Siamo nell'era dell'esport: un settore tanto in rapido sviluppo quanto difficile da prevedere, dove enormi investimenti possono andare in fumo o prosperare in poche settimane, e community partite dal nulla diventare fenomeni globali. Forse buona parte di questi stravolgimenti sono bolle economiche create ad hoc, ne siamo consci, eppure è ovvio che tale ecosistema non possa essere ignorato, e la cosa diventa ancor più cristallina quando si nota l'interesse generale di tutte le grandi case di sviluppo dotate di prodotti strettamente legati all'online competitivo. C'è chi spende milioni in campionati dedicati con squadre di professionisti, chi organizza tornei in enormi palazzetti dello sport, chi trasmette le partite su reti televisive nazionali, e chi... si ritrova una comunità competitiva gigantesca e già perfettamente strutturata senza aver attivamente lavorato per svilupparla. Parliamo, in quest'ultimo specifico caso, della cara vecchia Nintendo: una casa che non possiamo non amare alla follia per via della sua storia e dell'incredibile qualità dei suoi giochi, ma non propriamente protagonista degli sviluppi moderni del gaming online, né particolarmente propensa a investirvi. Eppure persino il colosso di Kyoto non ha potuto riposare davanti agli smottamenti degli esport, decidendo quindi di lavorare attivamente su una manciata di titoli adatti nel recente periodo. Tra questi, appunto, spicca l'ultimo esponente di una serie i cui tornei sono partiti dai garage e dagli scantinati, e ora macinano centinaia di migliaia di spettatori su Twitch (il bello è che a volte accade anche se qualcuno li organizza ancora in un garage), ovvero Super Smash Bros. Ultimate. E Smash non è un comune picchiaduro: è religione; una serie che è stata in grado di unire i giocatori casual e i pro, passando senza sforzo dalla gioia dei party game ad alcune delle meccaniche più complesse e difficili da padroneggiare in toto dell'intero genere. Tutti lo conoscono, tutti lo giocano, quasi tutti lo amano, e persino nel bel paese - dove lo sviluppo degli esport è tristemente spesso a livello "terzo mondo" - il marchio vanta una community storica tutt'altro che sottovalutabile. Adesso che Nintendo ha iniziato a organizzare tornei ufficiali di un certo livello, perciò, questo nutrito gruppo di maestri si è fatto sentire, partecipando alla European Smash Ball Team Cup 2019 ad Amsterdam. Noi li abbiamo seguiti in Olanda e oggi vogliamo narrarvi le loro gesta, perché, al di fuori del risultato negativo, si sono difesi davvero con onore.
Un girone temibile
Potremmo descrivervi momento per momento l'intero torneo - anche perché siamo rimasti incollati davanti allo schermo dall'inizio alla fine della competizione - ma le partite sono facilmente reperibili, e non crediamo siate interessati a un freddo resoconto scritto di tutto ciò che è accaduto quando potreste semplicemente vederlo in video. Preferiamo quindi darvi il quadro d'insieme di ciò che è successo, del perché alcuni risultati non ci sono proprio andati giù, e di come il team italiano abbia affrontato la sfida (considerando che facevamo il tifo per loro, ovviamente). È dunque il caso di partire dalla squadra in sé, composta da Fake (Carmine Lombardi), Sim-Max (Simone De Paola), G-Danzee (Giulio Centrone) e Genarog (Federico Baratta, lì come riserva). Tutti giocatori molto noti nella community di Smash Italia, i quattro avevano assolutamente le skill necessarie a farsi valere, ma sono immediatamente andati incontro a una botta di jella titanica, visto che la sorte li ha piazzati nel peggior girone dell'intero torneo assieme a Germania e Uk. Per chiarirci, la Francia - favorita della competizione assieme proprio alla Germania - se l'è vista con Svizzera e Portogallo, entrambi team davvero poco preparati rispetto agli altri (la Svizzera normalmente non va sottovalutata, ma stavolta non aveva dalla sua i giocatori più performanti); Team Nordic e Spagna invece avevano addirittura il passaggio assicurato per via dell'assenza della Russia, laddove il girone "Olanda, Belgio e Austria", seppur difficile, risultava molto meno ostico di un gruppo con due dei quattro team favoriti...
L'approccio è stato quindi il più tattico possibile: fregarsene altamente della superiore Germania, sfidandola a testa bassa ma senza particolari idee, e concentrarsi sulla sconfitta degli inglesi, per conquistare la qualificazione e adattarsi in seguito. Un piano sensato, che poteva portarci a venir massacrati dai tedeschi (e in particolare dall'agguerrito Light, sempre in controllo della situazione per tutto il torneo), eppure in realtà non ha segnato una sconfitta così devastante in ogni partita. Per carità, è finita 3 a 0 con in particolare un mezzo massacro nel due contro due... però il Bowser di Fake ha in seguito fatto seriamente paura alla Peach di RobinGG durante i singoli, e Danzee ha perso davvero per un pelo contro la brutale Samus Zero di Sirjon (giocatore che, durante il torneo, ha sudato così tanto nelle sfide singole quasi solo contro di lui). Peccato che, passato il primo match, gli italiani hanno poi dovuto vedersela con due temibili avversari contemporaneamente: gli attesi britannici, e ancora la temibile dea della sfortuna.
