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Shinobi: Art of Vengeance, la recensione dell'imperdibile ritorno di Joe Musashi

Il ninja di SEGA torna in azione grazie a Lizardcube che, dopo i suoi Wonder Boy e Streets of Rage 4, sforna un nuovo titolo imperdibile.

RECENSIONE di Christian Colli   —   25/08/2025
Shinobi: Art of Vengeance
Shinobi: Art of Vengeance
Shinobi: Art of Vengeance
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Ormai, quando ci sono da rinverdire vecchi fasti, bisognerebbe telefonare direttamente a Lizardcube. Il piccolo sviluppatore parigino ha firmato Wonder Boy: The Dragon's Trap nel 2017 e Streets of Rage 4 nel 2020, videogiochi acclamati dalla critica e impregnati di un amore sincero per i titoli di riferimento. Nel caso di Shinobi, però, Lizardcube e lo staff di SEGA hanno lavorato proprio gomito a gomito. La serie, nata in sala giochi nel 1987, è passata per numerose iterazioni, spostandosi da una console all'altra prima di fermarsi su Nintendo 3DS nel 2011. Insomma, non si poteva sbagliare: bisognava rendere giustizia a una vera e propria icona dei videogiochi.

Dopo quattordici anni di assenza, Shinobi è tornato in grande spolvero con Art of Vengeance. Ispirandosi ai primissimi capitoli della serie, quelli di Lizardcube hanno messo il carico da cento al gameplay, hanno modernizzato la formula e rilanciato il mitico ninja Joe Musashi con un platform hack'n'slash che ci ha divertito dall'inizio alla fine.

50 sfumature di metroidvania

Fermo restando che la storia in uno Shinobi è praticamente un pretesto, bisogna dire che Art of Vengeance racconta la sua decisamente bene, impiegando bellissime illustrazioni di intermezzo e dialoghi doppiati in inglese e tradotti in italiano nelle classiche finestrelle in mezzo allo schermo. È una storia di vendetta: quando il malefico Lord Ruse attacca il villaggio degli Oboro con la sua corporazione militare emergente, Joe Musashi torna in azione e dà la caccia al nemico in lungo e in largo, scontrandosi con i suoi luogotenenti sovrumani in quattordici stage sulle note delle musiche eccezionali di Tee Lopes e, soprattutto, Yuzo Koshiro, un musicista che i fan di SEGA e dei videogiochi d'altri tempi dovrebbero conoscere molto bene.

Appena preso in mano il controller, ci si rende conto di quanto Lizardcube abbia lavorato bene sui comandi: Joe risponde come un fulmine agli input del giocatore, che impara in un attimo - e attraverso un tutorial breve e conciso - come mettere insieme le diverse meccaniche in un gameplay più ricco e stratificato di quanto possa sembrare inizialmente. Joe può attaccare a distanza con i suoi kunai oppure colpire in mischia con attacchi deboli e veloci oppure lenti e potenti. E fin qui, nulla di nuovo. Joe può anche saltare, fare un doppio salto e scattare anche a mezz'aria: sebbene sia possibile cancellare gli attacchi messi a segno in scatti aerei, la maggior parte dei passaggi platform richiede un'estrema precisione nella combinazione di salti, doppi salti e scatti limitati.

La natura platform di Shinobi: Art of Vengeance a tratti può sembrare frustrante, ma anche i passaggi più complicati risultano ben contenuti e mai allungati a sproposito, garantendo al giocatore momenti impegnativi, ma soddisfacenti tra un combattimento e l'altro. Tornando agli attacchi, dunque, Joe può inanellare le sue combo mischiando attacchi forti e deboli: inizialmente il parco mosse è abbastanza limitato, ma si amplia molto velocemente con tutta una serie di modificatori incredibilmente interessanti che si legano a doppio filo con la deriva "metroidvania" del gioco.

Le esecuzioni obbligano il giocatore a considerare bene le sue mosse se vuole migliori ricompense
Le esecuzioni obbligano il giocatore a considerare bene le sue mosse se vuole migliori ricompense

Ogni livello di Shinobi: Art of Vengeance è gigantesco e si estende in orizzontale e in verticale, sbarrando inizialmente il passo del giocatore con ostacoli temporaneamente invalicabili: barriere indistruttibili, punti di aggancio distanti, pareti scalabili e così via. Lo stage si completa lo stesso, magari con una percentuale irrisoria, e si passa ai prossimi che, qualche volta, possiamo anche scegliere in che ordine affrontare. Poi si cominciano a sbloccare i "ningi", cioè i potenziamenti vari: il rampino per agganciarsi ai punti di slancio, gli artigli per arrampicarsi su specifici muri o soffitti, il pugno cannone per sfondare le pareti, addirittura il deltaplano per cavalcare le correnti aeree e raggiungere nuove zone.

