Chrono Odyssey è per chi ama gli MMO davvero massicci: quei mondi in cui buttarsi per migliaia di ore e avere sempre qualcosa da fare. Questa è la promessa degli sviluppatori, i coreani di Chrono Studio, e la nostra prova dei contenuti in arrivo con la beta prevista dal 20 al 22 giugno ci fa dire che il progetto sembra sulla buona strada.
Molte sono state le cose che ci hanno fatto piacere, però, quante quelle che ci hanno confuso o deluso, perché basta una singola decisione sbagliata in fatto di progressione o monetizzazione e tutto il castello di Chrono Odyssey potrebbe sbriciolarsi. La carne al fuoco è molta: classi, doppie armi da livellare, crafting, dungeon e un mondo grande e stratificato grazie ai viaggi nel tempo.
Nelle nostre poche ore a disposizione abbiamo interagito con tanto crafting e relativo farming, risorse divise in livelli (ognuna con il suo strumento di estrazione separato come nei survival), armi che richiedono tanto investimento di tempo per progredire e una curva di apprendimento molto ripida per quanto riguarda i boss. Tutte queste, se inserite in un sistema coerente, potrebbero essere ottime notizie per i fan del genere, o una lista interminabile di ostacoli al divertimento: sappiamo ancora troppo poco per delineare un quadro coerente.
Come New World, ma meglio
New World ha ricevuto molte critiche per come ha gestito diversi aspetti fondamentali del genere MMO e per i suoi problemi tecnici, ma questo non vuol dire che tutte le sue idee fossero da buttare via, anzi. Senza il coraggio di New World non ci sarebbero diversi sistemi di gioco che hanno contraddistinto in positivo il nostro tempo insieme a Chrono Odyssey.
L'estetica, le doppie armi, l'enfasi sul raccogliere e combinare le risorse sono solo alcune delle ispirazioni palesi prese a piene mani dall'MMO di Amazon Game Studios. La grande differenza è che Chrono Odyssey perde lo spirito colonialista pionieristico di New World in favore di un'atmosfera dichiaratamente medievaleggiante che mette il giocatore nel ruolo di un protettore.
In un mondo fantasy chiamato Setera, ci sono ad attendervi invasioni di alieni interdimensionali e una misteriosa emissaria che vi conferirà il Chronotector, un dispositivo capace di manipolare il tempo. Noi non abbiamo avuto molte occasioni di usarlo perché è pensato per riplasmare i campi di battaglia cambiando epoca (così da avere nuove risorse) e per dare a chi gioca nuove abilità. Il potenziamento che abbiamo provato ci ha permesso di fermare nel tempo un bersaglio così da colpirlo più facilmente, un'abilità utile che, come tutte le altre in questa sezione, dovrebbe essere disponibile per tutte le classi.
L'atmosfera è azzeccata tra decadenza, corruzione, auree dorate e battaglie coi boss sanguinolente, ma non possiamo non notare quanto molti oggetti di gioco sembrano usciti direttamente dal catalogo di Unreal Engine 5 e quindi risultino molto anonimi. Essendo ancora abbastanza lontani dall'uscita è probabile che ci siano ancora diversi asset temporanei, sarebbe un vero peccato vedere un gioco così ambizioso accontentarsi dello standard minimo.
Combattimento, classi e perplessità
Nella nostra prova erano disponibili tre classi, una da distanza, una per il medio raggio e una ravvicinata (Ranger, Guerriero e Berserk) con la promessa di diverse altre in arrivo. Ognuna aveva tre armi tra cui scegliere: una da impugnare e una da portarsi appresso. A ciascuno strumento di morte corrisponde un albero delle abilità, con potenziamenti attivi e passivi senza vincoli di riposizionamento quindi riadattare la propria build alle necessità del momento è assolutamente incoraggiato.
Avendo scelto il Berserk, le nostre abilità ruotavano tutte intorno a un buff chiamato Bloodlust da ricevere colpendo i nemici con una grande ascia o con delle accette gemelle. Usando le varie combo associate ai numeri della tastiera, abbiamo ottenuto danni maggiori e rigenerazione della salute. Il combattimento in Chrono Odyssey non ha il flusso action tipico degli altri esponenti del genere: le mosse sono belle e piene di effetti visivi e le armi si comportano in modo unico, ma i nemici non scherzano, nemmeno ai bassi livelli e attaccare a testa bassa senza considerare gli schemi avversari non è una buona idea.
