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Sony considera "molestie" le richieste di documenti da Microsoft per la causa su Activision

Continua la battaglia tra Sony e Microsoft, con la prima che accusa la seconda di molestie per le troppe richieste di documenti da presentare.

Sony considera 'molestie' le richieste di documenti da Microsoft per la causa su Activision
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   10/02/2023

Continuano i risvolti peculiari della battaglia legale tra Microsoft, Activision, FTC e Sony in cui si è trasformata la celebre acquisizione di Activision Blizzard, ora con Sony che considera "evidenti molestie" le richieste di dati e informazioni da parte di Microsoft.

Come era emerso in precedenza, Microsoft ha citato in giudizio Sony, richiedendo la comparsa di rappresentanti della compagnia nel processo intentato dall'FTC contro la casa di Redmond. Lo scopo di questa mossa è avere modo di fornire un quadro più completo della situazione del mercato videoludico, in modo da mostrare all'antitrust i dati effettivi delle vendite e delle quote di mercato delle varie compagnie in modo da dimostrare l'inconsistenza del rischio di monopolio o di restrizione della concorrenza in seguito all'acquisizione di Activision Blizzard.

Abbiamo visto anche che Sony si sta rifiutando di fornire questi documenti, cercando di ritardarne l'invio per quanto possibile, in modo da fornire un ulteriore ostacolo alla conclusione della manovra, cosa che Bobby Kotick ha già definito come una sorta di sabotaggio dell'operazione.

Giunta alla quarta richiesta di rinvio nel giro di pochi giorni, Microsoft ha presentato la questione al giudice: "Microsoft ha espresso la ragionevole richiesta a SIE di raccogliere documenti, attraverso i responsabili già accordati attraverso vari momenti durante i negoziati, incluse in richieste scritte il 26 e il 31 gennaio", ha scritto la casa di Redmond. "SIE ha rifiutato queste richieste e, per quanto ne sappiamo, Sony non ha completato la raccolta per un singolo soggetto, nemmeno per quanto riguarda persone come il presidente e CEO Jim Ryan, che ha viaggiato per il mondo per opporsi all'accordo Microsoft/Activision e il cui ruolo in questa causa non è mai stato messo in discussione".

Sony ha risposto che la richiesta di Microsoft riguarda "un gran volume di documenti", riguardanti sette persone, e che "trovare, processore, controllare e produrre" questi documenti è "molto impegnativo". La casa di PlayStation è arrivata a riferire che "Le richieste di revisione nei confronti della leadership di SIE sono ovvie molestie", che non verrebbero richieste nemmeno in cause interne alla compagnia.

Insomma, la questione resta ancora aperta e sembra ben lontana da una soluzione, con la frattura fra Microsoft e Sony che sembra assolutamente insanabile a questo punto, come riferito anche Jez Corden nelle ore scorse.