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10 storie incredibili su Pokémon GO

Abbiamo raccolto alcune tra le storie più singolari su Pokémon GO apparse online

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   12/08/2016

A distanza di settimane dalla sua uscita, Pokémon GO continua a far parlare di sé. Insieme al rumore fatto dai numeri legati al titolo targato Niantic, su Pokémon GO hanno iniziato a diffondersi anche storie di ogni tipo, confermando anche così il suo successo. Mentre alcuni casi riguardano fatti realmente accaduti, altri sono quasi al limite della leggenda metropolitana: tra i tanti racconti finiti online, abbiamo deciso di raccoglierne dieci tra i più incredibili.

Il successo di Pokémon GO passa anche attraverso le tante storie apparse online: eccone dieci!

Detective per caso

10 storie incredibili su Pokémon GO

La prima storia su Pokémon GO che riportiamo oggi è anche la più famosa, nonché quella che ci aspettavamo sarebbe prima o poi accaduta, visto il gioco obbliga a stare all'aperto e a camminare molto. Con milioni di giocatori impegnati ogni giorno ad avventurarsi in giro per trovare nuove creature nei vari angoli del mondo, era infatti inevitabile che qualcuno s'imbattesse nel rinvenimento di un cadavere. La prima sembra essere stata Shayla Wiggins, diciannovenne del Wyoming impegnata ad andare a caccia di Pokémon in una delle zone rurali dello Stato americano. La ragazza stava camminando sulle sponde del Wind River, quando si è imbattuta nel corpo di un uomo annegato. La stessa identica cosa è successa più di una volta durante il mese di luglio: in due parchi naturali nel New Hampshire e a San Diego, alcuni giocatori di Pokémon GO hanno trovato altrettante persone senza vita.

Olimpiadi salate

10 storie incredibili su Pokémon GO

Ancora prima che cominciassero, anche le Olimpiadi 2016 di Rio hanno contribuito ad alimentare le storie su Pokémon GO. Un'altra, diventata nota qualche giorno fa, riguarda il ginnasta giapponese Kohei Uchimura, che a causa della sua passione per il gioco si è ritrovato con una possibile bolletta telefonica da 4.954 dollari. Dopo essere atterrato a San Paolo per una serie di allenamenti precedenti al torneo, Uchimura ha scaricato il gioco e ha iniziato a giocare nel tempo libero, senza considerare i costi di roaming dovuti al traffico dati generato da Pokémon GO. Per fortuna, a quanto pare Uchimura è riuscito a spiegare la situazione al suo gestore telefonico, accordando una tariffa fissa di 30 dollari al giorno risparmiando così di pagare il conto salato. Avrebbe probabilmente potuto farlo senza troppi patemi, visto che da Rio il buon Uchimura tornerà a casa con due belle medaglie d'oro già conquistate.

Power bank a ruba

Nel periodo intercorso tra il 10 e il 23 luglio scorso, le vendite delle batterie portatili per smartphone e tablet sono aumentate del 101% rispetto allo stesso intervallo di tempo del 2015. Lo ha riportato NPD Group, secondo cui dietro a questo boom ci sarebbe naturalmente Pokémon GO. Dell'applicazione targata Niantic si possono infatti tessere tante lodi, ma di sicuro il risparmio della batteria non è di certo una di queste. Da qui la necessità per tanti giocatori di dotarsi di un sistema di carica d'emergenza, per non rimanere a secco nel bel mezzo di una battuta di caccia a Mewtwo. Secondo i numeri riportati, in appena due settimane in giro per il solo Nord America sono state vendute circa 1,2 milioni di unità di batterie portatili. Chissà a quanto potremmo arrivare sommando anche il resto del mondo.

Poképorn

10 storie incredibili su Pokémon GO

L'arrivo di Pokémon GO sembra aver smosso anche interessi un po' più particolari rispetto alle batterie portatili. Così come altri successi in larga scala, l'applicazione di Niantic sembra avere infatti influenzato anche le fantasie sessuali dei suoi giocatori, spingendoli a cercare contenuti piccanti sui Pokémon. Secondo quanto riportato da Pornhub e da altri portali specializzati in contenuti per adulti, nelle ore immediatamente successive all'arrivo del gioco le ricerche legate alle piccole creature sono aumentate del 136%. I grafici rivelati dal famoso sito parlano di ricerche provenienti in prevalenza dall'America del Sud, con Bolivia, Perù e Cile nella top 3 della speciale classifica di Poképornomani. A detta di xHamster, invece, parole chiave particolarmente famose nell'ambito come "MILF" e "teen" sarebbero state rimpiazzate da "Pokémon", "Pikachu" e compagnia.

Il luogo più spaventoso...

10 storie incredibili su Pokémon GO

Per tanti monumenti, Pokémon GO è diventato un problema abbastanza serio. Luoghi come il memoriale dell'11 settembre a New York e l'ex campo di concentramento di Auschwitz hanno dovuto chiedere ai visitatori di mettere da parte il loro telefono durante la visita, ma questi PokéStop non sono niente se paragonati al posto più spaventoso scelto dall'app di Niantic per far trovare le Pokéball ai suoi giocatori. Stiamo parlando del piccolo parco che si trova al 3210 di Bunker Hill Road a Mount Rainier, nel Maryland, all'apparenza anche un posto carino dove fermarsi a far rifornimento e a cercare eventuali Pokémon nelle vicinanze. In realtà, il posto è famoso come Exorcist Park, e sorge nello stesso luogo dove si trovava la casa in cui avvennero gli eventi che avrebbero poi ispirato il film L'Esorcista. Dopo essere rimasta disabitata per anni, l'abitazione fu abbattuta negli anni '60 perché nessuno voleva occuparla: anche oggi poche persone vengono viste visitare il parco, tranne pochi intrepidi giocatori di Pokémon GO.