Ci siamo divertiti menando le mani a colpi di ascia perché, inizialmente, la curva di apprendimento è piuttosto clemente. Nel momento in cui abbiamo affrontato il primo boss all'interno della zona tutorial, però, siamo stati obliterati in pochi minuti. Chrono Odyssey premia l'abilità meccanica di chi gioca: chi è rapido a capire come si comporta un boss e quali sono le finestre di danno potrà cavarsela anche con l'attrezzatura iniziale, gli altri dovranno farmare armature migliori e tutta una serie di altri oggetti anche solo per restare in piedi.
Questo sistema potrebbe essere una benedizione come una maledizione a seconda di come viene gestita tanto la progressione del gioco, quanto la sua monetizzazione visto che è previsto anche del PvP in zone ristrette e chiaramente delineate. L'obiettivo degli sviluppatori è avere personaggi abbastanza diversi tra loro da incoraggiare la formazione di squadre variegate per affrontare le attività più difficili. Come tutti gli MMO più famosi in circolazione hanno dimostrato, però, è particolarmente difficile impedire che una classe emerga come la più forte, almeno per un periodo. Il bilanciamento, infatti, è una delle grandi incognite del titolo edito da Cacao Games.
Parola d’ordine ambizione
La porzione di gioco che ci è stata messa a disposizione era molto ristretta e relegata ai contenuti introduttivi, nonostante questo le attività a disposizione anche solo nella zona iniziale erano parecchie. Dall'estrazione dei minerali alla pesca passando per missioni secondarie (scritte in modo piuttosto sciatto, bisogna dirlo), crafting e il caro vecchio farm di punti esperienza sui nemici sparsi per il mondo.
Chrono Odyssey, però, promette molto di più: dungeon, grandi boss regionali per accedere alle zone di livello più alto, labirinti in cui fare platforming, eventi in tempo reale nel mondo di gioco, raid e un endgame roguelike/extraction in cui le partite sono sempre diverse e chi muore perde tutti i tesori trovati. Noi abbiamo visto le tracce di tutto questo nel nostro tempo limitato insieme al gioco ma siamo molto dubbiosi del rapporto tra tempo investito e progressi ottenuti.
In quasi sei ore di gioco, distribuite su due giorni, siamo riusciti a realizzare un nuovo paio di pantaloni e a migliorare il nostro personaggio quel tanto che bastava a non venire abbattuti in un colpo dal boss finale della zona. Questo passo così immotivatamente lento ci fa sospettare una futura monetizzazione del gioco a base di acceleratori di progressioni, di raccolta risorse o di livellamento del personaggio.
Se Chrono Odyssey si dimostrasse profondo quanto dice di essere, allora chi ama gli MMO si ritroverà con tanto da fare e con cui divertirsi. Se tutto questo gran mare di attività è bloccato dietro un grind eccessivo che l'acquisto di qualche oggetto fa magicamente sparire, però, il gioco farà sicuramente molta fatica a trovare il suo pubblico in occidente.
Chrono Odyssey si pone come il prossimo grande MMO orientale in cui buttarsi per migliaia di ore. I personaggi e il sistema di combattimento ci hanno convinto perché prendono buone idee di altri esponenti del genere e le rimescolano scegliendo un approccio più misurato e strategico (ma non per questo meno pieno di azione) agli scontri. La progressione invece è lenta, così lenta da farci sospettare il peggio in fatto di monetizzazione, ma lì possiamo solo attendere notizie ufficiali dallo sviluppatore. Nel mondo di gioco c'è tanto da fare, tra crafting e missioni, e le meccaniche di viaggio nel tempo potrebbero tenere il gioco fresco a lungo andare. Solo una prova fino all'endgame e oltre (che avrà meccaniche roguelike ed extraction) ci dirà la vera longevità del titolo e se le sue ambizioni sono giustificate.
CERTEZZE
- Sistema di combattimento familiare e unico
- Mondo stratificato e con tanto da fare
- Tanto potenziale e ambizione
DUBBI
- Rischio grind esagerato
- Incognita monetizzazione