Non possiamo che aprire questa recensione di Pikmin 3 Deluxe comunicandovi l'ambigua sensazione che abbiamo provato giocandolo: da un lato Nintendo ha fatto tutto il possibile per rendere il gioco più accessibile. Dall'altro, nessuno ci toglierà l'idea che questa, per Pikmin, sia una sorta di ultima possibilità: questo brand necessita di un cospicuo budget per essere portato avanti come si merita e, finora, nessun capitolo della saga ha mai venduto più di due milioni di copie. Adesso è accessibile, versatile, e ha un'enorme base installata da cui attingere: speriamo che colga il successo che merita, per scongiurare prospettive future piuttosto grame.
Abbiamo qualche dubbio tuttavia che Pikmin 3 Deluxe possa far deflagrare le vendite di questa serie perché, e anche in questo caso speriamo di sbagliarci, potrebbe essere la sua stessa natura a non permettere un successo paragonabile, per fare un nome a caso, a quello di Splatoon. Pikmin è una saga che parla di conquista spaziale, ambientalismo, ma soprattutto propone una narrazione bucolica fatta di piccoli atti eroici, di traumi e conflitti che coinvolgono deboli esseri in miniatura. Richiede una particolare sensibilità per essere apprezzato, sia come tematiche che come meccaniche ludiche.
Pikmin 3 Deluxe è la versione per Nintendo Switch di quello che da molti - noi compresi - è considerato il miglior episodio della serie. Il primo ha introdotto il concept della saga, ma era troppo limitato dalle costrizioni temporali; il secondo, che aggiungeva un secondo protagonista, puntava troppo su delle caverne generate casualmente che, in un titolo di simile raffinatezza, risultavano grezze e inadeguate. Questo terzo episodio, pur non compiendo un salto di qualità definitivo rispetto ai predecessori - che forse non arriverà mai - ne porta a compimento le ambizioni. Ma andiamo con calma.
Le meccaniche basilari
Volendo per forza attribuire un'etichetta a Pikmin, sarebbe quella di uno strategico in tempo reale, balenato nella mente di Shigeru Miyamoto mentre stava beatamente osservando delle formiche nel suo giardino. È uno strategico dalla forte componente action, visto che al giocatore è affidato il controllo di un personaggio, il comandante, che a sua volta deve guidare, attraverso l'ausilio di un fischietto, un esercito di pikmin (delle creaturine vegetali).
In Pikmin 3 Deluxe ci sono tre comandanti: Alph, Brittany e Charlie. Provengono dal pianeta Koppai, e sono venuti su PNF-404 (una Terra in cui gli umani sono estinti, in pratica) per cercare delle risorse alimentari. Il loro pianeta natio non è più in grado di sostenerli, visto l'ingestibile sviluppo demografico a cui Koppai è stato sottoposto (come dicevamo poc'anzi, le tematiche sono attuali). I tre capitani all'inizio dell'avventura, non per loro volontà, agiscono separatamente; una volta ricongiunti, alternandone il controllo, donano al giocatore molte alternative nella gestione della giornata (e, non secondariamente, permettono di risolvere certi enigmi impossibili per un solo comandante).
In Pikmin 3 Deluxe, come in ogni episodio della serie, il limite giornaliero è invalicabile: bisogna raggiungere il proprio obbiettivo prima che sopraggiunga la notte, e ogni pikmin lasciato in libertà, non ricondotto alla base prima del tramonto, è condannato a morte certa (tendenzialmente, sarà sgranocchiato da qualche animale affamato). È un gioco a tempo, anche se non è un vincolo stringente: ogni giorno bisogna raccogliere della frutta per sopravvivere, ma gli alimenti sono abbondanti, e difficilmente vi troverete mai a percepire la loro raccolta, se non in rari momenti, come una necessità impellente.
