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Life is Strange: Double Exposure, la recensione delle nuove, stranissime avventure di Max

A dieci anni di distanza da Arcadia Bay, nuove avventure, nuovi problemi e nuovi poteri aspettano Max Caulfield.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   28/10/2024
Max Caulfield torna in Life is Strange: Double Exposure
Life is Strange: Double Exposure
Life is Strange: Double Exposure
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A volte diventiamo ciò che tentiamo di evitare. Questa l'idea di fondo di Life is Strange: Double Exposure; una delle tante, almeno, dato che di spunti interessanti l'ultimo capitolo del franchise di Deck Nine Games ne offre a bizzeffe. Sarà accaduto a tutti nella vita, cercando di risolvere un problema specifico, di causarne altri forse ben più gravi del precedente. È accaduto certamente a Max Caulfield da liceale, con gli eventi fuori da ogni logica vissuti assieme a Chloe Price presso Arcadia Bay. Ora quelle avventure riprendono, dopo un discreto salto temporale, proprio da dove le avevamo lasciate.

Life is Strange: Double Exposure - del quale vi offriamo una recensione senza alcuno spoiler, ve lo anticipiamo e promettiamo, per quanto possa essere difficile - è un sequel pericolosissimo. Perché, se è vero che non si dovrebbe mai usare a sproposito il termine "capolavoro", il primissimo Life is Strange vi si avvicinava parecchio. Inoltre, Max è rimasta nel cuore dei fan e recuperarla senza riproporla in modo identico o, all'opposto, senza travisarla costituisce una sfida complessa. Infine, bisogna considerare anche le difficoltà di ripartire dalla conclusione delle sue avventure liceali, che lo ricordiamo, prevedevano due esiti completamente antitetici in base alle scelte del giocatore.

Siamo felici di aver provato timore per nulla, dato che Life is Strange: Double Exposure è nuovamente un titolo eccezionale, che riporta la serie alle vette del primo capitolo, ricollegandovisi in modo naturale, intelligente e malinconico.

"Nuova” protagonista, "nuovo" contesto

Viaggiare nel tempo non risolve i problemi. Ad un certo punto della narrazione, Max, sconsolata, commenta in questo modo l'ennesima situazione paranormale in cui si ritrova immischiata contro la propria volontà, la prima degna di nota dagli eventi di Arcadia Bay. Basterebbe già questa frase per rendere conto del salto avvenuto dal primo Life is Strange a Double Exposure. Sbagliano allo stesso modo coloro che reputano questa Max perfettamente identica (e quindi non credibile, perché mera riproposizione) rispetto alla sua controparte liceale, così come quelli che vedono nel presunto "nuovo" carattere della ragazza qualcosa di incoerente rispetto al passato.

Potrete personalizzare i vestiti e lo stile di Max
Potrete personalizzare i vestiti e lo stile di Max

Semplicemente, Max è maturata. Ed è stata costretta a maturare in un contesto segnato da precise coordinate: dopo una tragedia (legata a Chloe, ad Arcadia Bay, o a entrambe, in base alle scelte del giocatore); in un mondo nel quale non si riconosce, perché possiede dei poteri inspiegabili; coerentemente con la sua indole artistica, che certo ha giocato un suo peso nello sviluppo emotivo nel corso degli anni.

Questi sono aspetti fondamentali, che a tutti i giocatori attenti di Life is Strange: Double Exposure dovrebbero importare: è possibile incontrare nuovamente Max, una Max perfettamente coerente con quella che già conoscevamo, ma più matura e consapevole e, per certi aspetti, "sconsolata" - che non vuol dire apatica, perché nei fatti sarà l'unica a darsi davvero da fare per risolvere il mistero della sua nuova migliore amica, Safi.

Come avevamo già notato nel nostro provato, la nuova ambientazione è stata studiata proprio per rispettare un immaginario che, ricalcando quello del liceo di Arcadia Bay, avrebbe accontentato tutti i fan. L'università è semplicemente una scuola superiore potenziata, e ne ripropone le meccaniche basilari in modo speculare a quanto visto nel primo capitolo, con le opportune differenze legate alla maturità. C'è ancora spazio per amicizie altalenanti, gruppi elitari, rapporti tra professori e allievi, luoghi di aggregazione; c'è quella "vita del campus" che metterà subito a proprio agio i giocatori di lunga data. La vecchia casa di Max e quella di Chloe sono state semplicemente sostituite dagli spazi comuni o dal piccolo cottage della protagonista.

Max Caulfield, infatti, è più anziana di una decina d'anni. Rinomata e apprezzata fotografa internazionale, si trova presso la Caledon University per un semestre, in un ruolo a metà tra il visiting student e il visiting professor, nel senso che è sempre in compagnia degli studenti ma nei fatti terrà un laboratorio di fotografia in qualità di insegnante ufficiale. A parte alcuni minimi ritorni di cui non vi anticipiamo nulla, tutto quello di cui avete fatto esperienza presso Arcadia Bay qui non c'è.

Cosa è successo a Safi, la (nuova) migliore amica di Max?
Cosa è successo a Safi, la (nuova) migliore amica di Max?

Non vi aspettate un sequel che sia un pretesto per riportare a schermo qualcosa che avete già visto: aspettatevi, invece, una nuova avventura che sfrutti la prima come giusta base contestuale per comprendere i nuovi eventi. Per accontentare i fan, gli sviluppatori si sono limitati a riferimenti "nei pensieri della protagonista" (che per forza di cose ripensa a quegli eventi traumatici), alle app di messaggistica (sfruttate in modo molto interessante) e a misteriose fotografie che di tanto in tanto saltano fuori nei posti più improbabili (e che sono, a conti fatti, anche i collezionabili del titolo).

