Una cheerleader armata di motosega che affronta orde di zombie: è questa la folle idea alla base di Lollipop Chainsaw RePOP, gioco nato dodici anni fa dalla mente di due geni visionari come Suda51 e James Gunn. Non è chiaro cosa abbia spinto Dragami Games a rimasterizzare questo titolo in particolare, ma considerando che a breve rivedremo anche Shadows of the Damned, sembra che le opere del buon Goichi Suda stiano vivendo una sorta di interessante revival.
E, per carità, va benissimo così: il game designer giapponese ha dato vita a mondi e personaggi assolutamente affascinanti e tremendamente nipponici, capaci di portare sullo schermo sequenze a cui probabilmente nessun altro avrebbe mai potuto pensare, pur magari perdendosi in piccoli dettagli come la varietà dell'azione o la qualità della struttura. Oh, a qualcosa bisognerà pur rinunciare, del resto nessuno è perfetto.
Salva la cheerleader? La trama di Lollipop Chainsaw RePOP
È una mattina come tante, anzi no: è il diciottesimo compleanno di Juliet Starling e la ragazza non vede l'ora di andare a scuola per incontrare il suo amato Nick. Accade però qualcosa di sinistro e la San Romero High School (sì, San Romero) viene improvvisamente invasa da orde di feroci zombie che azzannano chiunque gli capiti a tiro.
Per fortuna Juliet non è propriamente una ragazza normale: fin da bambina è stata addestrata a dare la caccia ai morti viventi, e così l'invasione per lei non rappresenta che un chiaro invito a danzare. La cheerleader tira dunque fuori la sua fidata motosega (sì, una motosega) e comincia a fare a pezzi gli zombie con stile, facendogli saltare via la testa in un tripudio di bullet time e cuoricini.
Giunta però all'ingresso della scuola, la protagonista di Lollipop Chainsaw RePOP non riesce a evitare che alcuni non-morti attacchino Nick, che viene dunque infettato e si prepara a una morte orribile fra le braccia della sua ragazza... almeno finché quest'ultima non dice di avere un'idea, accende nuovamente la motosega e lo decapita.
Ancora in vita grazie a una sorta di incantesimo, ma ridotto appunto a una semplice testa, Nick si ritrova appeso alla gonnellina di Juliet e suo malgrado diventa la spalla comica della cacciatrice nella sua missione per scoprire cosa sia successo alla città e chi ci sia dietro questa sanguinosa invasione... nella speranza che esista un modo per rimettere tutto a posto.
Il gameplay e la natura delle remaster
Dal punto di vista del gameplay, Lollipop Chainsaw RePOP è un action puro, anzi non sbaglieremmo nel definirlo un picchiaduro a scorrimento visto che durante la campagna ci si trova semplicemente a percorrere gli scenari e a eliminare tutti gli zombie lungo la strada, divisi in tipologie differenti e dotati eventualmente di abilità particolari. Due le modalità disponibili, originale e RePOP, ma a cambiare è solo la quantità di sangue sullo schermo, sostituito eventualmente da effetti sbrilluccicosi.
Juliet può eseguire attacchi normali, due tipi di affondi con la motosega (alto o basso) e il salto, assegnato però al pulsante B anziché al pulsante A: un'anomalia che anche dopo tutti questi anni non abbiamo avuto modo di correggere, ma parleremo delle opzioni a breve. Il repertorio della ragazza si arricchisce man mano che acquistiamo le combo presso gli appositi terminali, utilizzando le monete raccolte al termine dei combattimenti e in giro per gli scenari.
Questi ultimi sono fondamentalmente privi di elementi interattivi, cosa che avevamo fatto notare già ai tempi della recensione dell'originale Lollipop Chainsaw: un approccio che risulta particolarmente datato, a maggior ragione dopo dodici anni, e rivela tutti i limiti di una produzione che si muove continuamente fra alti e bassi, come spesso accade con le opere di Suda51.
Il problema è che la remaster non fa granché per rimediare agli spigoli di un gameplay ancora piuttosto caotico e approssimativo, caratterizzato da una resa dei colpi meno brillante di quanto ricordassimo e di tantissimi fra glitch, incertezze e scivolosità che si manifestano in particolare durante gli scontri con i boss o in determinate sequenze (vedi lo zombie basketball, lo zombie baseball e le sezioni a bordo della mietitrebbia...), finendo per sporcare parecchio l'esperienza.
Contenuti e tecnica
Tutto considerato, l'idea di procedere con una remaster di Lollipop Chainsaw anziché con un remake propriamente detto, come si ipotizzava inizialmente, non rende granché giustizia al gioco, che aveva già i suoi problemi e necessitava appunto di un lavoro di ripulitura piuttosto che di una riproposizione che si limita a mettere qualche fiocchetto qui e lì senza introdurre novità sostanziali.
Un aspetto che si sente anche sul fronte della struttura, visto che i cinque capitoli che compongono la campagna si completano senza grosse difficoltà nel giro di sei ore e tutti i collezionabili extra che gli sviluppatori hanno inserito lasciano un po' il tempo che trovano. Dopodiché, naturalmente, c'è la questione prettamente tecnica.
Dragami Games ha preso il gioco originale e lo ha portato su Unreal Engine 5, aumentando naturalmente risoluzione e frame rate, nonché aggiungendo qualche effetto (riflessi, ombre e texture, più che altro) per abbellire un pochino gli ambienti, che tuttavia mantengono le geometrie originali e risultano dunque estremamente spartani nella modellazione, così come ovviamente i personaggi. Inoltre le opzioni su PC sono ridotte all'osso e le prestazioni lasciano a desiderare.
Il modello di Juliet è anche stavolta il più carino e il più curato, per ovvi motivi, ma non basta a scacciare la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto invecchiato maluccio, che ai tempi strappava delle gran risate per le sue situazioni assurde e ora lo fa anche per l'ingenuità della messa in scena. I dialoghi in inglese e la colonna sonora, per fortuna, rimangono godibili ancora oggi, nonostante la perdita di molti brani su licenza che impreziosivano la pubblicazione originale.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 13500
- Scheda video: NVIDIA RTX 4070
- Memoria: 32 GB di RAM
- Storage: SSD SATA 3
- Sistema operativo: Windows 11
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 8400
- Scheda video: NVIDIA GTX 1060
- Memoria: 8 GB di RAM
- Storage: 60 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 10400
- Scheda video: NVIDIA RTX 3060
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 60 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10
Conclusioni
Lollipop Chainsaw RePOP è il frutto di un'operazione controversa: da un lato il doveroso recupero di un action game completamente folle, frutto della fantasia di due registi visionari come Suda e Gunn, che ancora si lascia giocare piacevolmente pur nella sua brevità; dall'altro una rimasterizzazione che non migliora se non in maniera molto marginale i tanti spigoli del gioco originale e arriva su PC con zero opzioni, tanti glitch e prestazioni deludenti.
PRO
- Follemente assurdo: questo non è cambiato
- Si lascia giocare piacevolmente
- I dialoghi sono ancora top
CONTRO
- La remaster fa troppo poco per migliorare l'esperienza
- Si completa piuttosto in fretta
- Graficamente datato e su PC gira maluccio