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Ratchet & Clank: Rift Apart, la recensione di un'esclusiva per PS5 stellare

Abbiamo finalmente divorato Ratchet & Clank: Rift Apart in quella che è stata una delle vette più alte finora raggiunte da PlayStation 5. Ecco il verdetto nella nostra recensione

RECENSIONE di Giordana Moroni   —   08/06/2021

Oltre a essere stato uno dei primi giochi ufficialmente annunciati per PlayStation 5, Ratchet & Clank: Rift Apart è sempre apparso il più concreto di tutti. Impressionante ed esplosiva fin dai primissimi filmati, la nuova esclusiva che Insomniac Games ha sviluppato per la console Sony segue un filotto tanto eterogeneo quanto pregiato, che dopo la tenebrosa intensità di esperienze come Demon's Souls e Returnal, porta a un deciso cambio di toni ed emozioni.

La nostra recensione di Ratchet & Clank: Rift Apart arriva in un periodo particolare, in cui lo sguardo degli appassionati di videogiochi è rivolto ai prossimi mesi, ai trailer e agli annunci di una stagione estiva costellata di presentazioni e conferenze digitali. Guai però a distrarsi, perché mentre in molti guardano al futuro, il presente di PlayStation 5 si è arricchito di un nuovo ed imperdibile tassello.

Pianeti e livelli

Nonostante la storia di Ratchet & Clank: Rift Apart si basi su una premessa narrativa piuttosto semplice, nell'arco di pochi minuti apre letteralmente nuovi universi e nuove possibilità per i protagonisti della saga. Dopo aver salvato la galassia innumerevoli volte, Ratchet e Clank sono ormai eroi noti e ammirati da tutti. Durante una parata realizzata in loro onore, Clank decide di stupire il suo migliore amico Ratchet regalandogli un Dimensionatore funzionante, un gadget capace di aprire squarci su altre dimensioni, e che permetterebbero al peloso protagonista di trovare altri Lombax. Peccato che il Dottor Nefarious rubi il Dimensionatore, e a seguito di un guasto che ha creato anomalie dimensionali in tutto l'universo, tutti, eroi e cattivo, finiscono in una dimensione parallela. Qui Nefarious è imperatore e la controparte di Ratchet è Rivet, una Lombax femmina arruolata nella resistenza anti imperiale. Da qui in poi prende piede una storia che vi lasciamo il piacere di scoprire da soli, e che nel corso dell'avventura ci ha divertito, emozionato e ha saputo regalarci un paio di colpi di scena molto ben assestati.

Ratchet si ritrova in un'altra domensione
Ratchet si ritrova in un'altra domensione

La trama prende vita tra l'esplorazione di un pianeta e l'altro, a tutti gli effetti i vari livelli di gioco, e qui va fatta una prima importante precisazione. In tutti questi mesi si è parlato a lungo di come Ratchet & Clank: Rift Apart sfruttasse la potenza di PS5 per gestire tutta la parte di viaggi dimensionali, e in prima persona abbiamo sentito gli sviluppatori parlare di "Seamless teleport through stages" ovvero di passaggi senza soluzione di continuità tra livelli. In realtà questo avviene solo su alcuni pianeti dove, attraverso l'uso di cristalli quantici, Ratchet e Rivet passano da una dimensione all'altra ma sempre nello stesso pianeta. Espediente già usato in passato da altre produzioni videoludiche ma spinto così al limite in Rift Apart da poter essere davvero considerato come il passaggio immediato tra un livello e l'altro vista la totale differenza che vi è tra le dimensioni. Per tutti gli altri pianeti ritorna il caricamento con l'animazione della navicella, così breve però da non essere nemmeno percepibile come tale ma semplicemente con brevissimo intermezzo. Dal menù verrà sempre indicato con quali dei due Lombax potrà essere giocato quel determinato livello, e se ve lo state chiedendo no, non c'è possibilità di scegliere il personaggio da utilizzare, mentre tutti i progressi in termini arsenale, inventario e collezionabili sono condivisi tra Ratchet e Rivet.

