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I giochi più attesi dell'E3 2018 - Death Stranding

Il nuovo progetto di Hideo Kojima verrà finalmente presentato all'E3 2018 con qualcosa di più di un trailer

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   31/05/2018

Death Stranding sarà uno dei protagonisti della conferenza Sony all'E3 2018 insieme a Ghost of Tsushima, Marvel's Spider-Man e The Last of Us: Parte II. Appare dunque del tutto logico aspettarsi un vero e proprio reveal, che vada oltre quanto fatto finora da Kojima Productions in termini di promozione del progetto. Certo, il lavoro svolto dal celebre game director giapponese e dal suo team è stato impeccabile, e a memoria è difficile ricordare un altro titolo che abbia generato così tanta hype pur senza mostrare alcuna sequenza che non appartenesse a un montaggio predeterminato. Insomma, sul palco di Los Angeles ci aspettiamo di vedere il gioco in azione con un nuovo trailer, certo, ma anche con una demo che riveli finalmente le peculiari meccaniche di questa nuova esclusiva per PlayStation 4; e sì, magari anche una finestra di lancio che possa finalmente rendere più concreta l'intera operazione.

La strada finora

L'annuncio di Death Stranding risale all'E3 2016, solo pochi mesi dopo il clamoroso allontanamento di Hideo Kojima da Konami. Parliamo insomma di un progetto giovane, il cui sviluppo ha però richiesto meno tempo del previsto grazie all'adozione del Decima Engine di Guerrilla Games, il potente motore grafico utilizzato per Horizon Zero Dawn. La stessa Sony si è detta sorpresa dalla velocità dei lavori, parlando di un annuncio a sorpresa che immaginiamo arriverà proprio sul palco della conferenza all'E3 2018, e che potrebbe riguardare la già citata finestra di lancio del titolo. Sarà più vicina di quanto si immagini?

I giochi più attesi dell'E3 2018 - Death Stranding

L'uso del motore Decima ha chiaramente fatto aumentare non di poco le aspettative dei fan dal punto di vista tecnico, e la notizia che una parte delle scene viste nel video dei Game Awards 2017 fosse giocabile sembra confermare la bontà di un impianto visivo e di un comparto artistico che, ne siamo sicuri, proveranno a stabilire nuovi standard nell'ambito degli action stealth. Immaginiamo dunque una grafica a 4K con checkerboard rendering di qualità su PlayStation 4 Pro, accompagnata da una direzione inappuntabile, come da tradizione per Hideo Kojima, e da suggestioni visive originali e inquietanti, sulla falsariga di ciò che è stato mostrato finora: uno scenario post-apocalittico oscuro e minaccioso, esseri misteriosi che si muovono in una sorta di realtà parallela ma possono uccidere chi si trova dall'altro "lato", forze paramilitari che hanno un qualche ruolo in tutto questo e una squadra, quella di cui fa parte il protagonista, che sembra impegnata nello studio di tali fenomeni e magari di un sistema per disinnescarne il terribile potenziale. Ma sarà davvero questa l'esperienza che Death Stranding ci proporrà?

Il mistero misterioso

Ambientato probabilmente in una location ispirata all'Islanda, Death Stranding rimane un grosso mistero dal punto di vista del gameplay, visto che finora ciò che Hideo Kojima ha mostrato solo stati solo dei trailer, per quanto affascinanti e spettacolari. Il primo ce lo ricordiamo tutti, con il personaggio di Norman Reedus, Sam, che si risveglia su di una misteriosa spiaggia insieme a un bambino che improvvisamente scompare, mentre delle orme sulla sabbia evidenziano la presenza di creature che si muovono su un altro piano della realtà. Una sorta di dimensione alternativa che viene ribadita nel secondo trailer, quello in cui facciamo la conoscenza del comandante interpretato da Mads Mikkelsen, probabilmente il "villain" che ci troveremo ad affrontare nel corso della campagna, dividendoci fra due mondi grazie alle particolari capacità del protagonista.

Capacità di cui ci viene offerto un piccolo assaggio nel terzo e ultimo (finora) trailer, quello presentato ai Game Awards 2017, in cui vengono rivelate le inquietanti presenze che si muovono nell'ombra e che probabilmente hanno un ruolo centrale nella storia; insieme al concetto ancora non esplicato di "strands", che secondo Kojima costituirà un forte elemento di novità proprio nell'ottica del gameplay. Da quanto è emerso finora, in Death Stranding potremo infatti combattere utilizzando armi convenzionali ma anche farne a meno, giocare da soli o in cooperativa insieme ad altri utenti, nelle forme e nei limiti di una struttura che magari il game director giapponese avrà la bontà di illustrarci durante la conferenza Sony all'E3 2018. A questo punto ce lo meritiamo, no?