Nulla si puote, contro la sfiga
Probabilmente alcuni di voi si staranno chiedendo perché il torneo avesse la Smash Ball nel nome, o ancora come mai il primo match di ogni best of five fosse un 2 contro 2. Beh, è presto detto: Nintendo ha sì deciso di supportare i tornei esport di Smash, ma lo ha fatto comunque un po' a modo suo, abbracciando un set di regole abbastanza estraneo a quello tipico del competitivo. Niente loser e winner bracket quindi, ma gironi e poi sfide a eliminazione diretta, mentre ogni scontro si strutturava in cinque match con un doppio, tre singoli, e un'ultima sfida "Squad Strike" dove i due team combattevano nella loro interezza in partite singole con un solo stock. Il tutto, come intuibile, con le Smash Ball attivate, e quindi un elemento random aggiuntivo capace di ribaltare i match all'improvviso. Tali fattori hanno influenzato molto l'andazzo del torneo, e spinto i giocatori ad adattarsi utilizzando personaggi top tier con Final Smash molto potenti (come Snake o Peach), o portato a delle vittorie non necessariamente meritate per via di una sfera Smash fortunata al momento giusto. Nel caso degli italiani questa cosa la si è vista con una discreta frequenza, purtroppo.
Sia chiaro, non vogliamo sminuire il team UK - comunque dotato di giocatori abilissimi, e capace di gestire al meglio le sue risorse - ma credeteci quando vi diciamo che gli italiani erano in generale più abili del gruppetto composto da Lucretio, Ander e 4Fabz, tanto da esser riusciti a vincere la prima partita due contro due in modo davvero convincente. Quando però sono iniziati i match singoli, è cominciato il delirio: dopo aver tolto il primo stock in discreto vantaggio e mantenuto un buon controllo del match, infatti, il Pichu di Danzee ha dovuto subire una Final Smash del Rob di Lucretio (la Smash Ball era comodamente caduta dalle sue parti, e non c'è stato modo per Danzee di recuperarla, laddove durante il primo stock il giocatore italiano ne aveva furbescamente bruciata una consapevole del vantaggio). Probabilmente scosso per via del recupero non particolarmente meritato di Lucretio, Danzee ha dunque perso il terzo stock per via di una brutale spike all'angolo, che lo ha steso addirittura allo 0%. Da lì in poi è stato tutto in salita: Sim-Max ha tentato di dire la sua con Snake, ma il Wolf di 4Fabz è riuscito a restare calmo e ad arginarlo a dovere (dopo aver piazzato un'edgeguard nei due frame di vulnerabilità così perfetta da poter essere solo legata a un ulteriore colpo di fortuna); più tirata la partita tra Fake e il Pokémon Trainer di Ander, ma anche lì vuoi per il morale a terra, vuoi per il nervosismo generale, il giocatore italiano non è riuscito a uscire vincitore dallo scontro e a portare il team all'ultimo match.
Vinca il più forte
Molta la delusione dopo il match. Gli italiani erano consapevoli di poter dare di più, e pur avendo apprezzato in generale la crescita derivante da un'esperienza simile, è stato spiacevole dover salutare la qualificazione per una prestazione inferiore alle aspettative. La giornata due, ad ogni modo, ha nobilitato i loro sforzi non poco, perché il team UK - plausibilmente galvanizzato dalla vittoria - è riuscito a mettere in seria difficoltà i francesi, considerati quasi inattaccabili da loro per la presenza di quel mostro di Glutonny (tra i Wario più forti al mondo), e di veterani come Leon e Ogey (peraltro quasi eliminato dallo stesso setup con spike che aveva ucciso il Pichu di Danzee). Ora della fine, sul palco dei più forti ci sono arrivate le due squadre favorite: la Germania di Light e la Francia di Glutonny, per un match mostruosamente tirato che ha chiuso in bellezza tutto il torneo. Tutte le partite della finale erano best of 3, diversamente dalle altre, e la Germania è uscita vincitrice dopo essersi resa conto di come il punto debole del team avversario fosse un Leon non in formissima. A quel punto Sirjon ha sconfitto sapientemente un ottimo Ogey, Light è caduto sotto i colpi del campione francese nonostante la scelta di Peach per levarla a Robin nel match successivo, e il Toon Link di Leon è caduto davanti al Wii Trainer proprio di RobinGG.
Davvero una gran chiusura per un torneo ricco di emozioni, e reso ancor più folle dalla presenza delle Final Smash. Non ci ha convinto della bontà di quella meccanica nel competitivo, per carità, ma se non altro è riuscito a dimostrare "perché" Nintendo ha deciso di abbracciarla (il loro attaccamento agli oggetti negli altri tornei non lo capiremo invece mai). Ora a Los Angeles andrà il Team EHRE di Light, mentre noi e i ragazzi dei Cacciatori di Premi dovremo guardarlo da lontano. Ma siamo fermamente convinti che la community di Smash Italia possa migliorare esponenzialmente in futuro: vuoi per le parole di Genarog in intervista (che ha analizzato la sconfitta con una freddezza da vero campione, pur avendola vissuta da spettatore), vuoi perché i nostri ragazzi hanno dimostrato di essere dei giocatori eccezionali pur non essendo riusciti a portarla a casa. Comunque vada, faremo il tifo per loro anche al prossimo torneo, e al prossimo ancora, finché non ci saranno loro sul podio. Non crediamo ci sarà tantissimo da aspettare, in verità.