Praticamente ogni stage dedica un angolo o un percorso secondario all'uso di uno o più ningi combinati, mettendo il giocatore alla prova in passaggi che richiedono abilità e attenzione. Pur non svolgendosi in un unico, grande scenario continuativo nello stile dei Castlevania moderni o di Hollow Knight, Shinobi induce il giocatore a tornare sui suoi passi con un sistema che permette di teletrasportare Joe da un checkpoint all'altro in qualsiasi momento, o anche di abbandonare uno stage cominciato per tornarci in seguito, garantendo al giocatore una buona libertà.

Quello del Festival delle lanterne è uno degli stage più spettacolari del gioco
Quello del Festival delle lanterne è uno degli stage più spettacolari del gioco

Il backtracking non è obbligatorio; il gioco si può completare anche tirando dritti come treni fino allo scontro finale. Tuttavia, lo Shinobi di Lizardcube è strapieno di segreti e collezionabili che impreziosiscono il gameplay. I ninpo e i loro potenziamenti, per cominciare: sono le arti ninja che possiamo mappare su quattro combinazioni di tasti contemporaneamente e che ci permettono di sputare fuoco, lanciare bombe e shuriken giganti, evocare serpenti di energia e altro ancora.

Shinobi: Art of Vengeance ospita un inedito cross-over con Sonic come primo boss del DLC "SEGA Villains Stage" Shinobi: Art of Vengeance ospita un inedito cross-over con Sonic come primo boss del DLC SEGA Villains Stage

I ninpo consumano un apposito indicatore ma dobbiamo prima trovarli negli stage, oppure comprarli nei negozi che troveremo di tanto in tanto, dove - espandendo gradualmente il catalogo con le Reliquie Oboro trovate - potremo acquistare anche nuove mosse di combattimento, costumi per Joe o amuleti. Questi ultimi si dividono in due categorie, passivi e combo: i primi conferiscono vantaggi permanenti finché li teniamo equipaggiati, i secondi si attivano dopo aver messo a segno un certo numero di colpi consecutivi. L'esplorazione, insomma, premia il giocatore a più livelli.

L'arte dei ninja

La maggior parte dei potenziamenti e dei collezionabili è nascosta dietro sequenze platform impegnative, rompicapi ambientali intuitivi, ma ingegnosi e, soprattutto, combattimenti all'ultimo sangue, come quelli contro le cosiddette Squadre d'élite. Shinobi non è un hack'n'slash particolarmente frustrante, ma i nemici picchiano duro e, se proprio vogliamo fare una tiratina d'orecchi a Lizardcube, la disposizione dei checkpoint non è esattamente la migliore che ci sia, ma alla fine le vite sono infinite e si può semplicemente continuare a riprovare; inoltre, nei passaggi più impegnativi si sbloccano dei punti di rigenerazione intermedi. È tutto incredibilmente ben costruito dal punto di vista del puro e semplice level design, ma alla fine è nel combattimento che Shinobi brilla davvero.

Alcune fasi platform sono estremamente impegnative ma super appaganti
Alcune fasi platform sono estremamente impegnative ma super appaganti

Lizardcube si è inventata un'enorme varietà di nemici, capaci di attacchi diversificati e spesso brutali; persino gli avversari che si somigliano esteticamente possiedono attacchi o abilità differenti, tenendo il giocatore continuamente sulle spine. Alcuni nemici possono lanciare attacchi ombra che non possiamo schivare o contrattaccare ma solo saltare, altri si proteggono con scudi o barriere che li rendono temporaneamente inamovibili e costringono il giocatore a usare combo o ninpo specifici per sfondarli. Ogni colpo messo a segno riempie un indicatore sotto la vita del nemico: una volta caricato, possiamo giustiziarlo con un'esecuzione fulminea che ci ricompensa in denaro, salute e kunai.

Il gioco è pensato per essere energico e frenetico, soprattutto una volta che si prende confidenza con i comandi e si sbloccano le combo e le mosse più disparate, ma non sconfina mai nell'ignoranza. Anzi tutto l'opposto. Sì, si può arrivare alla fine lo stesso senza diventare dei ninja provetti - e una nutrita schiera di impostazioni di accessibilità, che permettono di personalizzare la partita cambiando difficoltà, valori e parametri a piacimento, garantisce che il gioco sia alla portata di tutti ma proprio tutti - però Shinobi premia l'abilità nel vero senso della parola: le esecuzioni in serie moltiplicano le ricompense, quindi il giocatore è indotto a considerare ogni attacco per evitare di sferrare quel colpo in più che, nella foga, finirebbe per uccidere i nemici prima dell'esecuzione.

