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Death Stranding 2 On the Beach: che cos'è veramente il nuovo gioco di Hideo Kojima

Hideo Kojima ha scatenato un putiferio pubblicando il secondo trailer della sua nuova opera: cerchiamo di capire cosa sia Death Stranding 2: On the Beach.

Death Stranding 2 On the Beach: che cos'è veramente il nuovo gioco di Hideo Kojima
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   03/02/2024

Figure ingombranti come Hideo Kojima sono per natura destinate a dividere le masse: ci sarà sempre chi tenderà a ricoprire d'oro qualunque cosa tocchino - a volte anche senza saper nulla del prodotto in questione - e chi sceglierà di criticarle aprioristicamente, magari sostenendo che opere ancorate a meccaniche come quelle di Death Stranding non avrebbero riscosso il medesimo successo se fossero nate dalle mani di altri artigiani. Una cosa, tuttavia, bisogna riconoscerla a prescindere dalle proprie convinzioni: nel mondo dei videogiochi, e forse anche nell'intera storia dei videogiochi, è impossibile imbattersi in una figura capace di generare lo stesso impatto del padre della saga di Metal Gear che, attraverso la pubblicazione di un singolo incomprensibile trailer, riesce a scuotere le fondamenta dell'industria, catalizzando su di sé tutte le attenzioni dei media e attirando di riflesso investimenti che difficilmente verrebbero garantiti ad altri creativi.

Al momento rappresenta un unicum: se il mercato si muove sempre più spesso nell'inseguimento del facile guadagno e delle correnti dominanti, nessuno come Kojima ha avuto l'opportunità e il privilegio di poter inseguire stranezze e dar sfogo alla propria arte in totale libertà. E la libertà, in questo settore, è una conquista che matura nell'arco di decenni di successi, consentendo a pochissime entità di spezzare qualsiasi genere di catena per costruire prodotti fortemente polarizzanti; questo è stato proprio il destino di Death Stranding, un titolo che ancora oggi è amato e odiato in uguale misura, e questo sarà senz'altro il medesimo cammino del misterioso sequel, che ha appena accolto un secondo lunghissimo trailer in occasione dello State of Play.

Al momento si tratta ancora di un grande mistero impossibile da decifrare, perché le folli atmosfere che avvolgono la seconda avventura di Sam Bridges hanno generato immediatamente un mosaico di domande estremamente complesse tra cui spicca una in particolare: che cos'è e di cosa parla veramente Death Stranding 2: On the Beach? Proviamo ad analizzare l'ultimo trailer per arrivare a una vaga e ipotetica risposta.

"On the Beach" prima di Death Stranding

Il film L'ultima spiaggia è uno dei preferiti di Kojima, il titolo originale è On the Beach e la vicenda è stranamente familiare
Il film L'ultima spiaggia è uno dei preferiti di Kojima, il titolo originale è On the Beach e la vicenda è stranamente familiare

Le prime informazioni riguardo questo attesissimo sequel non derivano né dal trailer né tanto meno dal mondo dei videogiochi, ma hanno strettamente a che fare con il titolo della produzione: On the Beach, infatti, non è semplicemente il sottotitolo del seguito di Death Stranding, ma il titolo di uno dei film preferiti di Hideo Kojima. Conosciuta in Italia come "L'ultima Spiaggia" e proiettata originariamente nel 1959, On the Beach è una pellicola del regista Stanley Kramer ispirata all'omonimo romanzo post apocalittico dell'autore australiano Nevil Shute. Ovviamente è possibile che Kojima abbia scelto di menzionare più volte questo film come il suo preferito in assoluto solamente per alimentare le quotazioni attorno al titolo del suo prossimo videogioco, ma vale la pena fare una piccola riflessione sulla sinossi dell'opera, perché presenta diversi punti in comune con quella che è stata la costruzione del mondo dell'originale Death Stranding.

L'ultima spiaggia racconta infatti la vicenda dell'Australia in seguito all'amara conclusione della Terza Guerra Mondiale, scatenatasi negli anni sessanta e capace di portare al totale annientamento dell'emisfero boreale del pianeta, generando una massa radioattiva destinata a ricoprire il resto del globo fino a estinguere la specie umana in seguito ad atroci sofferenze. La storia centrale riguarda una missione militare che insegue disperatamente due sottili fili di speranza: da una parte gli scienziati ipotizzano che nei pressi del polo nord le radiazioni potrebbero essere ridotte rispetto alla tempesta che sta per investire l'Australia, mentre dall'altra c'è un misterioso messaggio in codice morse proveniente dalla California del Sud che suggerisce l'esistenza di una forma di vita al di sopra dell'Equatore. Ha così inizio una spedizione a bordo di un sommergibile - immagine già di per sé molto vicina alla nave Magellan mostrata nel trailer del gioco - la cui narrazione è scandita dall'approfondimento delle tragiche vicende umane dell'equipaggio, che sostenuto dalla speranza mira a verificare entrambe queste possibilità. Le cose, tuttavia, non vanno assolutamente come sperato, conducendo a un cupo e malinconico finale che mette in scena una straziante apocalisse in un mondo già post apocalittico.