Collezioniamo tutto

Rivet usa gli Hoverscarponi su Sargasso
Rivet usa gli Hoverscarponi su Sargasso

Tolte quelle eccezioni appena menzionate, i livelli più consueti dell'avventura sono ben più grandi di quelli visti in passato ed estremamente più densi, non solo in termini di asset presenti a schermo ma proprio per ciò che concerne i contenuti. Ogni pianeta è strabordante, ricco di personaggi, nemici e casse piene di Bolt (i bulloni che costituiscono la moneta di gioco); un tripudio di animazioni, effetti particellari e scorci stupendi che rendono tutto estremamente vivo e vibrante, oltre a stimolare di continuo il giocatore a utilizzare la ricca modalità fotografica inclusa nel menù opzioni. Una densità che si riflette anche nelle attività offerte dagli stage: mediamente in ogni livello avremo delle missioni legate alla trama principale, delle secondarie che forniranno delle ricompense, diverse sacche dimensionali, e la ricerca di due tipi di collezionabili, Bolt d'Oro e Spiabot. Collezionando questi robottini si avrà accesso ai progetti per un'arma speciale, il famoso R.Y.N.O che compare in ogni capitolo della serie, mentre i Bolt d'Oro permettono di ottenere alcune personalizzazioni cosmetiche e altre opzioni extra, tra cui un utile indicatore dei danni inflitti sui nemici. Le sacche dimensionali invece sono sfide opzionali dalla forte natura platform, percorsi che richiedono un po' di abilità al termine dei quali troveremo solitamente un pezzo di armatura. E, a proposito di armature, nel gioco sono presenti diversi set, composti ciascuno da casco, busto e gambe; questi forniscono diversi tipi di protezione e possono essere eventualmente personalizzati nella colorazione e mixati tra loro.

Platform opzionale

Rivet nella prima sacca dimensionale
Rivet nella prima sacca dimensionale

Se vi piace saltare, dondolare sulle funi e lanciarvi in spericolate acrobazie, sicuramente di Ratchet & Clank Rift Apart apprezzerete le sacche dimensionali, portali all'interno dei livelli che proiettano in bolle in cui il tempo si è fermato, e che presentano al giocatore sfide acrobatiche perlopiù opzionali ma spesso estremamente interessanti. Queste ingegnose sequenze ci sono piaciute talmente tanto che non solo ne avremmo desiderate in maggiore quantità, ma addirittura che Insomniac le avesse integrate in maniera diretta durante la campagna principale. Questa è infatti costellata da combattimenti, con interi plotoni di nemici pronti a farci la pelle, e le fasi platform più interessanti e meglio riuscite sono relegate proprio alle sacche dimensionali. Questo ovviamente non vuol dire che non ci sono sezioni platform interessanti integrate in maniera più naturale con l'avventura, ma solitamente sono molto guidate e iper-spettacolarizzate. Sarà l'esperienza, sarà un effettivo alleggerimento della difficoltà, l'impegno richiesto dalla ricerca di Bolt d'Oro e Spiabot ci è sembrato un po' sotto la media degli episodi passati, laddove una semplificazione che continuiamo ad apprezzare è invece il criterio con cui vengono collezionati i normali Bolt durante l'avventura: se durante un combattimento avrete guadagnato dall'uccisione dei nemici un certo numero di Bolt, per poi morire subito dopo, non perderete ciò che avete collezionato prima del game over. Sulla carta sembra una forte facilitazione ma noi, in tutta onestà, non l'abbiamo mai percepita, complice un attento bilanciamento della quantità di Bolt che si raccoglie durante ogni scontro a fronte di un prezzo importante per acquistare le armi... e se le vorrete tutte dovrete sudare un bel po' di Bolt! Senza contare che, una volta finita la campagna, potrete ricominciare l'avventura in modalità Sfida, nella quale la difficoltà aumenta sensibilmente ma avrete a disposizione tutte le vostre armi già raccolte più alcune che si aggiungeranno nel negozio.

