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Dying Light 2 Stay Human: Bloody Ties, la recensione del primo DLC di trama per l'action di Techland

La nostra recensione di Dying Light 2 Stay Human: Bloody Ties, il primo DLC di trama che apre la lunga stagione del supporto post-lancio per l'action di Techland.

Dying Light 2 Stay Human: Bloody Ties, la recensione del primo DLC di trama per l'action di Techland
RECENSIONE di Gianluca Musso   —   18/11/2022

Arrivato sul mercato da vero underdog nel 2015, il primo Dying Light riuscì con gli anni a capitalizzare un seguito di appassionati apparentemente sconfinato, diventando da puro esordiente uno dei survival horror di maggior successo dell'ottava generazione di console. Questa fortuna deriva certamente dalle grandissime qualità del gioco base, ma larga parte di essa è invece da attribuire al fecondo supporto post-lancio che riversò tra le strade di Harran una quantità di contenuti inediti soverchiante, capace di tenere impegnata la community per tutti gli anni successivi alla sua uscita. Conoscendo questa dote di Techland, era quindi del tutto lecito aspettarsi grandi cose per la campagna di contenuti post-lancio di Dying Light 2: Stay Human, chiamata per certi versi a riscattare l'accoglienza non proprio stellare riservata a questo seguito. Com'era accaduto sette anni fa, lo studio polacco è partito in quarta pubblicando nel giro di qualche mese una carrellata di aggiornamenti che hanno arricchito l'offerta del gioco e introdotto alcune funzionalità chiave come il new game plus e la photo mode, ma l'attenzione della community era naturalmente focalizzata sul primo DLC della storia di Aiden Caldwell, Bloody Ties, adesso disponibile su tutte le piattaforme a un prezzo tutto sommato abbordabile, 9,99€.

L'espansione rappresenta un valido motivo per tornare a Villedor? Quali nuovi contenuti introduce? Ma soprattutto, vale il prezzo del biglietto? Nella nostra recensione di Dying Light 2 Stay Human: Bloody Ties, tutte le risposte a queste domande.

La nuova avventura di Aiden

Come valeva per Dying Light 2, anche in Bloody Ties il focus è riposto su storia e personaggi
Come valeva per Dying Light 2, anche in Bloody Ties il focus è riposto su storia e personaggi

Il DLC Bloody Ties si era presentato la prima volta al pubblico con un trailer che aveva lasciato perplessa parte della community, a causa della sua somiglianza con l'Orda di Bozak, una delle espansioni meno apprezzate del primo Dying Light. Quel contenuto era incentrato su di una banalissima modalità arena che metteva i giocatori di fronte a innumerevoli ondate di infetti senza alcun reale coinvolgimento narrativo, e la paura di molti è che Techland replicasse anche in questo caso l'errore, dato il focus del DLC. Il grande protagonista di Bloody Ties, infatti, è il Carnage Hall, una maestosa arena ricavata nel cuore di un antico teatro dell'opera, che i sopravvissuti utilizzano come anfiteatro per mettere in scena dei brutali e violenti combattimenti all'ultimo sangue.

Se vi trovate tra coloro che aspettavano il DLC con un pizzico di apprensione, la buona notizia è che a differenza dell'Orda, Bloody Ties mette al centro dell'offerta proprio la sua componente narrativa. Carnage Hall e gli scontri nell'arena sono solo lo sfondo di una storia del tutto inedita che porterà Aiden a interagire con un cast di nuovi personaggi le cui sorti, come nel gioco base, dipenderanno in larga parte dalle nostre scelte. L'incipit non è di quelli stravolgenti, ma il racconto ha almeno inizialmente un buon ritmo ed è riuscito a conquistarsi tutta la nostra attenzione.

