Era l'ultima versione "principe" che ci mancava di provare e non potevamo assolutamente lasciarci sfuggire l'occasione di farlo in concomitanza con la beta a numero chiuso organizzata in questi giorni da Ubisoft. Stiamo parlando dell'edizione PlayStation 4 di The Crew, che vuoi a causa dell'apparente "partnership di esclusività" tra il produttore francese e Microsoft (di virgolette ce ne dovrebbero essere almeno un altro paio per meglio definire un certo genere di iniziative a cui si sta riducendo il concetto, oramai), in base alle quale - tra le altre cose - il gioco arriverà anche su Xbox 360 ma non su PlayStation 3, vuoi invece per più ordinari motivi incidentali dell'iter di sviluppo, finora non era entrata ancora entro i nostri radar. Il test che abbiamo potuto condurre, finalmente, sulla piattaforma Sony non ha fatto emergere cose nuove da dire a proposito di ciò che ci si può aspettare dai contenuti del titolo di corse in odore di MMO sviluppato da Ivory Tower e Ubisoft Reflections rispetto a quanto abbiamo già avuto modo di saggiare in varie occasioni, per cui se siete interessati a una panoramica sulle sue caratteristiche di massima o all'approfondimento di elementi particolari non possiamo che rimandarvi a una delle nostre precedenti anteprime o a dare un'avviata al video qui in fondo. In questo articolo ci focalizzeremo invece su altri aspetti, diversi dei quali specifici del formato Sony.
Com'è The Crew su PlayStation 4? Scopritelo nel nostro provato!
For the crewers
La prima faccenda di cui si vuole sapere, quasi certamente, è come si comporta il gioco dal punto di vista grafico. In questo senso, vale quanto detto a proposito della versione Xbox One, qualche giorno fa, nell'articolo che trovate a questo indirizzo. In soldoni: se siete dell'idea che non valga la pena far girare sul proprio televisore qualcosa che non sia capace di far mostra delle potenzialità dell'hardware che avete lì sotto passate pure oltre, senza guardarvi indietro, in direzione di un Project Cars o soprattutto un DriveClub. Anche se i beauty shot da cartella stampa qui a corredo spergiurano il contrario, The Crew non è infatti in grado di sfoggiare un evidente stacco con il passato, di quelli generazionali, il cui concetto di questi tempi si identifica perlopiù in tecniche di illuminazione, resa di materiali e costruzione di masse poligonali sostanzialmente (o apparentemente) impossibili sulle macchine più attempate.
Anche sul sistema progettato da Mark Cerny l'abito è difatti quello di un titolo in bilico tra attualità e passato, peraltro vittima di un ping pong tra scorci deliziosi e viste sciatte, a seconda dell'ora, delle condizioni climatiche e del tipo di panorami ritratti. Quanto poi a confronti diretti con l'edizione rivale, la caratura tecnica complessiva appare praticamente sovrapponibile, con un'immagine renderizzata a 1080p, 30 frame al secondo e una pulizia non proprio irreprensibile. Motivi per appurare se l'anti-aliasing (quasi certamente in post-processing) usato nel caso di una console o dell'altra è un FXAA o un più gradito SMAA, se quando in ritardo le ombre di certi balconi di Detroit si caricano a 35 piuttosto che a 40 metri di distanza o se a New York in rush hour il frame-rate cala attorno ai 27 piuttosto che ai 25 fotogrammi al secondo praticamente non ce ne sono, a meno di volersi dare a una console war da poveri, per cui chi si trova eventualmente nella condizione di dover scegliere tra una versione o l'altra troverà probabilmente più interessanti certi rilievi relativi ai controlli. Se, come avevamo visto, su Xbox One Ubisoft ha sfruttato egregiamente la vibrazione dei grilletti del pad Xbox One, su PlayStation 4 ha implementato invece la possibilità meno determinante per la giocabilità in senso stretto ma comunque gradita di gestirsi la mappa degli Stati Uniti attraverso il touch pad, rendendo questa feature ulteriormente confortevole tramite un'opzione mediate cui regolarne la sensibilità, mentre non abbiamo sostanzialmente sentito nulla uscire dallo speaker del controller, anch'esso titolare di una nuova voce nel menu. Per il resto, l'intelaiatura già apprezzata su PC e Xbox One attraverso cui approcciare in maniera agile e intelligente il territorio incredibilmente vasto a disposizione e la notevole massa di contenuti messa sul piatto, anche e sopratutto in ottica di funzionalità di Rete e a carattere social, svolge egregiamente il suo lavoro anche qui. Dove invece la versione PlayStation 4 va in avanscoperta per rivelare la qualità di aspetti comuni a tutti i formati è la localizzazione: la beta PlayStation 4 ci ha permesso per la prima volta di avere per le mani il gioco interamente in italiano, preannunciando un doppiaggio un po' algido e distaccato, con alcune voci che tra l'altro non sembrano calzare granché ai volti assegnati, a partire dal protagonista Alex. Di convesso, riuscire finalmente ad afferrare tutto della trama, delle spiegazioni riguardo aspetti di un gioco così denso o di talune curiosità circa ambientazioni e personaggi è un plus non da poco quando spesso tutto ciò avviene mentre si è sparati a 150 all'ora a schivare le utilitarie degli impiegati diretti verso l'ufficio o, peggio, si è tallonati dalla polizia e magari in radio sta pure passando Hades di Sonic C...
CERTEZZE
- La brillante intelaiatura con cui gestirsi PvE, PvP e quant'altro funziona anche qui
- Ci si è ricordati del DualShock 4
DUBBI
- La caratura tecnica cross-gen non fa prigionieri nemmeno in questo caso