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I migliori Dragon Quest

Nell'attesa che Dragon Quest XI torni su Switch con la sua Edizione Definitiva, vi sveliamo quali sono i nostri cinque episodi preferiti della saga Square Enix

SPECIALE di Christian Colli   —   16/09/2019

Sembra passata un'eternità da quando Enix era la più grande rivale di Square e Dragon Quest il principale concorrente di Final Fantasy ogni volta che arrivava sugli scaffali nipponici: oggi Square e Enix sono una cosa sola e Dragon Quest è un JRPG famosissimo anche in occidente. La svolta è avvenuta poco dopo la fusione delle due aziende, quando la rigenerata Square Enix ha pubblicato Dragon Quest VIII nel resto del mondo, rimuovendo la numerazione come se volesse rilanciare il marchio sperimentando nuove strade senza rinunciare alle dinamiche estremamente tradizionaliste che lo hanno sempre caratterizzato e che hanno definito un intero genere. Grazie a molteplici conversioni per sistemi mobile e console Nintendo, Dragon Quest è arrivato nelle case di tantissimi giocatori e si appresta a esordire su Switch con la cosiddetta Edizione Definitiva dell'undicesimo titolo. Non vediamo l'ora di provare i nuovi contenuti sulle note della colonna sonora in versione orchestrale di Koichi Sugiyama: nel frattempo, abbiamo pensato di condividere con voi la nostra personalissima top 5 dei Dragon Quest principali che ci sono piaciuti di più. Ecco quali sono.

5. Dragon Quest IX

Le Sentinelle del Cielo è stato il primo Dragon Quest a uscire per console Nintendo nel 2010, dopo una parentesi Sony che era durata anni: Square Enix scelse di riprendere la serie madre su Nintendo DS con un titolo "sperimentale", cui seguì il rischioso - e successivamente mai localizzato, neppure in lingua inglese - Dragon Quest X Online. Dragon Quest IX, infatti, si affacciava timidamente sul panorama dei titoli multigiocatore con una struttura particolarissima e una quantità di contenuti semplicemente strabiliante. In questo titolo, infatti, il giocatore non recluta il party seguendo la storia, ma se lo crea per conto proprio: i membri sono anonimi modelli personalizzabili in tutto, nell'aspetto e nelle vocazioni da combattimento. La trama ci vede indossare i panni di una specie di angelo che, privato dei suoi poteri, deve recuperare i frutti dell'albero divino Ygdrasil in un mosaico di ministorie spassose e commoventi. L'assenza di un party si fa sentire, ma Dragon Quest IX straripa di dungeon, boss, minigiochi, bottini e materiali con cui fabbricare armi e armature: inoltre, è possibile giocare insieme agli amici e scambiarsi i dungeon generati casualmente nell'endgame.

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4. Dragon Quest VII

Nonostante il successo in Giappone, Dragon Quest VII - in seguito ribattezzato Frammenti di un mondo dimenticato - fu accolto gelidamente quando fu localizzato per il solo nord America nel 2001: l'introduzione era così lunga, scialba e vetusta che molti giocatori faticarono a superarla, riponendolo sullo scaffale prima di scoprire il JRPG straordinario dopo di essa. I tempi rilassati e il ritmo scanzonato sono sempre stati la caratteristica di Dragon Quest, ma va detto che nel settimo capitolo Enix ha un po' esagerato. La premessa è fiabesca: siamo i figli di un giovane pescatore e viviamo su un'isoletta in un mondo dove non esiste nient'altro che un oceano sconfinato. Insieme a un principe, scopriremo l'esistenza di alcuni magici manufatti che ci consentono di viaggiare nel passato e di visitare le altre isole scomparse nel corso del tempo: risolvendo i problemi di questi abitanti, cambieremo il presente in un intreccio che fa molto Ritorno al futuro in salsa fantasy. Il remake per Nintendo 3DS di qualche anno fa risolve i problemi di ritmo con una struttura modernizzata che finalmente rende giustizia a uno dei JRPG più longevi nella storia del genere, un vero must per gli amanti di Dragon Quest.

