Sony Manchester è uno dei team first party chiusi di recente da Sony, ma a differenza di altri questo è rimasto sempre piuttosto misterioso, senza informazioni particolari sul gioco cancellato a cui stava lavorando e sul perché il suo percorso si sia concluso in maniera così drastica.
Uno speciale di Polygon fa luce sui retroscena della questione, chiarendo come siano andate le cose anche attraverso varie interviste ad ex-dipendenti del team. In pratica, Sony aveva aperto e alimentato per ben 5 anni il suo studio di Manchester, nella grande spinta verso i giochi VR che ha caratterizzato la compagnia, puntando su un nuovo progetto che però stentava a decollare.
Il gioco in sviluppo si chiamava CSAR: Combat, Search, and Rescue come titolo provvisorio, e viene descritto come una sorta di Desert Strike in realtà virtuale, con i giocatori che erano chiamati a pilotare un elicottero in una zona di guerra, cercando di combattere i nemici e salvare i commilitoni dispersi.
I problemi principali dello studio, a detta degli intervistati, stavano soprattutto nella sua organizzazione, con la leadership affidata a Eric Matthews (all'epoca VP di Sony Worldwide Studios ed ex-Bitmap Brothers) e Mark Green, research director di Sony. Si trattava di due figure ingombranti in termini decisionali ma anche molto assenti nelle fasi di sviluppo del gioco, che hanno portato più volte a ricostruire ampie parti di codice per continui cambi di idea e scarsa collaborazione e dialogo tra loro e con gli sviluppatori.
L'altro problema era la dimensione estremamente ristretta del team, che per molto tempo è rimasta ferma a circa 30 dipendenti, una quantità giudicata insufficiente per procedere in maniera spedita con un progetto di questo calibro. Come ricordano gli sviluppatori, dall'esterno lo studio attirava molto, essendo un first party Sony e lavorando a cose intriganti come la realtà virtuale e PlayStation VR, ma nel giro di poco tempo si capiva come il progetto non riuscisse ad ingranare.
Questo ha portato molti sviluppatori ad andarsene, sostituiti da altri e peggiorando così la continuità strutturale del gioco. Infine, quando c'è stato il cambio di direzione con l'arrivo di Hermen Hulst a capo dei Worldwide Studios, l'impossibilità di giustificare gli scarsi progressi fatti dopo 5 anni di sviluppo su CSAR: Combat, Search, and Rescue ha spinto Sony a chiudere il team e cancellare il gioco.
Sony Manchester è stato dunque chiuso, rientrando nella serie di chiusure che ha coinvolto vari team britannici come Guerilla Cambridge, Evolution Studios e Sony Liverpool, a cui si è aggiunto di recente anche lo storico Sony Japan Studio.