Prima col debutto del manga e poi con l'inevitabile serie animata, Fairy Tail si è circondato negli anni di una discreta schiera di appassionati. Merito non tanto di una storia particolarmente originale, quanto dell'inconfondibile stile di Hiro Mashima nella cura dei personaggi e nelle loro affiatate dinamiche di gruppo. Quando si tratta di videogiochi, però, i fan dello shonen di Mashima si sono dovuti accontentare.
Il tie-in pubblicato da Koei Tecmo nel 2020 non era pessimo, eppure si trattava di un gioco di ruolo insipido e arretrato, senza particolari guizzi di design e che non rendeva certamente onore al cast di personaggi né alle loro avventure. Per questo ha sorpreso vedere Gust e Koei Tecmo riprovarci con un seguito diretto, che a quattro anni di distanza porta avanti la storia e rinfresca il sistema di combattimento nella speranza di dare agli appassionati un'esperienza più divertente. La demo di Fairy Tail 2 che abbiamo provato durante la Gamescom, però, ha lasciato decisamente freddi.
La fine della storia (e oltre)
Una delle novità più sbandierate da Koei Tecmo è la nuova storia. Più volte durante la presentazione del gioco ci è stato sottolineato come - oltre a riprendere gli eventi dell'avventura precedente - Fairy Tail 2 si estenda anche oltre il racconto dell'anime, aggiungendo un intero epilogo inedito. L'arco narrativo raccontato dal gioco sarà quello che i fan conoscono come Saga dell'Impero Alvarez, toccando la battaglia decisiva contro l'imperatore Zeref Dragonil e lo scontro con Acnologia, il re dei Draghi.
Far proseguire la storia dopo quel combattimento potrebbe non essere una cattiva idea, visto che quel finale è stato estremamente criticato dai fan di Fairy Tail, e il videogioco potrebbe quantomeno avere l'opportunità di chiudere la storia di Natsu e compagni in maniera più soddisfacente. Hiroshi Kataoka, producer del gioco, ci ha inoltre confermato che questa nuova storia è da considerarsi canonica, e anche se non è uscita direttamente dalla penna dell'autore originale, è stata da lui supervisionata e approvata. "Abbiamo presentato le nostre idee e la storia che volevamo racconta a Mashima, e lui ci ha dato tutta una serie di feedback e indicazioni su cosa avrebbero fatto o detto i personaggi", ci ha spiegato il producer. "Ci siamo poi impegnati per applicare le sue indicazioni in maniera coerente col resto del racconto. Il nostro obiettivo era fare in modo che, nonostante fosse una storia nuova, sembrasse autentica e perfettamente inserita nell'insieme". Aggiungere un racconto inedito ha quindi un certo appeal per i fan dell'anime, ma è anche servito al team di sviluppo per arricchire il gioco senza annacquare troppo gli eventi precedenti con missioni secondarie ed eventi-riempitivo: incluso il nuovo epilogo, Fairy Tail 2 dovrebbe avere una lunghezza più o meno pari a quella del primo gioco (una ventina d'ore all'incirca, quindi).
Per rendere Fairy Tail 2 accessibile anche a chi non conosce l'anime o non ha giocato il gioco precedente, gli sviluppatori di Gust hanno inserito una serie di contenuti riassuntivi: c'è un'introduzione che sintetizza gli eventi precedenti, una serie di brevi storie dedicate ai personaggi, le classiche schede descrittive del cast e un glossario che può essere consultato anche durante i dialoghi (i termini più importanti saranno evidenziati in giallo). Però parliamoci chiaro, è ovvio che nonostante queste attenzioni Fairy Tail 2 sia un gioco destinato perlopiù ai fan più appassionati dell'anime e del manga, quelli che nel 2020 hanno perdonato le numerose mancanze del primo capitolo e che probabilmente saranno disposti a chiudere un occhio anche sulle pecche di questo seguito. A partire dal look estremamente datato: il gioco non sembra infatti aver fatto clamorosi passi avanti rispetto al primo Fairy Tail, e complice la volontà di pubblicare anche su Switch e PlayStation 4, Fairy Tail 2 si presenta come un progetto di almeno una generazione fa, sfigurando se paragonato con tanti altri anime game usciti in questi anni.