Per fama, gloria e denaro, Aiden comincia a frequentare dei fight club di Villedor e conosce Ciro, un combattente la cui famiglia sembra avere più di qualche legame con Carnage Hall. A grandi linee, lo scopo di tutta l'avventura è quello di farsi strada tra le gerarchie dell'arena per diventarne i nuovi campioni, eppure le esibizioni sono in qualche modo slegate dalla progressione della storia. Ciascun incontro è separato dagli altri grazie ad un ristretto numero di missioni di trama particolarmente strutturate, che portano avanti l'esposizione narrativa facendo luce sui segreti della famiglia di Ciro e su quelli di Astrid, la sanguinaria leader di Carnage Hall.

Non vogliamo svelarvi troppo della trama di Dying Light 2 Stay Human: Bloody Ties, tuttavia dobbiamo ammettere che dopo averla completata in circa quattro ore, ci aspettavamo qualcosa di più dall'espansione considerato come essa si voglia focalizzare sulla sua componente narrativa. La storia parte in modo convincente, ma appena si ha la sensazione di essere finalmente al centro degli eventi tutto accelera improvvisamente, al punto che alcuni nodi principali sembrano quasi affrettati, poco approfonditi. La durata strettamente ridotta dell'espansione è la conseguenza diretta della somma a cui viene venduta, e sebbene consideriamo comunque positivo il rapporto tra qualità e prezzo, è davvero un gran peccato che la storia del Carnage Hall sia rimasta imbrigliata tra le soglie di valori produttivi non all'altezza di un DLC di trama.

Panem et circenses

In Dying Light 2: Bloody Ties Aiden dovrà affrontare innumerevoli pericoli prima di emergere come campione dell'arena
In Dying Light 2: Bloody Ties Aiden dovrà affrontare innumerevoli pericoli prima di emergere come campione dell'arena

Considerati i timori della community, è quasi paradossale constatare come il vero valore del DLC si consolidi attorno ai combattimenti nell'arena, che non sono in alcun modo paragonabili con quelli già visti nell'Orda di Bozak. Per scalare le classifiche del Carnage Hall e vedersela con il terribile Skull Face, il vero antagonista del DLC, ci troveremo impegnati in una serie di 16 spettacolari esibizioni tutte realizzate a mano, e che non prevedono mai di eliminare delle ondate casuali di mostri generate dal computer. Divise in quattro sottocategorie, esse ci potranno chiedere di esibirci in un intricato percorso di parkour a ostacoli da completare entro un tempo limite, oppure di eliminare alcuni specifici mostri tra quelli che affollano l'arena, o ancora di prevalere in delle cruentissime boss fight contro rare specie d'infetti. L'esibizione più affascinante, però, è quella nota come "Spettacolo", e prevede di affrontare degli scenari speciali con obiettivi a tema. Giusto per darvi un'idea, in una di queste Aiden deve emulare le imprese di Kyle Crane in un'arena modellata a immagine di Harran, un po' come quando ne Il Gladiatore veniva riprodotta la battaglia di Zama tra i mercenari di Annibale e i legionari di Scipione l'Africano.

Esattamente come accadeva nel Colosseo, nel quale a volte si svolgevano addirittura battaglie navali, l'arena di Carnage Hall cambia volto ad ogni esibizione, ecco perché non si percepisce mai quel senso di inamovibile ripetitività che caratterizza quasi tutte le modalità ad ondate dei videogiochi. I combattimenti sono divertenti, impegnativi e a tratti esaltanti, anche grazie a una scelta di design che condividiamo appieno. Nelle battaglie, Aiden non porta con sé le sue armi, ma utilizza un equipaggiamento standard ed è sempre motivato a sfruttare le risorse nascoste ai quattro angoli dell'ambientazione per sopravvivere alle minacce che popolano l'arena. Ecco perché il DLC si rivolge a tutti, che abbiate finito Dying Light 2 da tempo o appena concluso il prologo.