Flussi quantici e antivirus

Clank parla con Ratchet durante la parata
Clank parla con Ratchet durante la parata

Prima di concentrarci sulle armi però vorremmo esaurire l'argomento livelli, perché a tutto quello già menzionato si aggiungono degli stage speciali: i livelli di Clank e di un nuovo personaggio chiamato Glitch. I primi sono composti dal susseguirsi di tre o quattro mini-stage nei quali ci viene chiesto di ripristinare il corretto flusso temporale: questo è rappresentato da un'infinita serie di Clank che corrono in fila e l'obiettivo sarà quello di condurre questo flusso di echi dimensionali a destinazione, creando un percorso utilizzando alcune sfere d'energia speciali. Di questi intermezzi non ce ne sono moltissimi ma risultano comunque ben integrati e bilanciati nell'economia generale del gioco. A questi si sommano anche i piccoli stage speciali di Glitch, un programma informatico che Ratchet infiltra nei circuiti di computer infettati da virus. L'intelligenza artificiale ricorda molto la forma dei bot del Guanto Robot Ragno, un gadget appartenente ai capitoli passati della serie, ma con un design decisamente kawaii che la rendono davvero adorabile.

Potenziare l'arsenale

Ratchet durante uno scontro a fuoco
Ratchet durante uno scontro a fuoco

Ma sono i combattimenti il cuore pulsante di Ratchet & Clank: Rift Apart e durante tutta la durata del gioco abbiamo percepito quanto Insomniac abbia lavorato a questo aspetto. Avevamo già avuto numerose anticipazioni su scontri, armi e altri gadget e ha senso ripercorrere le orme di quanto già detto in sede di anteprima ma, stavolta, potendo fornire anche la nostra valutazione pad alla mano. Quando gli sviluppatori avevano menzionato il grande lavoro di bilanciamento e perfezionamento delle fasi action di Rift Apart non scherzavano affatto: i combattimenti sono sempre molto intensi, con campi di battaglia pensati nel dettaglio e un sistema di respawn delle munizioni che aiuta ma senza eccedere. A colpirci in particolare è stato proprio lo studio degli spazi in cui si combatte, ideati chiaramente per tenere sempre in movimento il giocatore sfruttando i Fendilink, le faglie dimensionali che permettono a Ratchet e Rivet di raggiungere rapidamente un punto dell'arena, oltre alle abilità di movimento base fornite dal salto, Hoverscarponi (calzature che aggiungono un boost in velocità) e Scatto Phantom. Quest'ultimo è davvero importante perché fornisce una manciata di secondi di invulnerabilità, perfetti per schivare una raffica di proiettili o un raggio laser; dimenticarsi di una di queste abilità in battaglia equivale a complicarsi la vita da soli. La varietà dei nemici presenti nelle numerose ondate d'attacco è inoltre studiata per costringere il giocatore a servirsi di tutto il suo arsenale e non solo delle sue armi preferite: sicuramente nel corso dell'avventura troverete l'arma che vi ruberà il cuore ma non potrete utilizzare ad oltranza solo quella: non solo perché potrebbe non essere efficace contro uno particolare nemico, con ognuno di questi che ha una sua specifica debolezza, ma soprattutto perché potrebbe non essere funzionale rispetto alla quantità di avversari.

Pier Le Fer, pirata spaziale
Pier Le Fer, pirata spaziale

Le armi infatti sono pensate in funzione di qualità e quantità dei nemici: ce ne sono alcune che mirano a fare molti danni ad un solo bersaglio e altre utili a controllare le folle. Per questo la scelta rapida sulla croce direzionale e una totale personalizzazione dell'intera ruota attraverso il menù di gioco è un passaggio obbligato se volete affrontare l'avventura ai livelli di difficoltà più alti. Il potenziamento delle armi segue la tradizione della saga: più utilizzerete un'arma più accumulerete esperienza, facendola aumentare di rango. Incrementare i livelli dell'arma si traduce nello sblocco di slot potenziamento, ognuno dei quali potrà essere attivato spendendo un pezzo di Raritanium, cristallo che si affianca ai Bolt come moneta di gioco. Ritorna così lo schema di Armi di Distruzione, con una serie di slot esagonali posti uno di fianco all'altro a mo' di tabellone: per accedere alle funzionalità più potenti delle armi sarà necessario attivare tutti gli slot attorno a quelli oro. I cambiamenti che un'arma può subire nel corso dell'upgrade sono diversi, tanto da cambiare anche nome dell'arma stessa. Il livello massimo che un'arma può raggiungere durante la campagna è il quinto, che sale al decimo acquistando le versioni Omega della stessa arma nella modalità Sfida. Anche l'energia di Ratchet e Rivet aumenterà nel corso dell'avventura in base all'esperienza accumulata.

Pad alla mano... finalmente!