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3. Dragon Quest VIII

È stato il primo Dragon Quest ad arrivare in Europa, quando fu pubblicato senza numerazione e col sottotitolo L'Odissea del Re Maledetto nel 2006, e il primo episodio della serie a mantenere il titolo originale negli Stati Uniti, dove la serie era stata precedentemente ribattezzata Dragon Warrior. Fu quindi il primo approccio per molti giocatori e Square Enix, consapevole di ciò, ce la mise tutta per sviluppare un JRPG indimenticabile, peraltro riuscendoci. Pur restando saldamente aggrappato alla tradizione, Dragon Quest VIII apportava alcune rivoluzioni importanti, lasciando a bocca aperta i giocatori coi suoi ampi paesaggi e una grafica in cel shading che rendeva particolarmente giustizia allo storico character design di Akira Toriyama. Nel gioco, ci ritroviamo a scortare un re e sua figlia, trasformati rispettivamente in un mostriciattolo e in una giumenta da un inquietante stregone, insieme a una banda di eccentrici comprimari, peraltro ampliata nell'ottima versione Nintendo 3DS uscita un paio di anni fa. Rinunciando a un sistema di classi/vocazioni, Dragon Quest VIII puntava moltissimo sullo sviluppo dei singoli personaggi e sulle strategie negli impegnativi combattimenti a turni: molti lo considerano, ancora oggi, il miglior JRPG a essere uscito su PlayStation 2.

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2. Dragon Quest V

A lungo precluso ai giocatori occidentali, La sposa del destino è stato riproposto su Nintendo DS ben dieci anni fa, ma in Giappone era uscito originariamente addirittura nel 1992 e già allora dava le piste a tantissimi titoli, compresi i Final Fantasy dell'epoca. In molti ricordano con affetto la prima edizione europea non solo perché Dragon Quest V è stato il primo episodio davvero sofisticato della serie - non per niente è stato anche il primo a essere sviluppato per una console a 16 bit, il Super Nintendo - ma anche perché raccontava una storia generazionale davvero indimenticabile che seguiva la vita del protagonista: dopo aver assistito alla morte del padre e aver vissuto da schiavo per anni, l'Eroe affrontava mille peripezie, sposava una bellissima ragazza (il giocatore poteva scegliere tra diverse pretendenti) e generava i propri figli. Erano proprio loro a diventare i veri protagonisti della storia, in seguito, e a riunire la famiglia per l'epico combattimento finale contro le forze del male. Dragon Quest V raccontava quindi una storia fantasy che alternava umorismo e tragedia, appoggiandosi a un gameplay tradizionale ma ricco di possibilità, compresa quella di reclutare i mostri sconfitti come membri del party.

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1. Dragon Quest XI

Potrà sembrare strano ma, nonostante tutta la nostalgia e la nostra passione per la serie, non possiamo fare a meno di preferire l'ultimo Dragon Quest a tutti quelli che l'hanno preceduto. E il merito non è solo del suo splendido aspetto, ma anche e soprattutto della storia che, finalmente, grazie anche al colorito cast di comprimari, abbraccia un canovaccio molto più dinamico e coinvolgente. Il protagonista di Echi di un'era perduta è il Lucente, un giovane destinato a salvare il mondo dal Signore Oscuro: peccato che non tutti lo vedano come un salvatore, a cominciare dal re che lo considera proprio un presagio di sventura. Inizia così una lunga epopea che ci porterà in giro per un mondo fantastico e a spasso nel tempo per parecchie ore. Square Enix ha modernizzato tantissimo Dragon Quest XI sotto ogni aspetto, a cominciare dalla regia, ma non ha stravolto i principi che hanno guidato la serie in tutti questi anni, sviluppando piuttosto un punto di partenza perfetto non solo per chi conosce poco la serie, ma anche per chi non ha mai giocato un JRPG in vita sua. La versione Nintendo Switch in uscita a giorni espande l'avventura già disponibile su PlayStation 4 e PC con nuovi contenuti e in più integra la modalità 2D disponibile solo nella versione giapponese inedita per Nintendo 3DS. Insomma, un'Edizione Definitiva di nome e di fatto.

Switch Dragonquestxis E3 Screen 05