In Dying Light 2: Bloody Tiles il personaggio di Astrid avrà un ruolo di primo piano
In Dying Light 2: Bloody Tiles il personaggio di Astrid avrà un ruolo di primo piano

Vincendo le esibizioni si ricevono i Gettoni dell'Opera, che possono essere spesi nei negozi di Carnage Hall per ottenere le ricompense esclusive previste con il DLC, come completi per Aiden, pacchetti di armi, armature e progetti. I Gettoni si ottengono in gran quantità ripetendo gli spettacoli completati in precedenza, mentre manca purtroppo una meccanica in grado di assemblare proceduralmente le arene così da avere una rigiocabilità infinita dei combattimenti. Non si tratta di un elemento scontato, ma avrebbe sicuramente impreziosito l'offerta finale di Bloody Ties.

Altre novità

Il Demolitore Gorilla, uno dei nuovi infetti introdotti con Dying Light 2: Bloody Ties
Il Demolitore Gorilla, uno dei nuovi infetti introdotti con Dying Light 2: Bloody Ties

Il DLC introduce una nuova mappa, che però è in larga parte circoscritta al teatro dell'opera e non include le tipiche dinamiche open world osservate a Villador, dal momento che l'area è quasi interamente controllata dai sopravvissuti. Il giardino del palazzo pullula di eventi e sfide, ma raramente vi troverete invogliati ad esplorare i dintorni di Carnage Hall mentre sarete per lo più costretti a farlo dalle 10 missioni secondarie che si affiancano alla storia principale. Così come queste ultime, le secondarie sono di buona fattura ma non vi faranno mai strappare i capelli dall'entusiasmo.

Un elemento inedito che riguarda da vicino il gameplay è la Manica da massacro, un nuovo oggetto che si ottiene alla fine della storia e che può essere inserito negli slot riservati agli accessori. La Manica, fondamentalmente, aggiunge un po' di profondità al sistema di combattimento, mettendo nelle mani di Aiden tre abilità aggiuntive che si attivano in alcune circostanze e che sono del tutto personalizzabili grazie a tre slot per le modifiche. Segnaliamo l'introduzione di due nuove varianti d'infetti, i Demolitori Gorilla e i Goon Cataclysm, di svariate varianti di armi corpo a corpo, e di un nuovo oggetto che ha tutte le potenzialità per rivoluzionare il modo in cui si naviga attraverso Villedor: è legato a doppio filo ad uno snodo fondamentale della trama quindi non vogliamo dirvi nulla, vi basterà sapere che farà la felicità di chi ama muoversi furtivamente tra coltri e coltri d'infetti.

Considerazioni finali

Uno scorcio di Dying Light 2
Uno scorcio di Dying Light 2

Facendo un bilancio aritmetico delle qualità e dei difetti del DLC, Bloody Ties potrebbe uscirne come un'espansione da evitare a tutti i costi, soprattutto perché ambisce a concentrarsi sulla trama non riuscendo a confezionarne una di reale valore. Nonostante ciò, il prezzo contenuto e l'incredibile qualità dei combattimenti nell'arena rendono l'espansione un buon acquisto, per i fan di Dying Light 2. Se state disperatamente cercando un motivo per tornare a giocare con Aiden procedete senza esitazione, mentre se non avete particolare nostalgia di Villedor valutate con accortezza l'idea di aspettare un nuovo pacchetto. Siamo solo all'inizio del supporto post-lancio di questo secondo capitolo, e se Techland ci ha insegnato qualcosa... allora ne vedremo delle belle.

Conclusioni

Versione testata Xbox Series X
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it

Lettori (23)

7.9

Il tuo voto

PRO

  • I combattimenti nell'arena sono molto ben realizzati
  • Il numero di contenuti inediti è in linea col prezzo richiesto
  • Le aggiunte al gameplay sono interessanti

CONTRO

  • Poteva esserci qualche novità in più
  • La storia comincia bene ma poi accelera troppo nel finale
  • Manca un elemento che favorisca la rigiocabilità delle esibizioni nell'arena