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Atomfall: la recensione di un gioco a metà strada tra Stalker, Fallout e Far Cry

Siete in Inghilterra, vi siete appena risvegliati in Stalker, Fallout, Far Cry o in un laboratorio sotterraneo e nel nuovo gioco di Rebellion?

RECENSIONE di Francesco Serino   —   25/03/2025
Atomfall
Atomfall
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La recensione di Atomfall è la storia di un gioco che da punto interrogativo si trasforma in conferma grazie a una struttura interessante e atipica, un'ambientazione a dir poco singolare e a un mistero che ti tiene inchiodato dall'inizio alla fine. Se cercate un kolossal non è qui che lo troverete. Se ambite la graficona spaziale, personaggi che sembrano attori in carne ed ossa, dozzine di brani su licenza e animazioni da urlo, potete direttamente rivolgervi al prossimo gioco della lista. Se però siete alla ricerca di un'esperienza interessante, a prescindere dalla sua complessità tecnico e visiva, Atomfall potrebbe rivelarsi il gioco giusto, nel momento giusto. Qualcosa di più piccolo, più leggero, in vista della prossima hit.

Pretty Vacant

Rebellion è in circolazione da oltre tent'anni e sa bene come confezionare un prodotto di buona qualità; Atomfall è un concentrato di questa esperienza e in quanto a game design si presenta come un prodotto solido, sfaccettato e conscio dei suoi limiti. Per chi gioca, questo si traduce in un'avventura compatta e che non si perde in chiacchiere, con un sistema di missioni molto ben concepito e delle meccaniche di sopravvivenza mai tediose e perfettamente integrate con lo stile e il ritmo dell'azione.

Atomfall va affrontato così: quicksave e ci si prova
Atomfall va affrontato così: quicksave e ci si prova

C'è il crafting, ma non ti serve un maledetto tavolo da lavoro; c'è il loot, ma arraffi tutto e ci pensi dopo; c'è persino una meccanica legata al battito cardiaco, ma è praticamente una resistenza con un nome diverso. Quel che rimane è un concentrato che sa un po' di Fallout, un po' di Stalker e un po' di Far Cry, ed è effettivamente gustoso come appare, come suona e sembra.

La cabina

L'esplorazione è appagante seppur concentrata, perfetta per sostenere quel paio di passaggi necessari attraverso le cinque macro are presenti nel gioco. Case decrepite, bunker fantasma, rigogliose serre divorate da piante senza nessun controllo, hangar abbandonati, villaggi arroccati sulle colline, foreste misteriose, enormi dighe trasformate in castelli. L'immaginario di Atomfall, un retrofuturo postatomico simile a quello di Fallout, ma qui traslocato in Inghilterra, garantisce colpi d'occhio unici grazie a una commistione di elementi che non siamo poi così abituati a vedere insieme: forti creati utilizzando i famigerati autobus a due piani invece che scintillanti greyhound, tipici cottage in mattoni rossi dove in altri giochi avresti trovato le tipiche case coloniali americane.

Lo stesso vale per i personaggi, spesso costruiti su stereotipi tipicamente anglosassoni, e per i diversi misteri che popolano le mappe, che traggono sovente ispirazione dal folklore inglese. Ci sono infine le tipiche cabine del telefono rosse che in Atomfall svolgono anche un ruolo particolare: è qui che di tanto in tanto verremo contattati da una misteriosa voce, l'unica che sembra sapere cosa sta accadendo, per quale motivo il mondo nel quale ci siamo risvegliati è messo così, ed è anche sempre prodiga di consigli. Se fidarvi o meno, dipenderà più o meno da voi.

This charming man

La storia di Atomfall prevede qualche timido bivio attraverso i dialoghi, ed è persino possibile uccidere tutti i personaggi, inclusi quelli amichevoli, e ciò nonostante riuscire a finire ugualmente il gioco. Si tratta però di una libertà perlopiù effimera che comunque aiuta a rendere Atomfall più scorrevole, e noi utenti più partecipi. Il gioco offre diversi nemici: cultisti che vivono nei boschi, organizzazioni armate, predoni che circoleranno per le mappe alla ricerca di disperati come noi, mutanti che possono infettare con lo sputo e che ricordano da molto vicino certi terrorizzanti nemici di Stalker.

Sarà anche limitato tecnicamente, ma anche Atomfall è capace di offrivi degli ottimi scorci
Sarà anche limitato tecnicamente, ma anche Atomfall è capace di offrivi degli ottimi scorci

Nonostante le diverse concessioni per rendere il gameplay più snello possibile, Atomfall ci mette alle prese con un inventario piuttosto ridotto e che ci spingerà a diverse dolorose scelte nel decidere cosa portarci dietro. Le armi da fuoco sono naturalmente potenti, ma questa non è l'America dei giochi Bethesda, e trovare armi avanzate e munizioni non sarà cosi semplice. Affidarsi alle armi corpo a corpo è un'altra scommessa, inspiegabilmente Atomfall non prevede una parata, si è quindi costretti a basare tutta la strategia su una basilare schivata che consente di guadagnare un po' di distanza da certi nemici, ma nulla può contro quelli più agili e veloci.

