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Il mito del 451, il codice segreto nascosto in tanti videogiochi

Esiste un codice ben preciso che da più di vent'anni viene inserito in decine di videogiochi. Una sorta di omaggio al passato, ma che in molti ancora non conoscono.

SPECIALE di Luca Mazzocco   —   22/05/2025
Il volto cibernetico utilizzato come Promo Art da System Shock

È innegabile: in quanto esseri umani siamo da sempre attratti dalle storie. Sin dalla preistoria, infatti, abbiamo sentito la necessità di raccontare, cercando di coinvolgere in ogni modo possibile coloro che ci ascoltano. I videogiochi, in fondo, non sono altro che la forma ultima di questa necessità, riuscendo nell'intento di intrattenere il pubblico attraverso una narrazione "attiva", mettendo il giocatore al centro dell'azione. La verità, però, è che a volte ci piace guardare al di là della storia. O meglio: ci piace scoprire la storia dietro le storie. Ecco che la vita di artisti, i retroscena della realizzazione di un film o i documentari sulle professioni più bizzarre diventano materiale utile e interessante per attirare l'utenza.

Nonostante i balzi in avanti fatti negli ultimi anni abbiano contribuito a far percepire il videogioco come "arte", la realtà è che spesso ci si limita a fruire dei vari titoli in modo "disinteressato". Un po' perché la comunicazione delle software house si basa di frequente sul risultato finale piuttosto che sulla reale lavorazione del progetto. Un po' perché siamo spesso tutti troppo occupati a commentare i vari giochi, piuttosto che a interrogarci sulle figure e sulle vicende dietro la loro nascita. La storia che vogliamo raccontarvi oggi, però, fa parte di quei retroscena che in molti ancora non conoscono sullo sviluppo dei videogiochi. Una storia che ha origine nel 1994, ma che necessita di un preambolo per essere compresa appieno.

Immersive sim: un genere, tante definizioni

Cercare di incastrare i videogiochi in una precisa nomenclatura di genere è, nel 2025, una follia. Un tempo (e forse neanche allora) era possibile incasellare i vari titoli in una tipologia videoludica, riuscendo così a distinguerli per poterli poi confrontare tra di loro. Oggigiorno l'industria è composta da videogiochi che si sono ibridati a tal punto da essere spesso impossibili da classificare. Nonostante ciò, alcune definizioni hanno preso piede negli ultimi anni e le troviamo quotidianamente sui social o quando chiacchieriamo con i nostri amici. Definizioni come "Soulslike" e "GaaS", che siamo certi avrete già sentito e utilizzato più volte. Se questi due termini hanno più o meno trovato una logica nella mente dei giocatori, gli "Immersive sim" ancora fanno fatica ad attecchire sul pubblico.

System Shock non solo è stato il primo 'Immersive sim', ma è anche il titolo attorno al quale ruota tutto questo articolo
System Shock non solo è stato il primo "Immersive sim", ma è anche il titolo attorno al quale ruota tutto questo articolo

Secondo alcuni giocatori, infatti, gli Immersive sim sono quei titoli che permettono una personalizzazione della fruizione del racconto, magari attraverso l'utilizzo della narrativa emergente. Altri, invece, puntano sulla varietà del gameplay, affermando che un buon esponente di questa categoria dovrebbe permettere all'utente di approcciare la varie situazioni in modi differenti, dall'azione pura allo stealth. Altri ancora, infine, riducono gli Immersive sim a dei titoli che non impongono all'utente un modo preciso per raggiungere i propri obiettivi. La "verità" è che tutte queste definizioni sono, in parte, corrette. Gli Immersive sim sono infatti dei videogiochi che ruotano attorno alle scelte del giocatore, che possono così cercare di scavallare le imposizioni di design date dagli sviluppatori per raggiungere i propri obiettivi. Il tutto con lo scopo di immedesimarsi maggiormente nel racconto.

System Shock 3 si farà veramente? Nightdive Studios ne parla, commentando anche altri contenuti System Shock 3 si farà veramente? Nightdive Studios ne parla, commentando anche altri contenuti

Per usare le parole di Warren Spector, una delle punte di diamante di Looking Glass Studios, gli Immersive sim devono dare la sensazione che "tu sei lì, niente si frappone tra te e la convinzione di trovarti in un mondo alternativo".

Guardarsi allo specchio

Una volta fatta chiarezza sulla difficoltà nel dare una nomenclatura ai videogiochi è giunto il momento di addentrarci ancora di più nella nostra storia. Quando si parla di Immersive sim, la prima azienda che dovrebbe venire in mente è proprio l'appena citata Looking Glass Studios. Nata come "Blue Sky Productions" nel 1990, questa azienda cambiò nome dopo che i suoi due fondatori, Paul Neurath e Ned Lerner, decisero di ispirarsi ad "Alice attraverso lo specchio" ("Through the Looking Glass", in originale) per immergere il proprio pubblico in mondi del tutto nuovi.