Hideo Kojima, l'illusionista

E se tutto quello che abbiamo visto fosse solamente un grosso specchio per le allodole?
E se tutto quello che abbiamo visto fosse solamente un grosso specchio per le allodole?

Il nome di Hideo Kojima è strettamente legato a una delle operazioni più discusse nella storia dei videogiochi: all'alba dei 2000, durante l'età dell'oro di Konami, l'autore decise di presentare l'interezza del materiale promozionale di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty mostrando solo e unicamente Solid Snake, arrivando addirittura a includere in Zone of the Enders 2 una versione demo del titolo focalizzata sul segmento del "Tanker", ovvero il lungo prologo che non suggeriva neppure l'esistenza del vero protagonista Raiden. Sono stati in molti, di conseguenza, a speculare che qualcosa di simile potrebbe accadere dalle parti di Death Stranding: la grande vicinanza delle sequenze mostrate all'opera originale ha fatto pensare a una sorta di "more of the same", concetto che sembra molto distante dalla moderna filosofia dell'autore, spingendo addirittura a prendere in considerazione la possibilità che la "reale" protagonista possa infine rivelarsi l'attrice Elle Fanning. L'unica certezza è che qualcosa non funziona come dovrebbe sul fronte dello scorrere del tempo: se nel trailer di annuncio avevamo visto una versione di Sam Bridges decisamente più matura rispetto a quella dello State of Play, la Fragile interpretata da Lea Seydoux sembra invece aver invertito in qualche modo il processo d'invecchiamento della sua pelle dovuto alla Cronopioggia, mentre numerosi appassionati hanno ventilato l'ipotesi che Elle Fanning sia proprio Louise - ovvero il BB che ha accompagnato il protagonista durante il suo viaggio - anche se in tal caso non dovrebbe dimostrare più di qualche anno d'età.

A scatenare le maggiori speculazioni sul fronte del gameplay è stata invece la sequenza dell'incontro con Higgs - come sempre interpretato da Troy Baker - durante il quale il cattivo del precedente episodio si rivolge a Sam sottolineando come abbia "scambiato la sua corda per un bastone", facendo riferimento alla battaglia finale dello scorso episodio, prima di strappargli un fucile automatico dalle mani. Un fattore, questo, che sembrerebbe suggerire una svolta d'azione nelle meccaniche di gioco, tesi che sarebbe ulteriormente corroborata dalla presenza di una ricchissima armeria a bordo di quella navicella Magellan che è stata presentata come il principale HUB dell'avventura. D'altro canto, numerose scene del trailer mostrano un Sam Porter Bridges intento a viaggiare attraverso paesaggi sconfinati, fra catene montuose e deserti, trasportando pacchi proprio come aveva fatto nell'interezza della sua precedente odissea. Certo, questa volta il Decima Engine - motore di gioco gentilmente concesso da Guerrilla Games - è stato spinto al limite per mettere in scena non solo panorami mozzafiato ma anche disastri naturali come frane e inondazioni, eppure sembra molto difficile immaginare un'intera parte due ricamata ancora una volta attorno alla pura e semplice traversata di un mondo postapocalittico. Tuttavia, se così fosse, Kojima confermerebbe la volontà di prendere le distanze dallo standard che ha ormai fatto suo il mercato, aggrappandosi alla formula originale senza prestare attenzione alle critiche né farsi ingolosire da un facile successo.

Tutto quello che sappiamo (o che crediamo di sapere)

Higgs non sembra più Higgs, ma una variante fortemente legata all'immagine dell'Entità Estintiva Amelie
Higgs non sembra più Higgs, ma una variante fortemente legata all'immagine dell'Entità Estintiva Amelie

Prendendo per buono quel che Hideo Kojima ha voluto mostrare, la sinossi di Death Stranding 2: On the Beach si potrebbe contestualizzare come segue: è trascorso qualche anno dal momento in cui Sam Bridges ha connesso gli Stati Uniti d'America alla Rete Chirale, prima di mettere un freno temporaneo al Death Stranding e scongiurare la terribile minaccia delle CA. L'evento centrale di questo grosso vuoto narrativo sembra risedere nella morte di Lou, ovvero quel BB-28 che ha accompagnato Sam nel corso dell'avventura arrivando a trasformarsi nella sua principale ragione di vita, la cui dipartita è stata protagonista della principale sequenza mostrata nel trailer di annuncio. Dopo aver trascorso un periodo lontano da tutto e da tutti, Sam si ricongiunge finalmente con Fragile, che nel frattempo ha fondato un'organizzazione non governativa chiamata Drawbridge e finanziata da un misterioso magnate con lo scopo di connettere anche i territori che si estendono al di fuori degli Stati Uniti, a partire proprio dal Messico. Il protagonista viene dunque reclutato a bordo della navicella DHV Magellan al fine di tornare a vestire i panni del Grande Messo, lavorando a stretto contatto con Fragile e il resto dell'equipaggio per collegare alla Rete Chirale anche i centri al di fuori dei territori UCA.

