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Dead Rising Deluxe Remaster, abbiamo provato il grande ritorno dello zombie game di Capcom

Dead Rising sta per tornare, con una veste grafica completamente rinnovata e un sacco di altre migliorie. Ecco cosa vi aspetta.

PROVATO di Aligi Comandini   —   13/08/2024
Frank West, un uomo che cammina sugli zombie, occasionalmente
Dead Rising Deluxe Remaster
Dead Rising Deluxe Remaster
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Gli zombie sono il nemico perfetto e come tale anche il più abusato in assoluto, poco importa che si parli di cinema o di videogiochi. Specialmente in un'esperienza interattiva sono una scelta vincente: sono già morti, quindi la loro eliminazione non comporta particolari problemi morali; la loro deambulazione tende ad essere lenta, dunque sono perfetti come carne da macello in un titolo d'azione, e infine la loro orrida natura li rende perfetti come base per costruire ambientazioni incredibilmente ricche e ispirate, oltre che una miriade di varianti e/o sperimentazioni atipiche.

Nella massa di titoli con zombie e affini, però, Capcom nel lontano 2006 riuscì comunque a far breccia con un titolo a dir poco poco unico. Dead Rising, questo il nome dell'opera, era sì un gioco d'azione come molti altri, ma il suo approccio ai cosiddetti zombie game era molto lontano da quello degli sparatutto classici... tutto inserito in una particolarissima struttura a tempo, che incanalava la campagna principale e i suoi elementi narrativi nell'arco di 72 ore, tre giorni precisi di attesa all'interno di un centro commerciale infestato dai non morti. Il limite di tempo e la gestione delle missioni lo hanno portato a diventare una sorta di cult, al punto da dar vita a una serie estremamente popolare che oggi conta vari capitoli principali e alcuni dei personaggi più riconoscibili della storia del gaming.

Eppure, nonostante basi piuttosto forti e una discreta popolarità, gli ultimi Dead Rising non sono riusciti a tornare ai picchi dei primi due capitoli. La soluzione? Beh, Capcom ha deciso di tornare alle radici con Dead Rising Deluxe Remaster che, nonostante il nome possa trarre in inganno, è un vero e proprio remake grafico del lavoro originale di Yoshinori Kawano e del suo team. Noi lo abbiamo potuto provare per qualche ora e, seppur l'età dell'originale la si percepisca, è incredibile quanto sia valido ancora oggi con pochi ritocchi ai sistemi fondamentali. Vediamo come mai.

Un fotoreporter pronto a tutto

La narrativa di Dead Rising parte in modo piuttosto semplice, ma non è sottovalutabile, in primo luogo per via del suo protagonista: Frank West, uno spericolato reporter che arriva in elicottero nella cittadina americana di Willamette per ottenere uno scoop su una non meglio precisata quarantena ad opera dell'esercito.

Frank West non è un eroe come gli altri. Principalmente perché è ben poco eroico, ma quando c'è da sopravvivere in un centro commerciale pieno di zombie, nessuno è meglio di lui
Frank West non è un eroe come gli altri. Principalmente perché è ben poco eroico, ma quando c'è da sopravvivere in un centro commerciale pieno di zombie, nessuno è meglio di lui

Lasciato sul tetto del centro commerciale con la promessa di venir recuperato tre giorni dopo, il nostro si trova ben presto nel mezzo di un casino incredibile... Willamette è invasa dagli zombie, le barricate del centro vengono sfondate dai non morti pochi minuti dopo l'arrivo di Frank, e tra i sopravvissuti ci sono chiaramente varie persone che sanno più di quanto sia lecito conoscere delle origini dell'infezione. Ordinaria amministrazione per uno come lui comunque, che decide sia di indagare sul mistero, sia di sterminare orde intere di cadaveri rianimati nei modi più creativi mai concepiti da mente umana.