Lo stage di Neo City è un delizioso omaggio alla storia di SEGA
Lo stage di Neo City è un delizioso omaggio alla storia di SEGA

Diciamo che gli sviluppatori non sono riusciti a trasmettere proprio benissimo questo aspetto del gameplay, che rimane un po' tra le righe, per così dire: idealmente servirebbe padroneggiare le esecuzioni per accumulare più facilmente il denaro necessario a comprare tutto nei negozi; in pratica, ci siamo riusciti senza massimizzare questa particolare tecnica di gioco, semplicemente aprendo casse, esplorando dappertutto e sconfiggendo tantissimi nemici negli stage. Le tecniche di combattimento più avanzate aiutano semmai negli extra che si sbloccano dopo i titoli di coda, e che permettono di rigiocare gli stage in modalità Arcade per punteggi e speedrun, oppure di riaffrontare i boss uno dopo l'altro.

I boss forse sono la parte più controversa di Shinobi: Art of Vengeance. Non fraintendete: sono pensati davvero bene, con schemi d'attacco ingegnosi e creativi che spesso obbligano il giocatore a sfruttare i ningi contestuali o a scoprire con prontezza i punti deboli o le meccaniche specifiche per sconfiggerli. È solo che li abbiamo trovati abbastanza facili e, a livello di difficoltà standard, abbiamo impiegato pochi tentativi anche contro gli avversari di fine stage più ostici: tra ninpo e ninjutsu devastanti o rigenerativi, un Joe Musashi che ha esplorato gli stage e fatto spese prima di un boss ha tutti gli strumenti per farlo a pezzetti al primo colpo.

Non mancano spettacolari super mosse animate a tutto schermo
Non mancano spettacolari super mosse animate a tutto schermo

D'altra parte, questo Shinobi non è pensato per essere proibitivo e solo per giocatori esperti, ma qualcosa di più completo e strutturato. In questo senso, Lizardcube ha centrato davvero il punto perché Art of Vengeance fila che è una meraviglia dall'inizio alla fine, sorprendendo in più momenti per alcune trovate che omaggiano i primi Shinobi e tanti altri titoli iconici del passato. Dal punto di vista tecnico, lo sviluppatore parigino ha impiegato uno stile fumettoso pulito e tagliente, contraddistinto da animazioni meravigliosamente curate e una fluidità da 60 fotogrammi al secondo su PlayStation 5, anche se può capitare che perda qualche piccolo colpo nei momenti più caotici, quando a schermo compaiono troppi nemici o effetti speciali tra esecuzioni in serie, particellari e quant'altro.

Sono minuzie che, peraltro, Lizardcube potrebbe già correggere con un promesso aggiornamento al lancio e che non hanno sminuito per nulla la nostra esperienza. Shinobi: Art of Vengeance è un titolo bellissimo da vedere, da sentire e da giocare, con una longevità più che soddisfacente e con un DLC in arrivo nei prossimi mesi. Lizardcube continua a fare strada e non vediamo l'ora di scoprire dove arriverà.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (13)
8.6
Il tuo voto

Lizardcube ce l'ha fatta di nuovo. Incaricato di riportare in auge Shinobi, ha messo mano alla natura fondamentale della serie SEGA, modernizzandola nel look e nel gameplay. Ispirato ai grandi classici ma anche ai videogiochi più recenti, Shinobi: Art of Vengeance è un titolo con uno stile da vendere che amalgama con naturalezza e intelligenza diverse sensibilità e intuizioni senza mai strafare. Bellissimo da vedere, divertentissimo da giocare, pensato sia per gli amanti dell'esplorazione che per quelli del combattimento e delle combo spettacolari impossibili, il nuovo Shinobi è un "metroidvania" speciale che consigliamo a tutti gli appassionati del genere.

PRO

  • Level design ispirato che omaggia i classici e i metroidvania moderni
  • Sistema di combattimento eccellente
  • Buona longevità e contenuti extra
  • Direzione artistica promossa a pieni voti

CONTRO

  • I boss sono forse troppo facili a difficoltà standard
  • Disposizione dei checkpoint un po' strana
  • Qualche piccolo rallentamento nei momenti più caotici