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Days Gone: la storia di Bend Studio

Ripercorriamo la lunga storia di Bend Studio, il team di sviluppo dietro Days Gone e uno dei più importanti franchise della storia di PlayStation, ovvero Syphon Filter.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   22/02/2019

Negli ultimi anni, prima di Days Gone, Bend Studio ha lavorato un po' sotto traccia e non ha ottenuto la stessa popolarità di altri sviluppatori first party di PlayStation. Da Naughty Dog a Santa Monica, da Sucker Punch a Guerrilla Games, gli studi acquisiti da Sony nel corso degli anni hanno portato alla creazione di giochi di grande impatto. Serie come The Last of Us, God of War, inFamous e Killzone sono infatti note a tutti gli appassionati di videogiochi. Eppure, il team statunitense è stato altrettanto fondamentale per il successo di PlayStation.

Le origini: da Zork a Eidetic

Bend Studio è una casa di sviluppo con sede negli Stati Uniti, più precisamente in Oregon, che può contare su oltre 100 sviluppatori, tra ingegneri, artisti e designer. Nato nel 1993 con il nome Blank, Berlyn and Co., lo studio affonda le sue radici in un passato decisamente lontano. Infatti la compagnia è stata fondata su impulso di Marc Blank e Mike Berlyn, due dei creatori di Infocom. Ma perché è importante ricordare Infocom? Beh, perché ha dato vita a Zork, una delle avventure testuali più importanti degli anni ottanta. A un certo punto, però, Marc e Mike hanno cercato una nuova sfida. Partiti con l'idea di creare giochi per Apple Newton, uno dei primi palmari, hanno poi deciso di ampliare le loro mire ai giochi per PC e console. E' allora che la Blank, Berlyn and Co. ha cambiato nome in Eidetic ed ha assunto Christofer Reese, un promettente ingegnere, che oggi è a capo dello studio.

Infocom Staff 1982

Bubsy 3D: la prima esperienza su PlayStation

Il primo gioco della nuova compagnia non fu un'ip inedita, bensì il quarto capitolo di Bubsy, una serie di platform in 2d non particolarmente originale né brillante. Eidetic puntava a portare su PlayStation il primo capitolo in tre dimensioni, Bubsy 3D. Ma tra problemi di adattamento del motore di gioco e la concorrenza spietata di Super Mario 64 da una parte e di Crash Bandicoot sulla stessa PlayStation, il gioco ha finito per essere un flop commerciale. Tuttavia, a livello tecnico Bubsy 3D non era da buttare e l'esperienza maturata dallo studio con la nuova tecnologia portò Sony ad avvicinarsi al team per un nuovo progetto: un gioco d'azione e spionaggio per PlayStation, che avrebbe dovuto replicare il successo avuto da Goldeneye su Nintendo 64.

Syphon Filter e la parentesi portatile

L'organico di Eidetic passò così da 8 a 13 sviluppatori e, basandosi su una sinossi di appena una pagina fornita dalla casa nipponica, si mise subito al lavoro sul gioco. Nonostante uno sviluppo travagliato, deadline mancate, cambiamenti alla struttura e minacce di cancellazione, alla fine Syphon Filter arrivò sul mercato il 17 febbraio 1999. Nel giro di un anno riuscì a vendere più di un milione di copie, superando le più rosee aspettative. Sony decise allora di acquistare Eidetic e di affidargli lo sviluppo di nuovi capitolo serie: il nome del team divenne allora Bend Studio.

Syphon Filter Playstation Front Cover

Il destino di Bend Studio è rimasto legato a doppio filo alla serie Syphon Filter fino al 2007. In questo arco di tempo venne completata una prima trilogia su PlayStation e uscirono altri capitoli su PlayStation 2 e PlayStation Portable. Dopo una serie di giochi non particolarmente brillanti, fu però proprio l'esperienza su PSP a permettere al team di staccarsi dal proprio franchise di punta. Nel 2009 nasceva infatti Resistance: Retribution, uno spin-off portatile del franchise creato da Insomniac Games per PlayStation 3. Sebbene fosse stato pubblicato piuttosto tardi durante il ciclo vitale di PSP, Retribution venne accolto bene dal pubblico e Sony decise di affidare al team americano lo spin-off portatile di un'altra serie, ancora più importante: Uncharted. Bend cominciò subito a lavorare in stretta collaborazione con i ragazzi di Naughty Dog, che gli prestarono persino il loro studio di Culver City per le sessioni di motion capture. Inoltre il team californiano ebbe un ruolo attivo anche nella stesura della storia, grazie al coinvolgimento diretto di Evan Wells ed Amy Hennig. A livello di meccaniche, il gioco non rivoluzionava quelle classiche, ma sfruttava le caratteristiche touch e i controlli di movimento della nuova console portatile. Arrivato sul mercato tra il dicembre 2011 e il febbraio 2012, Uncharted: L'abisso d'oro si rivelò così un buon titolo di lancio per PlayStation Vita.

Days Gone: la storia di Bend Studio

Days Gone: un mix tra Sons of Anarchy e The Walking Dead

Da allora, però, la strada di Bend Studio ha preso una svolta inaspettata. Dopo una serie di consultazioni interne, il team ha comunicato a Sony di voler creare una serie completamente nuova, stavolta su PlayStation 4. Un progetto open world estremamente ambizioso, ispirato a una delle serie televisive più amate dagli sviluppatori dello studio, ovvero Sons of Anarchy. Per movimentare il tutto senza entrare troppo nel soprannaturale, cominciarono a progettare una sorta di mix con The Walking Dead, all'interno di un'ambientazione da esplorare in moto come in Full Throttle, con una narrativa a la The Last of Us basata sulla fratellanza e tanti, tantissimi zombie. Cominciava così lo sviluppo di Days Gone.

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Insomma, Days Gone rappresenta un'importante scommessa per Sony e Bend Studio. Con una data di uscita fissata al 26 aprile 2019, in esclusiva su PlayStation 4, il gioco è infatti una sorta di esame di maturità, che potrebbe rilanciare lo studio statunitense nell'olimpo dei first party PlayStation. E voi? Cosa ne pensate di questo progetto? E qual è il gioco di Bend Studio che vi ha divertito di più? Come sempre, fatecelo sapere nei commenti.