Il momento è finalmente giunto: dopo tante polemiche e un lungo periodo di test a porte chiuse, Diablo Immortal ha fatto il proprio debutto ufficiale su iOS e Android, approdando contestualmente anche su PC con una versione beta che però supporta già la funzionalità cross-save per quanto concerne la progressione.
Grazie all'attivazione anticipata dei download del gioco da App Store e Google Play Store, abbiamo dunque provato Diablo Immortal nella sua forma finale su mobile, per poi mettere le mani sull'edizione PC e portare avanti l'avventura del nostro Crociato nell'oscuro e inquietante mondo di Sanctuarium: ecco le nostre sensazioni.
Classi: passaggio indolore, o quasi
Se avete letto il nostro precedente provato di Diablo Immortal, saprete che stavamo affrontando l'esperienza del titolo Blizzard su di un tablet Android ai comandi di un potente Negromante, l'ultima delle sei classi introdotte dagli sviluppatori, che includono anche Barbaro, Mago, Cacciatore di Demoni, Monaco e Crociato.
Ebbene, quei progressi si sono purtroppo volatilizzati con il lancio ufficiale e abbiamo dovuto ricominciare da capo la nostra avventura, scegliendo stavolta di addentrarci negli insidiosi scenari del gioco indossando la pesante armatura del Crociato e optando dunque per uno stile votato agli attacchi diretti piuttosto che alle evocazioni e ai sortilegi dalla distanza.
Come detto, il download di Diablo Immortal si è attivato in anticipo su iOS e Android, e così siamo riusciti a recuperare alcune delle ore perdute prima di passare al client PC, che invece si è sbloccato rigorosamente nella giornata di ieri, 2 giugno. Dopo aver effettuato l'accesso con l'account Battle.net, abbiamo ritrovato il nostro Crociato nonché gli altri quattro slot opzionali, disponibili qualora si voglia portare avanti più build in contemporanea.
La funzionalità cross-save era attesa ma guai a darla per scontata, e nell'ambito di un prodotto del genere si rivela davvero utile. Potremo infatti portare avanti la nostra progressione spostandoci agilmente da una piattaforma all'altra, giocando sul nostro smartphone mentre siamo fuori casa e riprendendo l'avventura su PC una volta tornati: davvero un'ottima cosa.
La versione PC
Avevamo un po' perso di vista le notizie riguardanti lo sviluppo di Diablo Immortal dopo l'annuncio che il gioco sarebbe arrivato anche su PC, e così abbiamo scoperto non senza stupore che quest'ultima incarnazione del gioco è ancora in fase beta, come accaduto fino a poco tempo fa alle edizioni mobile, e soffre al momento di qualche mancanza abbastanza importante.
La sensazione che Blizzard si sia semplicemente limitata a emulare la versione Android in ambiente Windows si fa strada prepotente quando nella schermata iniziale leggiamo "tocca per iniziare", o quando con il mouse o il controller bisogna premere e trascinare gli elementi all'interno dell'inventario per scorrerli. Insomma, allo stato attuale il gioco non risulta minimamente ottimizzato per la piattaforma su cui gira.
Non è tutto: l'appena citato controller viene supportato da Diablo Immortal su PC in maniera parziale e problematica. Ad esempio il pad di Xbox One non funziona, si rifiuta di rilevare il movimento degli stick analogici, mentre fortunatamente con il DualSense da questo punto di vista non ci sono problemi. Tuttavia navigare nelle varie interfacce è ancora una prerogativa esclusiva del mouse e vi troverete dunque a dover tenere sotto mano entrambi i dispositivi.
La questione si estende purtroppo al comparto tecnico e, in particolare, alle opzioni grafiche di Diablo Immortal su PC, che anche qui mimano quanto disponibile su mobile con la possibilità di selezionare il frame rate (30, 60, 120 o illimitato), attivare o meno la sincronia verticale e scegliere un preset qualitativo per i vari effetti, ma senza poter modificare la risoluzione, che a quanto pare rimane inchiodata ai 1080p. Sembra che per ora non ci sia modo di aumentarla, neanche andando ad agire sui file di configurazione, mentre si registra qualche episodio di stuttering dovuto però probabilmente al netcode.
