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Ghost of Tsushima, la recensione su PS5: il Giappone feudale torna più fluido che mai

Sucker Punch aggiorna la sua ultima fatica per presentarsi in maniera splendente sulla nuova console Sony: ecco la nostra recensione di Ghost of Tsushima su PS5

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   08/11/2020

Che Ghost of Tsushima abbia fatto registrare un successo straordinario non c'è alcun dubbio. Al di là dei giudizi, più o meno sommari, anche nella nostra recensione non abbiamo mai nascosto la bontà dell'opera di Sucker Punch, al netto di alcune deficienze e di un senso di insoddisfazione e occasione sprecata che nessuno potrà mai toglierci.

A qualche mese dall'uscita e in vista dell'arrivo di PS5 tra qualche giorno, il team ha visto bene di rilasciare un corposo aggiornamento in grado di modificare sostanzialmente l'esperienza. Abbiamo avuto modo di testare i miglioramenti tecnici e, come spesso accade in questi casi, ne siamo usciti entusiasti. Ve ne parliamo nella recensione di Ghost of Tsushima per PS5.

Contesto

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Inutile utilizzare questo spazio per ripetere quello che ci siamo detti in tantissime situazioni, ma cerchiamo comunque di dare un briciolo di contesto a chi non conosce Tsushima e non sa neanche di cosa stiamo trattando.

L'ultima opera di Sucker Punch, studio dietro ai cari vecchi Sly Cooper e alla serie Infamous, ha tentato qualche mese fa il colpaccio con una nuova IP di forte carattere e personalità: Ghost of Tsushima. Con un'ambientazione particolarmente ghiotta per il mercato attuale, il gioco ci ha messi nei panni di Jin: un samurai investito suo malgrado dalla prima invasione mongola. Nonostante la sua formazione volga all'onore e al rispetto, le circostanze lo portano a conoscere anche la via degli spettri, di chi si muove nell'ombra e colpisce alle spalle, mettendolo nelle condizione di dover spesso decidere se la sua strada sia davvero quella del samurai.

Su questo sfondo si combatte una guerra sanguinosa e devastante, che attanaglia tutta l'isola di Tsushima e che mette in moto eventi e situazioni in grado di accompagnare il giocatore in lungo e in largo per il territorio del Giappone feudale.

Muoversi per Tsushima

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Sulla base di quanto appena detto, i ragazzi di Sucker Punch hanno realizzato un open world particolare e che fa della cifra stilistica il suo cavallo di battaglia. Chiunque subisca il fascino del territorio giapponese non può esimersi dal provare a perdersi per le distese di Tsushima, fatte di grandi boschi, di praterie, di campi in fiore e di un impatto estetico che strizza dannatamente l'occhio a tutta la cultura cinematografica giapponese.

L'introduzione del vento dinamico che prende il posto dei più classici GPS open world, la necessità di seguire tipologie diverse di animali guida per sbloccare santuari e potenziamenti. L'esistenza stessa di alcuni tipo di racconti secondari tutti dedicati all'approfondimento di figure leggendarie del Giappone, rappresentano tutti insieme la capacità e la volontà di Sucker Punch di realizzare una fortissima dichiarazione d'amore ad un paese magico e affascinante, rendendo quanto più chiaro possibile la loro volontà di romanzare, anche addirittura esagerando in alcune situazioni.

L'importanza del frame rate

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Non si può certamente dire che Ghost of Tsushima non sia splendido di per sé stesso. Già in estate, quando è approdato sulle nostre PlayStation 4, è stato in grado di mettere sul piatto una componente estetica importante. Certamente furba sotto alcuni aspetti, ma intelligente nel camuffare i limiti con una cifra stilistica pazzesca. Il gioco Sucker Punch ha ancora oggi alcuni dei più bei scorci della storia del medium, al netto di qualche elemento realizzato in maniera non eccezionale, come ad esempio la neve.

In questo panorama particolare ma certamente impattante, si va a collocare un aggiornamento per PS5 che prende quanto di buono era già presente e lo innalza al suo massimo livello, portando finalmente Ghost of Tsushima a 60fps e con una risoluzione dinamica che, a dire il vero, è difficile riuscire a giudicare con precisione ad occhio nudo.

I nostri test, effettuati sia sul prologo guidato che nella fase open world, hanno evidenziato un lavoro di rifinitura importante. È chiaro che si tratta sempre dello stesso gioco, non è una patch che ha l'intento di andare a rivedere la qualità generale del titolo, ma non possiamo nascondere che, mossi forse dall'entusiasmo, ci è sembrato in più di un'occasione che alcuni elementi fossero addirittura migliorati. Dobbiamo però giustamente attenerci alle informazioni che lo stesso team ha rivelato e, per questo motivo, abbiamo puntato tutte le nostre attenzioni sul framerate.

Ghost of Tsushima gira finalmente a 60 fotogrammi al secondo che, a detto delle nostre acquisizioni e anche dei nostri occhi, sono rimasti granitici per buona parte del test. Ad essere totalmente onesti e trasparenti, in qualche occasione ci è capitato di trovare qualche cutscene capace di singhiozzare, come se qualcosa in termini di codice, relativamente a quest'ultima patch, fosse da ritoccare. A prescindere da questo è molto chiaro come il lavoro effettuato permetta finalmente di godere di una versione di Ghost of Tsushima migliore sotto tutti i punti di vista e per questo non possiamo che essere contenti di questo passaggio generazionale fluido e (quasi) del tutto retrocompatibile.

Ad aggiungersi a queste caratteristiche ci pensa anche una riduzione dei caricamenti dipendente dall'utilizzo del nuovissimo SSD di PS5. A dire il vero non si tratta di una rivoluzione che cambia totalmente le carte in tavola, ma è certamente un valore aggiunto. Per essere più specifici, possiamo dirvi che nel nostro confronto diretto, il caricamento iniziale della partita è passato dai 32'' di PS4 Pro ai 21'' di PS5. Parliamo comunque di un 30% del tempo risparmiato: come detto, non rivoluzionario, ma significativo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (325)
8.4
Il tuo voto

Sia che voi abbiate già giocato l'ultima fatica di Sucker Punch o che la approcciate per la prima volta, Ghost of Tsushima può finalmente rivelare la sua vera natura su PS5, senza più le briglie di una console che lo teneva stretto a sé. I 60 fps e una risoluzione dinamica fino a 4K sono solo la punta di diamante di un titolo che acquisisce una ancora maggiore velocità nei caricamenti e una conseguente fluidità di gioco che non fanno che portare giovamento all'intera esperienza dell'utente. Che arrivi prima o poi nella Collection non ci è dato saperlo, ma a prescindere da questo, se ancora avevate qualche dubbio, questo è momento adatto per giocare l'ultima grande esclusiva PS4.

PRO

  • 4k dinamici incredibilmente belli
  • I 60fps sono come sempre una gioia
  • Caricamenti ancor più veloci
  • L'impressione è che sia stato attivato anche qualche effetto in più

CONTRO

  • Più veloce, ma non fulmineo nei caricamenti
  • Qualche cutscene da sistemare