Ratchet usa una potente arma contro un nemico
Ratchet usa una potente arma contro un nemico

Ad ogni trailer e presentazione il dubbio che rimaneva sempre in agguato nella nostra testa era: ma non saranno un po' troppo confusi questi combattimenti? La risposta è si: i campi di battaglia, quando affollati, sono davvero di difficile lettura all'inizio e noi c'abbiamo messo un po' per orientarci nonostante la grande dimestichezza con la serie. Inoltre in più occasioni, che corrispondevano quasi sempre a momenti particolarmente concitati dell'azione, abbiamo riscontrato qualche incertezza nel feedback comandi, con una risposta un po' lenta in salti e schivate e una ruota rapida delle armi, posizionata sulla croce direzionale, che non sempre reagiva adeguatamente. Va detto che c'è un modo per aggirare il problema, ma ne parleremo più avanti nel paragrafo dedicato all'aspetto tecnico. Ciò in cui Rift Apart però riesce in modo splendido è restituire a livello tattile l'azione di gioco attraverso Dual Sense. Anche in questo caso gli sviluppatori avevano speso numerose parole sul lavoro fatto con il pad PlayStation 5 e di come ogni singolo elemento di gioco producesse un feedback tattile e/o uditivo. Attivando l'opzione "vibrazione esperienziale", ogni arma reagirà in modo diverso, alcune sfruttando la doppia corsa del grilletto sinistro mentre altre emetteranno i loro suoni attraverso le casse del pad; anche le cavalcature presenti nel gioco restituiscono una sensazione diversa in base all'animale cavalcato mentre negli stage con Glitch sentirete un piacevole ticchettio tutte le volte che il robot poggia le sue zampette a terra.

Ratchet utilizza un Fendilink
Ratchet utilizza un Fendilink

Anche il lavoro fatto sugli effetti audio è davvero notevole, non solo per quelli già menzionati che fuoriescono dal Dual Sense: ogni elemento presente nel livello produce un suo peculiare suono, il che è molto utile per capire se avete un nemico alle spalle o se vi state lasciando per strada un Fendilink. Questi sono sono contornati da un bordo blu che si attiva in color oro quando ci avviciniamo abbastanza da usarli, producendo inoltre un rumore distintivo. Ovviamente parliamo di un'esperienza sensoriale alla quale non tutti possono accedere ma questo non è assolutamente uno svantaggio perché ogni aspetto del gioco è compensabile con un'opzione di accessibilità apposita che assiste i giocatori in ogni esigenza, sia questa data da disabilità motoria, visiva o uditiva.

Trofei PlayStation 4

I trofei di Ratchet & Clank: Rift Apart per PlayStation 5 sono in totale 47, suddivisi in 36 Bronzo, 7 Argento, 3 Oro e 1 Platino. Rift Apart rompe una storica tradizione della saga, eliminando i Punti Stile. Debuttando su PlayStation 2, quindi in un momento storico in cui non esistevano ancora i Trofei PlayStation, vennero istituite queste sfide per aggiungere un po' di pepe all'avventura. Rift Apart manda in pensione i Punti Stile, andando ad aggiungere ai trofei di natura più classica (potenzia un'arma a livello massimo, colleziona tutte le armi ecc...), sfide più impegnative e in linea con le follie richieste in passato dai Punti Stile.

Fedeltà o prestazione?

E veniamo al punto della recensione che solleva più quesiti su Ratchet & Clank: Rift Apart, ovvero le opzioni grafiche. Il gioco ne offre ben tre, ovvero Fedeltà, Prestazioni RT e Prestazioni. In particolare:

Fedeltà: modalità a 30fps con ray tracing, illuminazione migliorata, densità della scena aumentata ed effetti grafici aggiuntivi. L'immagine è visualizzata in 4K. Opzione predefinita. Prestazioni RT: modalità a 60fps che implementa il ray tracing. L'immagine è visualizzata a risoluzione ridotta, regolando illuminazione, effetti grafici e densità della scena. Prestazioni: modalità a 60fps, come impostazione "Prestazioni RT", che però rimuove ray tracing ma garantisce una risoluzione grafica maggiore.