I comandanti sono tre, mentre i pikmin (nella modalità principale) sono cinque. Rossi, gialli, blu, rocciosi e alati: ognuno con le proprie distinzioni, ognuno con le proprie abilità. È molto importante comprenderne bene le caratteristiche, così da intuire quale sia la migliore combinazione in base all'obbiettivo della giornata: se la missione non è chiara, i rossi (ad esempio) andrebbero sempre portati dietro. Sono i più forti, e i più abili nel combattimento. In certi casi invece il gioco richiede degli abbinamenti inusuali, come pikmin alati e blu, ovvero l'unica combinazione in grado di sopravvivere alle missioni acquose (i primi lambiscono la superficie, i secondi possono immergersi... tutti gli altri non sanno nuotare, e annegano tragicamente).
Missione principale
La missione principale di Pikmin 3 Deluxe, "la storia", chiamatela come preferite, è composta da quattro aree... più una. L'esplorazione di queste zone, tranne in certe fasi, è libera: non c'è un ordine preciso nella raccolta della frutta. In base alla familiarità con le meccaniche di gioco, e alla volontà o meno di racimolare ogni alimento, l'avventura può durare dalle otto alle venti ore. Si tratta di un gioco relativamente breve, ma cesellato egregiamente, e non siamo sicuri che ingrandirlo o allungarlo avrebbe migliorato l'esperienza.
I nemici di Pikmin 3 Deluxe sono divisi in varie tipologie, e ognuno ha un modo "ideale" di essere affrontato: tuttavia non si tratta di un puzzle game, e molto spesso è possibile spuntarla, pur con maggiori perdite, anche seguendo il sentiero più intricato. Indicativamente potremmo identificare quattro fasce di avversari, dai più deboli fino ai giganteschi (se siete esseri minuscoli...) boss, con misure intermedie tra i due.
La fauna è ben variegata: non è una peculiarità del terzo episodio, ma uno dei motivi per cui Pikmin - storicamente - è così apprezzato. I nemici sono esseri viventi affamati, non hanno niente di "cattivo": sconfiggerli quindi non è come saltare su un goomba, non è un'azione senza implicazioni etiche. Nonostante questo, è necessario farlo per proseguire, così com'è necessario trasportare i loro cadaveri all'astronave: inserendo corpi (e altri oggetti) all'interno della "cipolla", quest'ultima li processerà, generando nuovi pikmin.
Controlli
Su Nintendo Switch è stato fatto il possibile per semplificare al massimo i controlli, e il risultato è estremamente soddisfacente: ci sono meno declinazioni e sfumature che in passato, ma interagire con l'ambiente, grazie al veloce lock-on, è più facile che in qualsiasi Pikmin precedente (compresa l'edizione originale del terzo). Probabilmente i giocatori esperti si troveranno ancora meglio attivando il giroscopio (basta accedere al menu), ma era fondamentale trovare un sistema che semplificasse l'approccio al gioco, e che consentisse di renderlo godibile anche con un solo Joy-Con. Sempre nell'ottica di aiutare i novizi, sono stati inseriti - solo su richiesta - degli aiuti visivi. Giocare a Pikmin non è mai stato così semplice e intuitivo come in questa versione, e il tutto senza che la profondità dell'opera sia stata scalfita.
Novità e multiplayer
Immaginavamo che il gioco si sarebbe rivelato bello esattamente come nel 2013, sia per la qualità intrinseca del titolo sia per la scarsa concorrenza diretta; eravamo invece molto curiosi di capire il valore degli innesti alla modalità storia. Queste missioni aggiuntive, assenti nell'originale del 2013, riguardano Olimar e Louie, i capitani protagonisti di Pikmin 2, che agiscono in parallelo ad Alph, Brittany e Charlie (e i loro sentieri, in parte, s'intrecciavano già su Wii U).
Sebbene questi innesti siano piuttosto sostanziosi - parliamo di più di un'ora di gioco, che in proporzione alla durata della storia non è pochissimo - siamo rimasti piuttosto delusi dalla loro natura. Nonostante facciano parte della modalità principale, sono molto più simili alle "sfide": delle circostanziate missioni a tempo che, per quanto possano essere interessanti come difficoltà, mal si sposano col respiro bucolico e naturalistico del gioco. Sono protesi ben fatte, ma non aggiungono niente, a livello narrativo o ludico, alla storia principale.