Un mondo da esplorare
La demo provata alla Gamescom non ha permesso di esplorare il mondo di gioco, ma gli sviluppatori ci hanno mostrato la mappa e spiegato che ci si potrà spostare liberamente e senza interruzioni o caricamenti, con personaggi e luoghi importanti segnati chiaramente man mano che li si incontra. Ci è stato mostrato anche un nuovo sistema di progressione, con ogni personaggio che ha un suo albero delle abilità: una volta sbloccata una nuova skill non sarà però possibile cambiare idea e riutilizzare diversamente i punti abilità spesi.
Un gioco (più o meno) action
Dal punto di vista ludico, tuttavia, la novità più grande di Fairy Tail 2 è nel sistema di combattimento, che abbandona le battaglie a turni del JRPG precedente per proporre un'esperienza più action e, sulla carta, più dinamica. "Nel gioco precedente il ritmo delle battaglie era più lento perché dovevi riflettere con più attenzione su ogni mossa", spiega il producer. "In questo caso, visto che i protagonisti stanno affrontando l'arco finale della storia, e oltretutto ci sono molti più nemici rispetto a prima, volevamo che anche il gameplay fosse più elettrizzante e serrato".
In realtà, se è vero che lo sviluppatore ha rinfrescato la formula, non l'ha ribaltata completamente: anche se i nemici attaccano in tempo reale e non aspettano educatamente il proprio turno, gli scontri si avvicinano più a una versione velocizzata dell'Active Time Battle di Final Fantasy 7 che non al dinamismo degli agli action RPG più moderni. Il personaggio che si controlla resta fermo sul posto in attesa degli input del giocatore, potendo scegliere se prendere l'iniziativa oppure se controllare un altro membro del party. Ci sono colpi normali e attacchi speciali, tecniche dotate di caratteristiche elementali e abilità poderose che si possono eseguire dopo aver caricato abbastanza un indicatore.
L'unico momento in cui è richiesta attenzione è quando l'avversario carica una mossa speciale, mostrando un'icona che cambia di volta in volta: in questo caso il suo attacco va interrotto utilizzando ripetutamente la tecnica con l'icona corrispondente, e in certi casi si è costretti quindi a cambiare al volo il personaggio che si sta controllando. Il dubbio più grande riguarda però la ripetitività del combattimento: la demo che abbiamo giocato consisteva unicamente in una lunga boss fight contro Ajeel Raml, in cui bisognava ripetere sempre le stesse azioni.
Si colpisce l'avversario con attacchi normali a ripetizione, caricando l'indicatore delle tecniche speciali e conservandolo per interrompere la sua inevitabile mossa speciale; a quel punto, una volta stordito, lo si riempiva di mazzate finché non si fosse ripreso, e a quel punto ricominciava il loop, fino alla fine del combattimento. Sostituire al volo i membri del party e cambiare formazione durante il combattimento stimola a sperimentare gli attacchi combinati tra i vari eroi, in cerca della combinazione elementale che - contro un dato nemico - è più efficace. Il timore è che anche questo possa risultare ridondante sul lungo andare.
Manca ancora qualche mese all'uscita di Fairy Tail 2, quindi tempo per qualche limatura c'è. Eppure dopo la prova alla Gamescom l'impressione è che il nuovo gioco di Gust e Koei Tecmo si porti dietro quella stessa croce condivisa da tanti tie-in di anime e manga realizzati con un budget contenuto. Il sistema di combattimento è sicuramente più entusiasmante rispetto a quello del primo Fairy Tail, e l'aggiunta di un nuovo pezzo di storia incuriosirà i fan più hardcore. Però è chiaro che saranno unicamente loro il target di questo seguito.
CERTEZZE
- Sistema di combattimento un po' più coinvolgente
- L'epilogo inedito sarà una degna chiusura o un extra di poco conto?
DUBBI
- Tecnicamente molto indietro
- Nonostante le novità, gli scontri sembrano ancora basilari e ripetitivi