Sia chiaro, non è che la storia del gioco sia cambiata dall'originale e non siamo evidentemente davanti a una campagna scritta da premi nobel per la letteratura, eppure Frank West resta ancora oggi un antieroe memorabile, lontano dagli stereotipi e perfettamente adatto ad ogni tipo di approccio all'azione, sia quello eroico che quello completamente menefreghista. La struttura di Dead Rising, poi, supporta alla grande la varietà, perché nei tre giorni in cui la campagna è strutturata si ha modo sia di completare numerosi obiettivi tentando di salvare più persone possibili, sia di fregarsene altamente, fare più casino possibile ed esplorare a casaccio ignorando persino alcuni degli eventi principali necessari all'ottenimento dei vari finali.

Il gioco originale era molto meno caciarone di quanto potesse sembrare quando si tentava di affrontarlo in modo impeccabile. La Deluxe Remaster mantiente la sua peculiare e divertentissima struttura senza cambiamenti
Il gioco originale era molto meno caciarone di quanto potesse sembrare quando si tentava di affrontarlo in modo impeccabile. La Deluxe Remaster mantiente la sua peculiare e divertentissima struttura senza cambiamenti

Proprio questa peculiare natura ha permesso a Dead Rising di ottenere un gran numero di fan: è un gioco straordinariamente rigiocabile, adatto alle speed run, e che all'epoca funzionava alla grande sia per i giocatori più caciaroni e disinteressati, sia per i perfezionisti. Da una parte Frank può usare tutto ciò che c'è nel centro commerciale per ammazzare zombie - dalle armi da fuoco agli skateboard, passando per ogni genere di spassosa amenità - dall'altra la necessità di esplorare in modo furbo, regolare spostamenti e risorse, e completare le missioni secondarie entro certi termini di tempo, rende Dead Rising ancora oggi non facilissimo per chi vuole fare tutto, specie nelle prime partite.

Aggiungete al mix la presenza di alcuni psicopatici, a tutti gli effetti boss discretamente impegnativi sparsi per la mappa o legati alla quest primaria, e otterrete un gioco molto più vario e calcolato di quanto possa sembrare a una prima occhiata, con una struttura talmente ben fatta da rendere paradossalmente piacevole la presenza di un timer (che in molti giochi viene visto come il diavolo per via delle limitazioni che comporta).

Zombie deluxe

E la Deluxe Remaster? Beh, riprende ovviamente tutto questo ben di dio, ma aggiunge due cosette non indifferenti: un gameplay migliorato in ogni singolo aspetto e la possibilità di mandare avanti il tempo nella zona sicura del centro commerciale. La velocizzazione degli orari da sola è già una manna per chi vuole fare partite multiple con obiettivi specifici, ma sono le modifiche alle meccaniche a brillare particolarmente: ora si può sparare in movimento, con molta più precisione e godimento generale quando si utilizzano le armi da fuoco. Non bastasse, le routine dell'intelligenza artificiale sono state ritoccate> e il gioco ne ha guadagnato, dato che in origine capitava molto spesso che i compagni si incartassero in certe zone della mappa o si facessero ammazzare con facilità.

In Dead Rising c'è l'imbarazzo della scelta quando si tratta di trovare strumenti adatti alla pulizia degli zombie
In Dead Rising c'è l'imbarazzo della scelta quando si tratta di trovare strumenti adatti alla pulizia degli zombie

Attenzione, il ritocco non è stato dei più eccezionali, a volerla dir tutta... I compagni e i sopravvissuti vi seguono più facilmente, sono meno propensi a una morte orribile e hanno routine leggermente più solide (peraltro con tendenze pressoché identiche alle loro versioni originali, dato che non tutti combattono o gironzolano allo stesso modo), ma tendono comunque ancora ad essere piuttosto stupidi e inefficaci. Probabilmente gli sviluppatori non volevano facilitare eccessivamente l'esperienza viste le migliorie ai comandi e hanno deciso di non implementare un'intelligenza artificiale evoluta. Se non altro, i cambiamenti si notano anche con gli psicopatici: noi abbiamo principalmente combattuto contro i pazzoidi sulla jeep che di norma tutti incontrano come primo boss vero e proprio, ma abbiamo notato una tendenza nettamente minore di questi a incartarsi tra gli alberi del parco. La battaglia è risultata un pizzico più tediosa per questo motivo, ma la abbiamo comunque superata senza troppi problemi e non dovrebbero esserci reali peggioramenti nelle altre sfide.