...quello più pericoloso...

Il consiglio di stare attenti all'ambiente circostante che viene dato ai giocatori da Pokémon GO merita sicuramente di essere seguito ovunque, ma ci sono luoghi in cui esso vale decisamente più che in altri. Le cadute di persone impegnate a seguire le tracce delle creature sono ormai all'ordine del giorno, ma in Bosnia la faccenda è decisamente seria. In diverse zone della nazione balcanica si trovano infatti ancora oggi mine inesplose, collocate durante la guerra nella ex Jugoslavia degli anni '90. Il problema è stato ritenuto così serio da spingere l'organizzazione non governativa Posavina bez mina a mettere in guardia i giocatori dall'avventurarsi nei campi minati, prestando attenzione ai segnali di avvertimento per evitare di lasciarci le penne.

...e quello più impensabile

10 storie incredibili su Pokémon GO

Quando tua moglie si trova in travaglio hai davvero poche cose a cui pensare, e la speranza è che almeno per qualche ora sia difficile che tra queste possa esserci Pokémon GO. Però poi capita che tra una contrazione e l'altra tu non sappia cosa fare, ti sieda accanto alla donna per avviare quasi per caso l'applicazione sul cellulare, ritrovandoti davanti a una sorpresa. L'utente Reddit Jonathan Terior non si sarebbe di certo aspettato di veder comparire un Pidgey all'improvviso, sotto il letto della povera moglie dolorante. Una situazione surreale, figlia della realtà aumentata, che l'uomo ha immediatamente provveduto a documentare con una foto pubblicata online. Per il bene del suo matrimonio, speriamo che Terior sia stato altrettanto rapido nello scattare la prima foto del neonato! Tra l'altro la pagina Reddit dedicata al gioco ha oramai raggiunto quasi 800'000 iscritti e ogni giorno è possibile osservare decine se non centinaia di foto e video che propongono situazioni al limite dell'incredibile.

Class action

10 storie incredibili su Pokémon GO

Per le attività commerciali, trovarsi accanto a un Pokéstop o a un altro luogo d'interesse di Pokémon GO può essere un'ottima opportunità per fare affari, ma se invece si tratta di privati le cose possono degenerare. C'è chi ha affisso fuori casa avvisi divertenti come quello che vedete qui di fianco e chi invece l'ha presa un po' più sul serio, rivolgendosi anche agli avvocati. Quest'ultimo è il caso di Jeffrey Marder di West Orange, nel New Jersey, che ha perso la pazienza nei confronti dei giocatori di Pokémon GO al punto tale da avviare una class action contro Niantic. Secondo quanto riportato nella nota inviata al tribunale, Marder si sarebbe ritrovato numerose alla porta per chiedere il permesso di acciuffare Pokémon nel suo giardino, anche se questo non sembra fosse indicato come palestra o PokéStop. Attualmente, l'uomo sta cercando altre persone con lo stesso problema, per fare in modo che la class action possa partire.

Sicurezza nazionale

10 storie incredibili su Pokémon GO

Tra coloro i quali hanno deciso di vietare l'uso di Pokémon GO compare anche l'intero Iran. La nazione mediorientale è diventata infatti la prima a impedire ai suoi cittadini l'accesso al gioco, motivando la propria scelta con le preoccupazioni dettate dall'uso che Pokémon GO fa della realtà aumentata abbinata alla geolocalizzazione. Secondo l'agenzia locale Tasnim, Abdolsamad Khorramabadi dell'autorità di controllo iraniana avrebbe parlato espressamente di possibili problemi sia per le persone che per la nazione. L'intenzione dell'Iran sarebbe quindi quella di spingere Niantic a escludere alcune aree sensibili dalla mappa di Pokémon GO, per impedire che occhi indiscreti finiscano dove non devono finire. Il problema potrebbe inoltre essere di carattere religioso: per esempio, dal 2001 in Arabia Saudita è in vigore una fatwa (legge religiosa) contro i Pokémon, a causa dell'uso di immagini proibite come stelle a sei punte e croci, simboli di altre religioni.

Vaporeon a Central Park

Chiudiamo con un'altra storia particolarmente famosa, ma inevitabile per questa nostra (prima?) raccolta di aneddoti su Pokémon GO. È quella legata all'apparizione di un Vaporeon selvatico nel bel mezzo di Central Park, scatenando la caccia dei tanti giocatori presenti nella zona. Il tutto è stato documentato da un video che ha fatto il giro del mondo, all'interno del quale le persone saltano, corrono e lasciano la macchina in mezzo alla strada pur di acciuffare l'evoluzione di Eevee particolarmente difficile da ottenere. Qualcuno ha eletto questo stesso filmato a emblema della stupidità dei giocatori di Pokémon GO, per noi invece è l'esatto opposto: un insieme di persone che si divertono a fare grazie alla realtà aumentata quello che avevano sognato sin da bambini. L'importante è farlo usando la testa.