Questa leggera infarinatura generale è sufficiente per far nascere tantissime domande senza risposta: il ritardo del Death Stranding non avrebbe dovuto portare alla scomparsa delle CA e ricondurre il mondo in uno stato di relativa sicurezza? Il fatto che in alcune sequenze Fragile e Sam appaiano privi di colore è una conseguenza della capacità della nave Magellan di viaggiare fra diverse Spiagge? Per quale ragione Sam si è allontanato da Lou, e come mai qualcuno dovrebbe desiderare di eliminare l'ex BB? La questione si complica ulteriormente nella seconda fase del trailer, quando il misterioso pupazzo da ventriloquo che accompagna il protagonista - che sembra ereditare il ruolo occupato da Mimìr nella serie God of War - spiega che la Rete Chirale, grazie a una tecnologia chiamata APAS, consente ormai di sostituire i corrieri con degli androidi. È proprio allora che fa la sua comparsa Higgs, o meglio, quella che sembra una specie di fusione fra Higgs, Il Corvo secondo la visione di Alex Proyas, nonché la cara vecchia Amelie - notare attentamente il taglio di capelli e la collana che indossa - armato nientemeno di una chitarra elettrica con cui intona un motivetto molto familiare. Interagendo con il BB Pod ormai vuoto che usava ospitare il numero 28, Higgs sembra portare all'attivazione di un cyber-ninja armato di katana che fa piazza pulita degli scagnozzi meccanici del villain prima di metterlo in seria difficoltà, fra l'altro emettendo gli stessi vagiti dello storico Bridge Baby-28.

Possibile che il personaggio interpretato da Elle Fanning sia proprio Louise, ovvero il vecchio BB di Sam?
Possibile che il personaggio interpretato da Elle Fanning sia proprio Louise, ovvero il vecchio BB di Sam?

Se già l'incipit del trailer aveva generato parecchie questioni, la seconda parte risulta al momento al limite dell'indecifrabile. Higgs sembra aver trovato il modo di fare miracolosamente ritorno dalla spiaggia - probabilmente perché risparmiato da Fragile - ereditando alcune caratteristiche di Amelie, prima di assumere il controllo della Rete Chirale e conseguentemente dei robot pensati per sostituire i corrieri umani. A complicare ulteriormente la faccenda intervengono i concetti di Ka e Ha introdotti nel primo capitolo, ovvero quelli di "anima" e "corpo fisico", che potrebbero rappresentare al tempo stesso la spiegazione occulta del ritorno di Higgs, il perché il pupazzo da ventriloquo che accompagna Sam sia in grado di parlare, ma soprattutto il motivo per cui l'androide ninja che interviene in difesa del protagonista si esprima attraverso gli inconfondibili gemiti di Lou. La sensazione è che l'idea stessa della "marionetta", quella dell'essere manovrati tramite i fili - ovvero gli "Strand" del primo episodio - nonché la frattura che esiste fra corpo e anima oltre il velo della Spiaggia, rivestano ruoli decisamente importanti nell'economia dell'esperienza. Ciò, tuttavia, non spiega assolutamente come sia possibile che il passaggio verso la Spiaggia si sia riaperto, l'apparizione in cielo dei classici arcobaleni rovesciati, né il fatto che le CA siano ancora in circolazione in seguito all'ultimo confronto tra Sam Bridges e l'Entità Estintiva.