In un tweet Insomniac Games ha però confermato che la risoluzione di tutte e tre le modalità sarà dinamica. Durante il nostro periodo di prova con il gioco abbiamo inizialmente avuto accesso solo alla modalità Fedeltà, portando a termine l'intera avventura con una risoluzione a 4k dinamici e 30 fps. Il gioco chiaramente ha il suo impatto scenico, e ci è sembrato da subito meraviglioso.

Un primo piano di Ratchet
Un primo piano di Ratchet

Poi Insomniac, nel weekend prima della settimana del lancio, ha reso disponibile la patch con le due modalità che portano il gioco a 60 fps: lì, dopo averle provate, ci siamo chiesti che gioco avessimo giocato fino a quel momento. Quando qualche paragrafo sopra accennavamo al come risolvere i combattimenti confusi e qualche incertezza nel feedback comandi parlavamo proprio delle due modalità a 60fps, che magicamente hanno risolto qualsiasi problema riscontrato fino a quel momento. Sentiamo di dover sottolineare questo aspetto perché al netto della bellezza mozzafiato di certi scorci che solo la modalità Fedeltà riesce a rendere, nessun orpello grafico vale quanto funzionalità e responsività di comandi e telecamera durante i combattimenti, tenendo presente proprio la quantità di battaglie presenti nel gioco.

Pirati e rime

Rivet e Clank a bordo della navetta
Rivet e Clank a bordo della navetta

In chiusura vogliamo spendere qualche considerazione sulle cinematiche di Rift Apart. La potenza di PlayStation 5 ha permesso agli sviluppatori di creare intermezzi non interattivi indistinguibili dall'azione di gioco e questo rende senza dubbio più piacevole la fruizione del prodotto. L'interazione tra i personaggi durante il gameplay poi aggiunge uno ulteriore strato narrativo, arricchendo ulteriormente una storia che, per quanto sia pensata per rimanere di facile comprensione anche ad un pubblico più piccolo, non è così scontata o banale. La versione italiana è ben localizzata rispetto all'originale anche se la traduzione di alcuni elementi (come il nome delle armi) e certi momenti davvero esilaranti del gioco non riescono ad avere lo stesso mordente in italiano, come tutta la parte dei dialoghi dei pirati robot. Splendido il lavoro di doppiaggio fatto dal cast italiano, dove la voce di Aldo Stella (il doppiatore di Clank) riesce a restituire quel senso di familiarità con il resto della saga che negli anni si è perso invece con il cambio di doppiatori per quanto riguarda Ratchet, nonostante tutte le interpretazioni siano state negli di ottimo livello. È opinione di chi scrive che, visti i risultati sensazionali raggiunti con le cinematiche di Rift Apart, tra una manciata di anni arrivi un nuovo film animato della saga. Stavolta però, se la produzione italiana dovesse di nuovo fare pasticci con il cast di doppiaggio italiano, sarà insurrezione aperta.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.4
Lettori (200)
8.5
Il tuo voto

Ratchet & Clank: Rift Apart è, senza mezzi termini, una grandiosa esperienza, capace di emozionare davvero chiunque grazie alla sua spettacolarità e al feeling di gioco estremamente rifinito. Siamo di fronte a valori produttivi incredibili non solo per la serie Insomniac, per un gioco sorprendentemente denso di contenuti. L'avventura base si aggira tra le 12 e 15 ore se si seguono solo gli eventi della storia principale, sale tra le 20 e 25 circa se volete completare il gioco con tutti i collezionabili e cresce ulteriormente in modalità Sfida per completare tutto al 100%. Rift Apart però può anche configurarsi come un'esperienza leggera e divertente giocata a livelli di sfida meno impegnativi. Lo scompattamento delle sfide platform dall'avventura principale e gli altri cambi di struttura o semplificazioni evidenziati servono sicuramente per creare una formula più accessibile e mainstream: questo però non è una criticità perché anzi, siamo convinti sarà una scelta che avvicinerà tanti altri giocatori al franchise, incoraggiando Insomniac Games e PlayStation a continuare le avventure di Ratchet, Clank e Rivet. Perché Rift Apart, chiaramente, è solo l'inizio.

PRO

  • Un gioco perfetto per tutti
  • Visivamente incredibile
  • Denso di contenuti

CONTRO

  • Alcuni elementi troppo semplificati
  • Modalità Fedeltà non funzionale all'esperienza