Da un paio d'anni è disponibile anche un vero e proprio remake del primo System Shock
Da un paio d'anni è disponibile anche un vero e proprio remake del primo System Shock

Tra i titoli più importanti dell'azienda spiccano sicuramente Ultima Underworld, Thief e, soprattutto, System Shock. Nel 1994, System Shock conquistò il pubblico di tutto il mondo attraverso un mondo a metà tra il cyberpunk e lo sci-fi, mettendo le basi proprio di quegli Immersive sim dei quali vi abbiamo appena parlato. Una delle scelte di design fatte fu quella di inserire dei documenti (testuali o sonori) diegetici, ovvero posizionati nell'universo di gioco e in grado di contribuire attivamente alla narrazione. È proprio in uno di questi documenti che fa la comparsa il codice attorno al quale ruota questo articolo. Quel codice è "451".

Il codice univoco

Se avete avuto il piacere di giocare a System Shock vi potreste ricordare che "451" è il codice che apre la prima porta chiusa nell'area iniziale del titolo di Looking Glass Studios. Sebbene in molti abbiano pensato a una (logica) associazione con l'incredibile romanzo "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury, la realtà dietro questo codice è un po' diversa. Gli autori, infatti, decisero di associare il primo numero da inserire nel gioco a quello della propria porta d'ingresso negli studi di Cambridge. A quel "0451" al quale bastò togliere uno zero per renderlo differente il tanto da non creare problemi di sorta. Insomma: un simpatico easter egg preso dal loro quotidiano, che gli sviluppatori si divertirono a mettere nella propria opera e che alcuni loro amici cominciarono a introdurre in altri videogiochi come Crusader: No Regret (1996) e Sanitarium (1998).

Anche in 'Bioshock' potete trovare il celeberrimo codice di Looking Glass Studios
Anche in "Bioshock" potete trovare il celeberrimo codice di Looking Glass Studios

Dalla chiusura di Looking Glass Studios, però, la situazione degenerò. L'incredibile successo di System Shock e del genere degli Immersive sim rese lentamente iconico questo codice. Una sorta di simbolo della libertà data al giocatore, che venne portato avanti da Warren Spector nel suo Deus Ex e da Ken Levine nel suo Bioshock. Inutile dire che sempre più persone si accorsero di questo inside joke, cominciando proprio a cercarlo nei vari giochi appartenenti a questa categoria. Anno dopo anno, i titoli che presentavano i vari "451" o "0451" aumentarono esponenzialmente, rendendo di fatto questo codice numerico tra i più importanti della storia dei videogiochi.

Un'eredità importante

Siete curiosi di scoprire in quali giochi potreste aver trovato questo codice, senza rendervi conto di cosa avevate davanti agli occhi? Premesso che a questo link potete trovare la lista di tutti i titoli che lo contengono fino al 2023, sappiate che è molto probabile che vi siate imbattuti in questo numero più volte di quanto possiate immaginare. Al di là dei franchise già citati, segnaliamo Alien: Isolation, Dishonored, Prey, Mafia III, Life is Strange: Before the Storm, Half-Life: Alyx, Marvel's Guardians of the Galaxy, Atomic Heart, Still Wakes the Deep, The Last of Us Parte 2 e Marvel's Spider-Man 2.

Nel Silent Hill 2 di Bloober Team non è immediato capire che questo documento si riferisce al codice di System Shock
Nel Silent Hill 2 di Bloober Team non è immediato capire che questo documento si riferisce al codice di System Shock

In alcuni casi viene posta addirittura particolare attenzione nei confronti di questo codice. Basti pensare a Deathloop, che non usa "0451" nei vari tastierini numerici sparsi per la mappa, ma che permette a chiunque inserisca il codice di ottenere un Achievement. Altre realtà, invece, hanno introdotto degli enigmi con lo scopo esclusivo di introdurre questo easter egg, come fatto dai ragazzi di Bloober Team che nel motel del loro Silent Hill 2 hanno inserito un piccolo puzzle che si risolve proprio dopo aver trovato un documento che cita il celeberrimo numero. Insomma: il "virus" si sta espandendo, contagiando anche realtà non appartenenti direttamente al genere degli Immersive sim.

E questa è la storia di come un simpatico inside joke si sia trasformato nel tempo in una sorta di simbolo. Un numero all'apparenza insignificante, ma che nasconde in realtà un racconto che ruota attorno ai videogiochi, all'impatto che hanno avuto sul pubblico e, soprattutto, alle persone che hanno reso tutto questo possibile.