Struttura e gameplay
Al di là delle mancanze registrate su PC, in termini di struttura e gameplay Diablo Immortal conferma le qualità che avevamo apprezzato già in fase beta su mobile, consegnandoci un'esperienza perfettamente in linea con il franchise ma adattata al nuovo contesto MMORPG, che porta con sé alcuni indubbi vantaggi ma anche qualche risvolto poco entusiasmante.
Rientrano senza dubbio nella prima categoria il sistema di combattimento ben collaudato della serie, le abilità potenziabili, il ricco inventario personalizzabile e le meccaniche di looting e crafting, nonché tutte le declinazioni PvE e PvP perfettamente innestate nella formula di gioco, con la possibilità di trovare molto rapidamente altri giocatori con cui affrontare dungeon ed eventi al volo, per poi uscire eventualmente dal gruppo qualora ci si voglia concentrare sulla progressione in solitaria.
Degli aspetti competitivi dell'esperienza ci occuperemo in fase di recensione, ma come saprete i contenuti non mancano e vanno spesso a intrecciarsi con un endgame che si preannuncia molto ricco e divertente, e che una volta tanto sembra si possa raggiungere senza incorrere nei tradizionali paywall: la gestione delle microtransazioni in Diablo Immortal appare elastica e priva di particolari vincoli.
Per quanto riguarda invece gli svantaggi della formula MMORPG, senza dubbio muoversi nello scenario insieme a tanti altri giocatori e vederli combattere nemici a noi invisibili negli stessi luoghi dove abbiamo appena lottato va un po' a sporcare l'esperienza in singolo, togliendo enfasi a determinate sequenze e dialoghi che risultano invece importanti ai fini del coinvolgimento nella narrazione.
Realizzazione tecnica
La versione PC di Diablo Immortal è dunque ancora un cantiere aperto, mentre su iOS e Android il gioco gira piuttosto bene, pur richiedendo terminali di ultima generazione per poter attivare i preset qualitativi migliori e mantenere un frame rate alto senza che il dispositivo si surriscaldi dopo pochi minuti. Per la cronaca, su iPhone 12 Pro abbiamo potuto impostare la qualità su "molto alto" ("ultra" risulta inaccessibile), ma accontentandoci dei 30 fps per evitare l'overheating.
In ambiente Windows, forti di una RTX 3070, ovviamente non abbiamo avuto problemi a giocare a 1080p e 60 fps con tutto al massimo (ma anche qui al momento manca il preset "ultra"), e sui televisori compatibili immaginiamo ci si possa spingere tranquillamente a 120 fps e oltre. Nel nostro caso non abbiamo notato reali problemi di scarsa definizione su di uno schermo 4K, sebbene chiaramente il supporto dei 2160p avrebbe fatto una certa differenza.
Al di là delle prestazioni e delle caratteristiche ancora mancanti, non c'è dubbio che la grafica di Diablo Immortal sia un gran bel vedere, impreziosita da uno stile che riprende per molti versi quello del secondo capitolo, rinunciando dunque ai colori sgargianti di Diablo 3 in favore di atmosfere più cupe. Si nota parecchia cura per i dettagli e le animazioni appaiono fluide e ben realizzate, sebbene determinate azioni accessorie per le quest non siano state portate sullo schermo.
Insomma, visivamente gli sviluppatori Blizzard hanno fatto un ottimo lavoro, ma anche il comparto sonoro dimostra grande attenzione, basti pensare ai dialoghi interamente parlati in inglese (con sottotitoli in italiano), molto ben interpretati, e in generale a un sound design corposo e avvolgente, che riesce a coinvolgere in particolare se si indossa un paio di buone cuffie.
Diablo Immortal debutta su PC con una versione beta ancora acerba sotto il profilo tecnico e priva di ottimizzazioni specifiche, in pratica una semplice emulazione di quanto disponibile su mobile con qualche problema di troppo per quanto concerne i controlli e la gestione dell'interfaccia. Detto questo, l'esperienza si conferma tanto sulla piattaforma Windows quanto su iOS e Android davvero interessante, realizzata con una certa cura e ricca di risvolti multiplayer inediti per un franchise che, ci scommettiamo, sta sperimentando in questo modo feature che potrebbero trovare posto anche in Diablo 4.
CERTEZZE
- È Diablo, al di là delle polemiche
- Gameplay solido e tanti contenuti
- La funzionalità cross-save è una manna
DUBBI
- Versione PC raffazzonata, al momento
- La natura MMORPG porta con sé qualche inconveniente
- Meccaniche free-to-play ancora da approfondire