Il trailer di lancio di Onimusha 2: Samurai's Destiny si pone come un vero e proprio tuffo nel passato, vista la maniera in cui è stato realizzato, con sequenze in bianco e nero che lasciano spazio alla grafica in-game e una voce narrante nello stile dei primi anni 2000.
Tutti elementi che si raccordano al comparto narrativo della remaster, caratterizzato da un tono volutamente leggero, che non va preso troppo sul serio, e racconta le vicende di Jubei: un samurai che nella sua avventura viene affiancato da una serie di comprimari estremamemente coloriti.
Pur con i suoi limiti, la trama di Onimusha 2: Samurai's Destiny riesce ad appassionare, specie grazie ai suoi personaggi, e gli sviluppatori hanno arricchito questo specifico aspetto introducendo la meccanica dei doni, che influenza le relazioni aggiungendo varietà e rigiocabilità.
Anche lato gameplay sono state effettuate delle modifiche rispetto all'originale, in particolare attraverso l'eliminazione dei controlli "carro armato" in favore di un movimento libero, capace di rendere l'esperienza sostanzialmente più moderna e accessibile.
Una gradita rivisitazione
Accolto dalla critica con voti positivi, Onimusha 2: Samurai's Destiny non ha rinunciato agli aspetti centrali del proprio impianto, fra contrattacchi veloci e parate perfette che consentono di eliminare rapidamente i nemici e sembra non abbiano accusato il peso degli anni.
In generale, i combattimenti possono contare su di un certo spessore e su di una grande varietà grazie alle diverse mosse disponibili, alle magie e alle tante armi che è possibile utilizzare; anche eventualmente nell'inedita modalità Hell, pensata per gli utenti più esperti, in cui basta un singolo colpo per incorrere nel game over.