primi voti anche molto alti a fronte di alcune eccezioni.
Evidentemente, Edge si piazza tra queste eccezioni e si distingue in maniera particolare, assegnando quello che risulta essere il voto più basso in assoluto visto finora per Senua's Saga: Hellblade 2, un secco "4", peraltro lo stesso voto che la rivista assegnò anche al primo Hellblade: Senua's Sacrifice.
Un eccezione, ma non immotivata
Il problema principale descritto da Edge è quello evidenziato anche da molti altri, ma evidentemente qui considerato ben più rilevante nella valutazione.
Si tratta dello scarso livello di coinvolgimento attivo per il giocatore, che si limita spesso ad essere soprattutto uno spettatore di quanto accade sullo schermo.
A contrasto appare invece molto positiva la valutazione di , che si porta a casa un ottimo "8", mentre ottimo risulta invece No Case Should Remain Unsolved, avventura per PC che è veramente piaciuta molto alla redazione della rivista britannica.
Tra gli altri titoli noti, Hauntii non convince e si prende un "5", mentre Homeworld 3, Paper Trail e Little Kitty, Big City si piazzano tutti su un piano intermedio con un buon "7". Vediamo l'elenco:
- Still Wakes The Deep - 8
- Hellblade II - 4
- Homeworld 3 - 7
- RKGK/Rakugaki - 7
- Cryptmaster - 8
- 1000xRESIST - 8
- Paper Trail - 7
- Isles Of Sea and Sky - 8
- No Case Should Remain Unsolved - 9
- Little Kitty, Big City - 7
- Hauntii - 5
Indubbiamente, la valutazione che farà più discutere è quella su Hellblade 2, anche se c'è da dire che è proprio la stessa ottenuta sulla medesima rivista anche dal primo Hellblade, dimostrando così una certa costanza di visione sull'argomento.