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Spotify ha nuovi filtri intelligenti per personalizzare la libreria anche in base al vostro umore

Organizzare librerie e scoprire contenuti su misura in base alle vostre attività, al genere o persino al vostro mood del momento: i filtri smart arrivano su Spotify, ma per ora non in Italia.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   08/09/2025
Spotify

Spotify continua a lavorare sull'aspetto che più lo contraddistingue rispetto alla concorrenza: la personalizzazione. L'azienda ha avviato la distribuzione di una nuova funzione che consente di filtrare i contenuti della libreria in base ad attività, stati d'animo o generi musicali. Una novità che non riguarda soltanto le playlist, ma che in parte si estende anche a podcast e audiolibri, con la possibilità di avviare sessioni guidate dal DJ con intelligenza artificiale integrato nell'app.

Il debutto dei cosiddetti "filtri intelligenti" è partito da un gruppo ristretto di mercati, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda e Sudafrica. La funzione è disponibile inizialmente solo per gli abbonati Premium che utilizzano l'app su smartphone e tablet. L'espansione proseguirà nelle prossime settimane fino a completare la distribuzione agli utenti previsti.

I nuovi filtri smart di Spotify

Il nuovo strumento si inserisce in una strategia più ampia che vede Spotify impegnata a introdurre costantemente opzioni di personalizzazione. Negli ultimi mesi sono infatti arrivati diversi aggiornamenti che vanno in questa direzione. Ad aprile è arrivata la possibilità di creare playlist personalizzate attraverso comandi testuali basati su IA, mentre a maggio sono stati introdotti nuovi strumenti di gestione delle playlist e perfino la possibilità di generare copertine personalizzate. Parallelamente, il DJ virtuale AI è diventato una componente centrale, permettendo di avviare sessioni musicali adattate ai gusti di ciascun ascoltatore. Anche playlist storiche come Discover Weekly hanno ricevuto un restyling per rafforzarne il ruolo di hub personalizzato.

I nuovi filtri smart di Spotify
I nuovi filtri smart di Spotify

Se da un lato l'arricchimento costante delle funzioni offre agli utenti più modi per interagire con i contenuti, dall'altro non mancano le critiche. Una parte del pubblico segnala che l'interfaccia della piattaforma sta diventando troppo complessa. L'integrazione di strumenti tipici dei social network, come messaggi, commenti sui podcast, sondaggi, Q&A e storie, ha trasformato l'app in un ambiente più vicino a modelli come TikTok o YouTube. A questo si aggiunge la presenza crescente di video musicali e podcast con contenuti visivi, elementi che hanno reso la navigazione più affollata.

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Il tema dell'interfaccia non è nuovo per Spotify. L'azienda è spesso stata criticata per il numero elevato di funzioni concentrate in un unico ambiente e per il ruolo centrale assegnato alle raccomandazioni algoritmiche, considerate da alcuni utenti invasive. In certi casi questa combinazione ha spinto parte del pubblico a migrare verso piattaforme concorrenti, alla ricerca di esperienze percepite come più snelle o immediate.

Nonostante ciò, i dati di utilizzo raccontano una storia diversa. Nell'ultimo trimestre Spotify ha registrato una crescita significativa: gli utenti complessivi hanno raggiunto quota 696 milioni, con un incremento dell'11% rispetto all'anno precedente. Gli abbonati a pagamento sono saliti a 276 milioni, con una crescita del 12% anno su anno. Questi numeri indicano che, al di là delle perplessità, il servizio continua ad attrarre nuovi ascoltatori e a fidelizzare una parte consistente della propria base.