L'ultima grande novità concerne i personaggi inediti: il primo è quello interpretato dal regista George Miller che esegue assieme a Fragile le analisi sull'enigmatico corpo segnato da cicatrici tentacolari che viene estratto da un a specie di bozzolo proprio in apertura del trailer. Nelle vene della creatura sul tavolo operatorio sembra scorrere il tipico catrame che caratterizza la comparsa delle CA, e al solo contatto con la pelle di Fragile pare ripristinare gli effetti invecchianti della Cronopioggia. Il secondo personaggio, decisamente più disorientante, è quello di Elle Fanning, mostrato praticamente in chiusura del trailer: mentre alcuni membri della Drawbridge stanno esaminando un corpo fluttuante ricoperto dal catrame che affermano aver estratto da una "crisalide" - quasi certamente quella che viene mostrata in apertura - si può osservare la giovane donna intenta a origliare la conversazione, fra l'altro mentre i tipici filamenti delle CA le volteggiano attorno alla testa; possibile che si tratti veramente di una versione ormai adulta di Louise? L'ultimo boccone d'informazione offerto da Kojima si nasconde in un messaggio proveniente da Deadman - il caro vecchio Guillermo Del Toro - nel quale afferma che il BB-28 risulterebbe morto molto tempo prima del suo primo incontro con Sam: una notizia, questa, che mescola ulteriormente le carte in tavola e stravolge potenzialmente tutto quel che credevamo di conoscere dell'episodio precedente.

Altri folli dettagli da Kojima e Yoji Shinkawa

Il trailer è costellato di follie, dal misterioso gatto alato fino allo splendido pupazzo animato in stop-motion
Il trailer è costellato di follie, dal misterioso gatto alato fino allo splendido pupazzo animato in stop-motion

Nel corso del trailer fanno la loro comparsa tre strambe entità che sembrano presentare degli elementi in comune: la prima sono le inquietanti "mani" portate al collo da Fragile che l'aiutano a svolgere diversi tipi di faccende, la seconda è il peculiare gatto alato - all'apparenza molto simile a una CA - che segue fedelmente il personaggio interpretato da George Miller, mentre la terza è il pupazzo da ventriloquo animato con una frequenza dei fotogrammi che ricorda la stop-motion destinato ad accompagnare Sam nel corso dei suoi viaggi come una specie di cicerone. Sembra che siano tutti quanti dotati di una volontà propria, ma è difficile dire se si tratti di CA o di una rivoluzionaria tecnologia della Drawbridge: interagendo con il pupazzo, Higgs lo definisce un "involucro senz'anima", probabilmente rimandando ancora una volta ai complessi concetti ricorrenti di Ka e Ha, aprendo alla possibilità che esistano in contemporanea corpi terreni nel mondo reale - anche artificiali - e spiriti ancorati alla Spiaggia; certo, la speranza è che Fragile non finisca per essere strangolata dalle sue nuove e simpatiche compagne d'avventura.

Per il resto, il video di presentazione è una straordinaria fucina di piccoli dettagli: nel momento in cui Fragile si accende una sigaretta, si riescono ad esempio a scorgere le figure delle CA nei contorni del fumo, il che potrebbe rappresentare un rimando alla presenza di catrame. Alcuni utenti hanno invece notato la presenza del romanzo Moby Dick sulla mensola di Sam, ipotizzando una strizzata d'occhio al fatto che la sua ossessiva ricerca della verità riguardo Lou sia destinata a portare conseguenze tragiche, come del resto gli viene suggerito proprio nel corso della sequenza precedente. Infine il segmento conclusivo, quello dedicato alla Fanning, suggerisce l'eventualità che il catrame - ricco com'è di amminoacidi - possa rivelarsi una sorta di brodo primordiale capace di dare origine alla vita stessa: possibile che ci siano personaggi nati proprio da questa sostanza? Possibile che uno di questi ipotetici personaggi si riveli proprio il BB di Sam?

Ci vediamo On the Beach

In questo momento Death Stranding 2 potrebbe essere tutto e niente, ma nessuno è in grado di fare quello che fa Kojima
In questo momento Death Stranding 2 potrebbe essere tutto e niente, ma nessuno è in grado di fare quello che fa Kojima

Di fronte a questa cascata di stranezze e ipotesi, e soprattutto alla pioggia di discussioni che caratterizzeranno i mesi a venire, il pubblico tende a polarizzarsi e reagire prevalentemente in due modi: elevando Hideo Kojima a genio assoluto senza aver la minima idea della direzione che sta per intraprendere, oppure parlando di fumo negli occhi, dell'ennesima assurda operazione di marketing volta a confondere le acque dell'esperienza vera e propria. Una domanda, a prescindere dalla propria campana, sorge lecita: quanti autori e quanti videogiochi sono in grado di fare qualcosa del genere? Quand'è stata l'ultima volta che ci siamo imbattuti in un trailer promozionale così diverso da tutti gli altri, così criptico, così distante dalle correnti del medium cui siamo da tempo abituati? Probabilmente bisogna tornare indietro fino al momento dell'annuncio del primo capitolo di Death Stranding, e la speranza è che lo scorrere del tempo porti all'emersione di ulteriori Hideo Kojima, ovvero rarissime figure privilegiate che siano libere di disinteressarsi alla questione finanziaria erigendo giganteschi kolossal che, senza il peso di un nome altisonante, non potrebbero mai raccogliere risorse dalle parti dei publisher più in vista.