Tanti sottosistemi imperfetti

Lo stealth mette invece a nudo la basilarità della IA, che a volte concede troppo e altre sembra accorgersi di movimenti impercettibili. Nemmeno il feedback dei colpi è particolarmente interessante né preciso. Eppure ecco la sorpresa: nonostante l'approssimazione dei sistemi di combattimento, forse grazie anche alle follie della IA, alla fine non è stato male prendere a bastonate e fucilate i cultisti nel bosco, ritorcergli contro le grosse piante carnivore che sparano a vista chiunque gli si avvicini, e più in generale cercare di sopravvivere tra un quicksave e l'altro provandone di ogni. È leggero, è imprevedibile ma con un po' di pazienza e furbizia puoi arrivare dove mai avresti pensato. Con alcuni personaggi è possibile operare dei baratti, e il sistema è anche molto interessante perché, non essendoci denaro, richiede che si bilanci il valore di ciò che si vuole comprare con uno o più oggetti nel proprio inventario.

Atomfall offre diverse meccaniche di gioco, ma la maggior parte non sono abbastanza strutturate o sufficientemente precise
Atomfall offre diverse meccaniche di gioco, ma la maggior parte non sono abbastanza strutturate o sufficientemente precise

Può essere utile, a volte, fare qualche scambio, ma il gioco non è abbastanza profondo o articolato da richiedere una minuziosa costruzione del proprio equipaggiamento. L'elemento migliore e più a fuoco di Atomfall è il suo sistema di missioni che non prevede indicatori sulla mappa e ogni obiettivo è strutturato come fosse una indagine, dove ogni indizio o prova trovata porta al prossimo passaggio della storia principale o secondaria. È un sistema che spinge ad aprire gli occhi, premia l'intuito e avvolge di mistero anche attività che in altri giochi apparirebbero blande, di poco conto. Peccato che il tutto termini con un finale un po' troppo frettoloso, dopo le quindici ore (anche venti se vi fate prendere) necessarie per arrivare ai titoli di coda, sarebbe stato molto meglio un epilogo effettivamente esplosivo, di piena soddisfazione.

There's a Place

Tecnicamente non c'è molto di cui chiacchierare. Su console puoi azzardarti a dire che sembra un gioco per la passata generazione, ma se non ti fai di questi problemi e non ti soffermi troppo sul contorno, l'orizzonte e altri effetti, hai in cambio un titolo a volte anche piuttosto intrigante artisticamente. Atomfall non è brutto da vedere, è semplicemente arretrato. Per la cronaca, lo abbiamo testato su PC senza incontrare nessun particolare problema tecnico, o un singolo crash di sistema.

Per finire Atomfall sono necessarie solo quindici ore, ma sono dense di sorprese e di scoperte
Per finire Atomfall sono necessarie solo quindici ore, ma sono dense di sorprese e di scoperte

Il sonoro può essere diviso in due: l'effettistica non è male, ma parliamo di Inghilterra e musicalmente era lecito aspettarsi se non dei brani su licenza, che costano caro, almeno qualche richiamo, cenno, citazione. Ancora una volta, malgrado limiti, imprecisioni e problemi, Atomfall se la cava, si regge in piedi seppur barcollando fornendo per esempio un'esperienza molto più interessante di altri action adventure in prima persona recenti andati anche più che bene come l'ultimo Dead Island; Rebellion ha in più inserito qui e lì delle idee che anche i grandi del genere dovrebbero tenere in considerazione.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (19)
8.2
Il tuo voto

Atomfall è un'avventura che miscela tra di loro diverse anime videoludiche. Il risultato è un concentrato di quindici e passa ore che, nonostante le grandissime potenzialità inespresse, si regge dignitosamente in piedi grazie a diverse geniali intuizioni e all'atipica quanto irresistibile ambientazione. Il mistero che fa da sfondo alla nostra avventura non è da meno e intriga, spinge costantemente in avanti. Si poteva fare di più anche facendo un po' di meno, abbandonando sottosistemi che non hanno grande impatto sul gameplay per esempio, e limare un po' di backtracking che senza pilota automatico verso la fine può rivelarsi pesante, nonostante le distanze comunque sempre ridotte. Non c'è un singolo aspetto in cui Atomfall non poteva essere migliore eppure ti acchiappa, ti riempie la pancia, a patto di scendere a patti con i suoi vistosi limiti.

PRO

  • Ottima ambientazione piena di mistero e misteri
  • Bel sistema di missioni
  • Tanti incasinati sistemi che però, insieme, acquistano senso

CONTRO

  • Avremmo voluto un finale più esplosivo
  • Tecnicamente arretrato
  • Tanto potenziale inespresso