La vita e la morte: due realtà, infinite possibilità

Ve lo abbiamo già detto, non anticiperemo nulla della trama di Life is Strange: Double Exposure, se non il minimo indispensabile. Dal punto di vista della detective story e della presentazione di un enigma da svelare, infatti, il sequel è molto più maturo e complesso rispetto al capitolo originario. Il primo Life is Strange era la storia di due amiche in un contesto in cui pian piano emergeva un elemento inquietante insospettabile; Double Exposure è un caso di omicidio, in cui ad indagare è la protagonista. Già solo nella presentazione dei personaggi, che pian piano si fanno conoscere e rivelano le proprie ambiguità, nonché rapporti inattesi uni con gli altri, Deck Nine Games mostra un'abilità insospettata (al netto di qualche passaggio un po' più forzato o difficilmente credibile, comunque trascurabili nella bontà generale dell'operazione).

Viaggiare tra le dimensioni sostituisce i salti temporali
Viaggiare tra le dimensioni sostituisce i salti temporali

È nella gestione delle indagini, tuttavia, che Life is Strange: Double Exposure brilla di luce propria. Riavvolgere il tempo non basta più: poteva funzionare con un'adolescente che, presa dal panico, si limitava ad alterare il corso sgradito degli ultimi eventi. Riattivare le sue abilità speciali dopo dieci anni è per Max come "flettere nuovamente un muscolo atrofizzato" (sono parole sue) per scoprire, poi, di saper fare qualcosa di insospettabile.

Forse complice il passaggio ravvicinato alla Terra di una cometa, che Max, Safi e Moses, il trio di amici, stanno ammirando dall'osservatorio della Caledon, Max scopre di poter aprire delle fratture nel tessuto stesso della realtà. Può così viaggiare tra due dimensioni, il mondo della vita e il mondo della morte. La realtà di base in cui lei vive è il mondo della morte: qui l'omicidio è avvenuto e l'assassino è ancora a piede libero. Nel mondo della vita, però, la vittima è ancora viva ed è minacciata da quella stessa, ignota persona. Ovviamente Max inizia a saltare da un mondo all'altro, un po' per svelare l'identità del killer nel suo mondo, un po' per prevenire lo stesso crimine nell'altro, riuscendo così - almeno spera - a salvare una vita.

Preparatevi alle solite scelte 'difficili'
Preparatevi alle solite scelte "difficili"

E qui la maggior parte di voi avrà esclamato: "e basta con questo multiverso!" Il fatto è che Life is Strange: Double Exposure non presenta contraddizioni logiche davvero eccessive in cui scade tanta fantascienza; inoltre gestire un'idea simile è complesso tanto quanto, ai tempi, i viaggi nel tempo. Ora, lato gameplay questa novità narrativa offre una serie di soluzioni potenzialmente infinita. Max, infatti, procede nella sua indagine recuperando oggetti e informazioni o dialogando con personaggi prima nell'uno, poi nell'altro mondo; e di volta in volta avanza nella sua conoscenza sia nel mondo della vita che in quello della morte. All'inizio si resta spiazzati, ma c'è il diario a tenere insieme i fili della narrazione. Un paio di esempi basteranno: se vogliamo aprire una valigetta sorvegliata da un personaggio in una delle due realtà, forse nell'altro mondo quella stessa valigetta è lasciata incustodita, con tanto di chiave a disposizione; per sbloccare lo smartphone di un personaggio che non ricorda il pin, forse possiamo parlare con quello stesso personaggio nell'altro mondo e chiedergli la password. Sono solo alcune delle situazioni più normali in cui vi ritroverete ad agire, e funzionano.

Merita infine menzione la colonna sonora, da sempre fiore all'occhiello della serie e nuovamente compartecipe di un'atmosfera che alterna momenti interamente malinconici (sono quelli in cui è possibile "fermare" l'azione, con Max seduta su una panchina a pensare ai recenti eventi) ad altri più tesi o comunque dinamici (nelle fasi delle indagini e in quelle esplorative). Il citazionismo più o meno scoperto a band e dischi indie torna con insistenza, anche se ci è parso mancare un vero e proprio "motivo dominante", una melodia in grado di imprimersi nella memoria come quelle del primissimo Life is Strange.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (54)
7.6
Il tuo voto

Life is Strange: Double Exposure è un sequel perfetto. Senza travisare in alcun aspetto quella che potremmo definire l'anima della serie, ripropone atmosfere, situazioni e personaggi che richiamano molto da vicino le controparti alle quali i fan si erano tanto affezionati nel primo capitolo. Questa fedeltà non esclude la ricerca di nuove soluzioni narrative e ludiche, anzi: Max è più matura e complessa, ma il suo carattere determinato è rimasto lo stesso e non si tirerà indietro dalla ricerca dell'assassino che incrocia il suo cammino. Il gameplay sostituisce, invece, i viaggi dimensionali con quelli nel tempo: è ora possibile spostarsi tra due mondi diversi, interagendo con l'uno e con l'altro, spostando oggetti e carpendo informazioni utili alla progressione delle indagini. Ma soprattutto, ancora una volta, è la narrazione principale a tenere letteralmente incollati allo schermo, perché gestita in modo magistrale, con tempi morti ridotti ai minimi termini. Max dovrà confrontarsi con la peggiore delle ipotesi possibili... un'ipotesi che voi non potreste mai sospettare. Che noi, giocando, non avremmo potuto sospettare. Perché, in fondo, la vita è davvero strana.

PRO

  • Narrazione quasi impeccabile
  • Ottima caratterizzazione dei personaggi
  • Gameplay interessante e versatile

CONTRO

  • Avremmo voluto più ambienti esplorabili
  • Qualche minima incertezza tecnica
  • La rigiocabilità, per ovvi motivi, è limitata