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Baldur's Gate 3 è stato una sorpresa per chi non conosceva Larian Studios

Baldur's Gate 3 ha avuto un successo enorme, sorprendendo chi non conosceva i trascorsi di Larian Studios con il genere.

Baldur's Gate 3 è stato una sorpresa per chi non conosceva Larian Studios
SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   30/12/2023

Tutti siamo rimasti stupiti dal successo enorme avuto da Baldur's Gate 3: un gioco di ruolo hardcore dalle meccaniche complesse, che per sua natura si rivolge a un pubblico davvero specifico. Come ha fatto a vendere milioni e milioni di copie (la quantità effettiva non è stata ancora svelata)? Com'è riuscito addirittura ad attirare l'utenza console, generalmente poco avvezza con il genere? La risonanza avuta da un titolo simile è da considerarsi un caso isolato o il sintomo di una crescita dell'interesse verso esperienze più complesse? Le domande generate da Baldur's Gate 3, a cui non è per niente facile dare una risposta, sono numerose. Del resto parliamo di un'anomalia che andrebbe analizzata a fondo per essere compresa. L'unico fattore di questa stramba equazione a non aver stupito, quantomeno chi conosceva il passato di Larian Studios, è stata la qualità della produzione, che tra tutti merita di essere incoronata tra i giochi migliori di questo ricchissimo 2023, se non proprio il migliore in assoluto.

Un progetto rischioso

I personaggi di Baldur's Gate 3 sono ben caratterizzati
I personaggi di Baldur's Gate 3 sono ben caratterizzati

Baldur's Gate 3 è la summa di anni e anni di passione e di studio del genere dei giochi di ruolo fantasy, cui il team fondato e diretto da Swen Vincke ha dedicato tutta la sua esistenza, sin dai tempi di Divine Divinity. Certo, i primi tentativi fatti furono abbastanza spigolosi e per anni lo studio belga si è mosso praticamente nel sottobosco degli sviluppatori considerati di seconda fascia da una critica evidentemente cieca (ammettiamolo), tanto che ad esempio molti hanno sorvolato quella perla grezza che fu Divinity 2: Ego Draconis, un gioco di ruolo d'azione pieno di enormi qualità, per quanto rozzo in alcuni aspetti. Con i due Divinity: Original Sin, e in particolare con il secondo, doveva ormai essere chiaro come Larian non solo avesse interiorizzato completamente la tradizione del genere, ma anche che poteva superarla in agilità.

La scelta di sviluppare Baldur's Gate 3 non è stata casuale. I primi due Baldur's Gate di Bioware sono stati importantissimi per l'evoluzione dei GDR elettronici, diventando dei veri e propri punti di riferimento collettivi, soprattutto per il modo di organizzare l'esperienza di gioco.

Allo stesso tempo, il lungo congelamento della serie aveva creato una ferita profonda nella comunità, che inseguiva una dopo l'altra le voci dell'arrivo di un terzo capitolo, senza però crederci più di tanto. Chi se lo sarebbe mai sobbarcato? Immaginiamo che a molti altri studi avrebbe fatto gola realizzarlo, ma per riuscire nell'impresa bisognava che ci fossero i giusti presupposti, perché non sarebbero stati tollerati errori o scorciatoie. Inoltre bisognava godere del rispetto della comunità, che altrimenti avrebbe potuto remare contro. Quando si decide di riprendere in mano dei titoli storici, bisogna sempre considerare che le aspettative generali schizzano immediatamente alle stelle e che esiste già un nucleo di appassionati pronto a supportarti in ogni modo nel caso si ritenga soddisfatto, ma che allo stesso tempo è disposto a scendere in guerra in caso si senta tradito.

