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Metro Exodus, la recensione per PS5

Lo sparatutto di 4A Games debutta sulle piattaforme next-gen con una versione tecnicamente migliorata e non meno affascinante: la recensione di Metro Exodus per PS5

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   20/06/2021

La speranza è l'ultima a morire e quando sei costretto a vivere nelle buie gallerie della metro di Mosca per vent'anni, non c'è cosa più desiderata di uscire in superficie, guardare di nuovo il sole che splende, captare un segnale radio e scoprire che da qualche parte ci sono ancora terre libere, incontaminate, dove poter ricostruire una parvenza di normalità.

In occasione della recensione di Metro Exodus in versione next-gen per PS5 e Xbox Series X|S ci siamo immersi nuovamente nelle inquietanti atmosfere dello scenario post-apocalittico creato da Dmitry Glukhovsky, calandoci nei panni del coraggioso ranger Artyom per un'ultima, appassionante avventura fuori dall'oscurità, inseguendo la speranza a bordo di un treno.

Enhanced Edition

Disponibile con un upgrade gratuito per i possessori della versione originale per PS4 o Xbox One, l'edizione next-gen di Metro Exodus introduce fondamentalmente quattro novità tecniche: la risoluzione che raggiunge i 4K dinamici, il frame rate che passa a 60 fps, l'attivazione del ray tracing e i caricamenti più veloci grazie all'SSD. Ne abbiamo parlato approfonditamente in un apposito speciale con le novità dell'aggiornamento per PS5 e Xbox Series X|S.

Tutti questi aspetti incidono in maniera sostanziale sull'esperienza, non solo migliorando nettamente l'impatto visivo del gioco per quanto concerne il livello di dettaglio, i riflessi e l'effettistica in generale, ma anche la precisione e la piacevolezza del gameplay, che trae profondo giovamento dai 60 fotogrammi al secondo. Per quanto riguarda i tempi di caricamento, li abbiamo trovati sì più rapidi ma tutt'altro che istantanei, inferiori insomma alla media dei titoli per PlayStation 5.

Contenuti

Metro Exodus, uno degli scenari aperti che rivoluzionano l'esperienza.
Metro Exodus, uno degli scenari aperti che rivoluzionano l'esperienza.

Se ricordate la nostra recensione di Metro Exodus, oppure se avete già provato il gioco, saprete che l'ultimo episodio della serie targata 4A Games prende le distanze dai primi due capitoli in maniera piuttosto netta, sperimentando un'ambientazione per lo più aperta, ma che tuttavia non corrisponde ai canoni di un vero e proprio open world. Scenari ampi scanditi dalle fermate del treno, che nondimeno aumentano la varietà delle situazioni di concerto con un approccio vicino alla tradizione dei survival.

L'esodo di Artyom, di sua moglie Anna e dei loro compagni Spartani si concretizza nella forma di un viaggio che si protrae per un anno intero e che sfrutta l'alternarsi delle quattro stagioni per presentarci location sempre diverse per condizioni climatiche e tonalità di colore, esplorabili di giorno o di notte a seconda dell'approccio che preferiamo: con la luce del sole troveremo ad attenderci un maggior numero di guardie e banditi armati, mentre di notte le ronde risulteranno minori ma ci saranno più bestie mutanti a cui fare attenzione.

Gameplay

Metro Exodus punta su combattimenti di stampo tattico, con sempre un occhio alle risorse disponibili.
Metro Exodus punta su combattimenti di stampo tattico, con sempre un occhio alle risorse disponibili.

La natura più ariosa e l'introduzione del crafting vanno ad aggiungere nuove sfaccettature al gameplay tradizionale della serie Metro, che in questo modo si avvicina parecchio al filone degli RPG pur senza spingersi a indicare punti vita e danni numerici. Potremo infatti raccogliere risorse in giro e costruire pallottole e medikit, oppure smontare le armi dei nemici a terra e utilizzarne le componenti per costruire potenziamenti per le nostre, una volta trovato un banco da lavoro.

In-game questi aspetti si traducono in un'impostazione quasi da survival, come dicevamo, in cui c'è il fucile ad aria compressa da "pompare" ogni volta, la maschera da pulire o riparare, il filtro da sostituire, la dinamo elettrica da ricaricare e le munizioni spesso scarseggiano, costringendo a pianificare bene le azioni quando ci si trova di fronte a un gruppo numeroso di nemici onde evitare di restare scarichi e dover ricorrere a un sistema di combattimento melee francamente bruttino e poco efficace.