Altri cambiamenti? A quanto pare sono sparite le foto "erotiche" dal gioco. No, in Dead Rising non c'era pornografia di alcun genere ovviamente, semplicemente era una categoria disponibile tra le foto di Frank, una meccanica molto interessante che permette di ottenere punti esperienza inquadrando situazioni assurde, grossi numeri di nemici e molto altro. È parte integrante del gameplay e questa tipologia un po' zozza di foto ne era una parte davvero minuscola, dato che era praticamente solo legata a una quest piuttosto fastidiosa presente nella campagna e ottenibile in un numero molto limitato di situazioni (peraltro davvero poco "spinte"). Noi non abbiamo sinceramente nemmeno provato a fare una foto di questo tipo durante la nostra prova, ma in effetti la missione che la richiedeva non sembra averne più bisogno, quindi è possibile che la categoria sia sparita. Crediamo sinceramente che la cosa influenzi l'esperienza meno di zero.

L'intelligenza artificiale migliorata rende i compagni meno frustranti da scortare, ma anche gli psicopatici leggermente più ostici da eliminare. Non aspettatevi chissà quale evoluzione in questo campo comunque, sono ancora tutti piuttosto stupidi
L'intelligenza artificiale migliorata rende i compagni meno frustranti da scortare, ma anche gli psicopatici leggermente più ostici da eliminare. Non aspettatevi chissà quale evoluzione in questo campo comunque, sono ancora tutti piuttosto stupidi

Molto più significativi invece i ritocchi al comparto tecnico. La Deluxe Remaster è completamente doppiata in italiano, i modelli 3D degli vari personaggi e quello di Frank, ovviamente, sono stati rifatti da zero, il centro commerciale è stato completamente rimodellato, e generalmente il lavoro fatto ci è parso di qualità notevole. Ok, le animazioni restano molto simili a quelle originali, e di reali cambiamenti a impatti o fisica non sembrano essercene, ma è chiaro come l'intento di questo lavoro non fosse ricreare la formula, bensì riproporla con qualche marginale ritocco e una discreta modernizzazione. Quel che possiamo dirvi è che, anche giocando solo uno dei tre giorni per il nostro provato, ci siamo divertiti parecchio tentando di completare il completabile e di salvare tutti i sopravvissuti delle prime aree. Dead Rising è invecchiato molto meglio di quanto credessimo, e il suo loop resta ancora oggi una discreta droga quando tutto inizia a incastrarsi come desiderato. Ora non resta che da vedere quanto la campagna intera abbia retto il passare del tempo, e le eventuali modifiche all'amato Infinity Mode che si sblocca nell'endgame. Non manca molto ormai.

Capcom è chiaramente consapevole del valore di alcuni dei suoi giochi migliori e con la Dead Rising Deluxe Remaster sembra aver fatto centro. Nonostante il passare degli anni, il primo Dead Rising resta incredibilmente divertente per via della sua brillante struttura, e questa versione che lo perfeziona e ammoderna non fa che sottolineare quanto riuscito fosse il primo gioco. Certo, non abbiamo ancora avuto modo di provare la campagna completa né l'Infinity Mode, ma per ora le sensazioni sono estremamente positive, e dubitiamo che i fan dell'originale possano rimaner delusi. Non manca molto ormai.

CERTEZZE

  • Ancora oggi Dead Rising resta uno spasso, grazie alla sua riuscita struttura
  • Comparto tecnico completamente rinnovato
  • Migliorie all'IA che rendono l'esperienza meno frustrante

DUBBI

  • L'IA non ha comunque fatto passi da gigante
  • Non abbiamo ancora avuto modo di provare i contenuti oltre alla campagna