Questione di simpatia

La trama di Baldur's Gate 3 ha dei collegamenti con quella dei primi due episodi
La trama di Baldur's Gate 3 ha dei collegamenti con quella dei primi due episodi

Larian aveva il pedigree giusto: proveniva dall'adorato Divinity: Original Sin 2, che viene tutt'ora considerato uno dei migliori giochi di ruolo elettronici mai realizzati, aveva dimostrato di amare il genere al punto da rischiare di fallire per non tradirlo (si è salvata grazie alla campagna Kickstarter del primo Original Sin) e disponeva di risorse adeguate a rendere giustizia all'eredità dei primi due capitoli. In questo senso già al momento dell'annuncio in molti sapevano che Baldur's Gate 3 non poteva fallire, semplicemente perché Larian era già vista come un pinnacolo inarrivabile nel modo di concepire l'esperienza ruolistica. L'atto di riprendere la serie, che per altre realtà sarebbe stato letto come arroganza pura, fu visto quindi come un modo per lo studio di Vincke di riallacciarsi a quel passato che aveva contribuito a renderlo ciò che è oggi, quindi come un tributo sincero e appassionato che poteva dare solo buoni frutti. In casi simili il supporto immediato da parte del pubblico potenziale è importantissimo, perché consente di avere un dialogo più aperto su determinate scelte.

Baldur's Gate 3 è la migliore intepretazione videoludica di Dungeons & Dragons
Baldur's Gate 3 è la migliore intepretazione videoludica di Dungeons & Dragons

Così, ad esempio, la decisione di adottare i combattimenti a turni per Baldur's Gate 3, invece che in tempo reale con pause tattiche come i capitoli originali, è stata letta come una sfida al mercato, più che come un atto sacrilego (anche se in verità qualche voce critica non è mancata durante tutto il periodo in cui Baldur's Gate 3 è stato in accesso anticipato). Del resto nessuno ha potuto considerarla una scelta commerciale, visto che nel corso degli anni, tutte le serie fantasy più popolari hanno fatto la scelta esattamente opposta, passando dai turni al tempo reale, con in alcuni casi delle derive complete verso l'azione pura.

Quindi Larian ha preso in mano Baldur's Gate e ha deciso di continuare a seguire la sua strada, realizzando un gioco di ruolo hardcore che in qualche modo ha magnificato tutti gli elementi caratteristici del genere, rendendo ad esempio più fluido e sempre presente il sistema di scelte, che si manifesta non solo nei dialoghi o in alcuni momenti chiave, ma nell'intero tessuto dell'avventura. Di base gli sviluppatori sono partiti dal design di Divinity: Original Sin 2 facendolo evolvere per rendere ancora più centrali alcune delle caratteristiche più amate di quell'esperienza, ma riuscendo comunque a dare al sistema di gioco una sua forte personalità, grazie anche allo scenario già ben sedimentato nell'immaginario collettivo.

Conclusioni

Baldur's Gate 3 aprirà le porte a produzioni altrettanto importanti per i giochi di ruolo hardcore?
Baldur's Gate 3 aprirà le porte a produzioni altrettanto importanti per i giochi di ruolo hardcore?

Baldur's Gate 3 è quindi questo: il punto di arrivo di una storia che parte da lontano, capace di coinvolgere anche i videogiocatori nelle sue spire. Con gli anni Larian è migliorata enormemente da ogni punto di vista. Grazie all'accesso anticipato e al dialogo costante con la comunità riesce a lanciare giochi molto più puliti che in passato. Il lavoro che fa sul design dei sistemi di gioco è sempre più complesso e ramificato. Ha fatto passi da gigante anche per quel che riguarda la scrittura, migliorata esponenzialmente da due giochi a questa parte (se ricordate era uno dei problemi principali di Divinity: Original Sin). Insomma, prendendo in mano la serie Baldur's Gate e maneggiandola con una tale attenzione ha dimostrato una maturità autoriale e una sicurezza dei suoi mezzi che pochi altri studi possono vantare, al punto che attualmente solo Larian Studios sembra essere in grado di superare Larian Studios per il trono dei giochi di ruolo, anche in virtù dello sforzo produttivo necessario per raggiungere risultati simili, con gli altri che stanno a guardare pensano a come sia stato possibile che un titolo così complesso e stratificato abbia avuto una tale presa sul pubblico.