L'altra importante novità riguarda la modalità multiplayer cooperativa, affrontabile - come premesso - anche con due soli Joy-Con. Viene utilizzo lo split-screen, con un capitano a giocatore: nonostante la divisione dello schermo, che toglie un po' di atmosfera e respiro all'avventura, si tratta di un'introduzione piacevole, in grado di donare dinamismo agli eventi. In caso i due giocatori siano entrambi molto abili, permette - immaginiamo - di accelerare i tempi d'azione. Grazie a questa aggiunta, supponiamo che le speed-run si accorceranno di parecchio rispetto a Wii U.
La modalità cooperativa si aggiunge a quella competitiva, il Bingo, in cui due giocatori - all'interno di una stessa area - devono riuscire ad ottenere certi oggetti, casualmente scelti dal gioco, prima dell'avversario. Esattamente come le sfide, che misurano il tempo di esecuzione, queste missioni si rivelano un piacevole diversivo, ma non sono paragonabili alla modalità principale: questo perché svuotano Pikmin della sua componente evocativa, tragica e poetica, isolando la sola ossatura ludica. Bene che ci siano, ma di certo non aggiungono niente di sostanziale all'esperienza.
Grafica e sonoro
A livello visivo, pur con qualche spigolosità di troppo, Pikmin 3 è invecchiato molto bene. Il colpo d'occhio è ancora incantevole, e nonostante lo stacco tra le ambientazioni realistiche e i personaggi grotteschi sia piuttosto forte, emana una pregevole coesione d'insieme. Pikmin è bello, nel senso più candido e puro del termine: l'acqua che scorre, le piante in primo piano, le ragnatele, gli animali che si muovono qua e là incuranti della nostra presenza. All'interno di questo paesaggio naturale, è davvero appassionante ammirare i movimenti dei pikmin, soprattutto quando, tutti in contemporanea, fanno qualcosa di diverso: senza che il framerate abbia mai un'incertezza, i piccoli vegetali trasportano oggetti e corpi da un punto all'altro, come un piccolo esercito di formiche.
La colonna sonora del gioco è apprezzabile, per come narra senza mai porsi in primo piano. È coerente con l'estetica dell'opera, volta ad esaltare la natura che ospita le vicende. Le musiche sono adeguate, dove Pikmin 3 Deluxe eccelle tuttavia è negli effetti sonori: il vociare dei pikmin, le loro esternazioni di fatica e di sofferenza e di gioia, rappresentano una delle caratteristiche più memorabili dell'esperienza. Ascoltarli mentre ansimano perché stanno trasportando un carico pesante, è qualcosa che dona un respiro vitale a tutta l'avventura. Non è un caso che Hajime Wakai, da sempre il responsabile audio della serie, sia stato scelto per gestire e coordinare gli effetti sonori di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Conclusioni
Pikmin 3 Deluxe è tuttora un gioco bellissimo, il migliore della serie, il più riuscito e omogeneo, sia a livello grafico che ludico. Non è un'opera magniloquente, ma un florilegio di haiku bucolici, dolci e perfino tragici. Le tematiche che tratta, come l'ambientalismo e l'esplorazione spaziale, pur sommariamente esplorate, sono tra le più importanti e significative della nostra contemporaneità. È un omaggio alla natura, alla sua bellezza e severità, e questa edizione Switch fa tutto il possibile - davvero tutto - per rendere il gioco, a livello di comandi, più semplice e accessibile che mai. Se non lo avete giocato su Wii U, aggiungete pure due decimali al voto qui a fianco: purtroppo gli innesti esclusivi di quest'edizione, che riguardano le missioni di Olimar, sono meno significativi di quanto ci aspettassimo.
PRO
- Un gioco unico, con tematiche contemporanee
- Piacevole il multiplayer cooperativo
- Narrativamente dolce, e perfino tragico
- Da vedere e sentire è ancora ottimo
- Gradite semplificazioni ai controlli
CONTRO
- Le aggiunte relative a Olimar sono poco significative
- "Sfide" e "Bingo" piacevoli, ma restano modalità secondarie
- Bellissimo, ma un gradino sotto i capolavori Nintendo