Vale la pena rileggere cosa diceva Todd Howard, uno dei boss di Bethesda, meno di un anno fa sulla data d'uscita di Starfield, per capire che a volte sarebbe meglio non fare certe dichiarazioni, soprattutto in un ambiente come quello dei videogiochi dove i rallentamenti e i problemi di sviluppo sono all'ordine del giorno.
Il nostro ha toccato l'argomento più volte. Le due più rilevanti sono comunque un'intervista rilasciata al Washington Post e una a IGN.com. Nella prima disse una frase interpretabile in vari modi: "Siamo fiduciosi per questa data, altrimenti non l'avremmo annunciata." Sicuramente la pronunciò per far trasparire sicurezza, ma almeno in questo caso lasciava la porta aperta a diverse possibilità, perché essere fiduciosi non significa essere certi.
La più discussa in rete in queste ore è pero la frase estrapolata dall'intervista di IGN, che probabilmente diventerà proverbiale: "La data d'uscita è scritta con l'inchiostro, non con la matita."
In effetti è invecchiata davvero malissimo, in virtù del rinvio odierno, e se ne parla di più proprio perché mostrava una sicurezza enorme da parte di Howard. Ora, è chiaro che un rinvio non è dramma e che per progetti come Starfield è meglio posticipare l'uscita che rischiare di lanciare un prodotto non rifinito. Però certe dichiarazioni potrebbero essere evitate, soprattutto dai dirigenti di spicco, proprio per schivare l'inevitabile effetto boomerang in caso di problemi.