Metro Exodus, un assaggio della nuova effettistica usato per fini narrativi.
Metro Exodus, un assaggio della nuova effettistica usato per fini narrativi.

Bene dunque gli assalti frontali laddove si disponga delle risorse sufficienti per supportarli, meglio ancora le eliminazioni stealth in cui si può decidere se uccidere o semplicemente stordire gli avversari in vista delle conseguenze morali e pratiche di tali azioni. Dovendo mettere insieme le due anime, i ragazzi di 4A Games hanno però dovuto limitare l'intelligenza artificiale dei nemici, che in molti casi appare davvero modesta.

Chiudono il cerchio gli elementi relativi all'interfaccia, che già nel 2019 non apparivano rivoluzionari ma oggi ancor di più sentono il peso degli anni, insieme a un comparto narrativo che si muove fra alti e bassi, con dialoghi un po' troppo scontati e prevedibili rispetto al materiale di riferimento, la scelta infausta di lasciare il protagonista quasi sempre muto e un doppiaggio in italiano ben fatto ma con qualche evidente lacuna, poco supportato da animazioni contrastanti durante le cutscene.

Realizzazione tecnica e versione PS5

Veniamo quindi al fulcro di questa recensione, ovverosia la realizzazione tecnica e, in particolare, le novità introdotte in Metro Exodus per l'approdo su PS5. Stando agli approfondimenti di Digital Foundry, il gioco si comporta meglio sulla console Sony in termini di performance rispetto alla versione Xbox Series X, offrendo un frame rate più stabilmente ancorato ai 60 fotogrammi al secondo, ma pagando dazio sul fronte della risoluzione.

Lo scaler dinamico entra infatti in azione in maniera prepotente, lavorando in un range che va dai 1512p ai 1296p nelle situazioni più complesse e restituendo dunque un'immagine generalmente più morbida. Francamente ciò non rappresenta un problema durante le sequenze che si svolgono all'interno di ambientazioni chiuse, anzi il mix di tonalità di colore, stile grafico e dolcezza crea dei "quadretti" estremamente piacevoli. Diverso è il discorso all'aperto, in particolare rispetto alla vegetazione, dove alcuni artefatti sono più visibili.

Metro Exodus, una situazione complicata a metà del viaggio.
Metro Exodus, una situazione complicata a metà del viaggio.

Parliamo tuttavia di sacrifici più che accettabili laddove la contropartita è rappresentata dall'implementazione del ray tracing, anche in questo caso grande protagonista del comparto visivo. L'incidenza di tale tecnologia sulla resa delle luci è evidente, e sebbene la qualità finale non sia la stessa che abbiamo apprezzato su PC, il miglioramento rispetto all'edizione originale appare notevolissimo. Certo, sarebbe stato interessante poter contare su diverse modalità grafiche, ma il compromesso individuato da 4A Games è probabilmente quello che tutti comunque avremmo scelto di utilizzare.

Su PlayStation 5 troviamo inoltre un buon supporto alle caratteristiche del controller DualSense e in particolare ai trigger adattivi, che esprimono una resistenza variabile a seconda dell'azione che vediamo sullo schermo, offrono un feedback diverso in base alle armi e, in generale, svolgono un ottimo lavoro nell'aumentare il senso di coinvolgimento nell'azione.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (20)
8.6
Il tuo voto

Metro Exodus arriva sulle piattaforme next-gen con una versione sostanzialmente migliorata sul piano tecnico, grazie alla risoluzione tendenzialmente più alta (sebbene lo scaler dinamico entri spesso in azione in maniera aggressiva), a un frame rate raddoppiato e all'implementazione del ray tracing, che aggiunge grande spessore al gioco di luci, ombre e riflessi che ritroviamo in particolare nelle sequenze più tradizionali dello sparatutto di 4A Games, quelle cioè che si svolgono all'interno di scenari chiusi. Il compromesso finale è più che accettabile e l'esperienza ne guadagna parecchio, giustificando assolutamente l'acquisto per i nuovi utenti e un secondo giro sul treno per chi ha già completato l'ultima avventura di Artyom.

PRO

  • Gameplay sfaccettato e interessante
  • Frame rate raddoppiato e ray tracing su next-gen
  • Scenari ampi, variegati e affascinanti...

CONTRO

  • ...distanti però dalle atmosfere tipiche di Metro
  • Intelligenza artificiale lacunosa
  • Scaler aggressivo, caricamenti non velocissimi