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Fallout 76: Wastelanders, il provato

Abbiamo messo le mani sulla prossima gargantuesca espansione di Fallout 76. Come vanno le cose in Appalachia?

PROVATO di Emanuele Gregori   —   02/04/2020

Ricordate quel tempo ormai lontano nel quale Microsoft affermava che Xbox One avrebbe richiesto necessariamente il mai compianto Kinect per funzionare? Nonostante tutte le mosse giuste della casa di Redmond facciano apparire quel tempo come remoto, Bethesda tenta disperatamente di riportarlo alla mente, perché tutto il lavoro svolto sull'espansione Wastelanders di Fallout 76 appare come un gigantesco mea culpa e come il tentativo di recuperare terreno nei confronti di tutti i fan sbigottiti dalla deriva multiplayer dell'ultima iterazione della serie. Abbiamo avuto modo di provare per diverse ore la prossima espansione disponibile per tutti il prossimo 14 aprile e le sensazioni sono tante e dissimili, mai come questa volta.

Il nuovo corso dell’Appalachia

Partiamo da un presupposto che è alla base di Wastelanders: lì dove l'originale alla fine del 2018 ci metteva di fronte ad una regione inabitata, dove noi e gli altri fuorisciti dal vault 76 eravamo i primi a tornate in superficie, questa nuova espansione ambienta il tutto un anno più tardi, in un'Appalachia ben lontana dalla precedente desolazione. La risposta all'annosa domanda riguardante gli NPC di Fallout è quindi si, sono tornati e sono anche parecchi. Non fate l'errore di pensare di trovare dialoghi e scelte esistenziali ad ogni angolo della mappa, ma le prime ore di Wastelanders fanno respirare quell'aria da vecchio Fallout che tanto chiedevano i fan e che sembrava non potesse mai diventare realtà.

È da qui che però nasce l'annoso problema e sempre da qui deriva il paragone fatto in apertura con i primi vagiti della comunicazione legata ad Xbox One. La mancanza di abitanti e di conseguenza di scelte morali e rapporti con altri esseri senzienti veniva giustificata dalla narrazione stessa. La sensazione di far parte di un mondo vuoto del quale noi fossimo in qualche modo i pionieri, ha rappresentato quella spinta alla scoperta che, per chi ha provato ad andare oltre la corteccia di Fallout 76, si è tramutata in un dettaglio importante e caratterizzante del gameplay e dell'esperienza nel suo insieme. Questo elemento era in grado di fare il paio con una delle mappe più belle mai realizzate da Bethesda e una campagna che, nonostante tutto, si concludeva con un arco narrativo capace di toccare nel profondo la moralità di chiunque, nonostante la solitudine.

Fallout 76 Wastelanders Nuclear Winter 15

Ecco se avete capito cosa cerchiamo di dirvi è evidente che queste sensazioni si siano andate un po' perdendo, ritornando sulle proprie decisioni e modificando un sistema che, per forza di cose, non prevedeva certe tipologie di interazione. Questo tipo di sensazione si genera ancor di più nel qual caso decidiate di creare un nuovo personaggio. Noi abbiamo deciso di tentare entrambe le strade, riprendendo in mano la nostra campagna già conclusa ed iniziandone una nuova di zecca.

Il principio non cambia minimamente, se non per la necessità di raggiungere il livello 20 per poter portare avanti una quest che è, a tutti gli effetti, il sequel della campagna originale. Se tutto si fermasse a questo, l'implementazione degli NPC si sarebbe probabilmente rivelata più omogenea. Quel che non ci ha convinto è la necessità di incontrare immediatamente dei nuovi comprimari subito fuori dal Vault 76, anche quando appena iniziata la campagna. Non fraintendeteci, le nuove quest funzionano tutte sufficientemente bene e questo è quel che conta di più. D'altronde però l'effetto di straniamento, soprattutto le incongruenze narrative che si generano in alcune situazioni fortemente basata sulla solitudine, rendono l'immedesimazione piuttosto artificiosa. Questo dettaglio in un RPG per noi risulta importante e non riusciamo a passarci sopra quanto vorremmo.

Fallout 76 Wastelanders Nuclear Winter 16

Non così male

Le cose dette poc'anzi non escludono la bontà di un'espansione che, in termini narrativi, risulta comunque sorprendente. Dimenticato il mezzo disastro dei dialoghi di Fallout 4, alcune delle quest e dei comprimari di Wastelanders possono vantare una qualità della scrittura che rasenta il livello di New Vegas. Siamo esagerati? Magari sì, ma possiamo dirvi con tranquillità che gli NPC hanno il proprio ruolo ben definitivo, che si solidifica in quelle che sono delle vere e proprie fazioni. Approfondiremo questo dettaglio in sede di recensione, soprattutto dopo aver avuto modo di provare il titolo anche in gruppo, ma la possibilità di allearsi a l'una o all'altra, così come di compiere azioni positive e negative, sono elementi carissimi a tutti gli appassionati della serie post apocalittica per eccellenza, che faranno la gioia di chi ne ha sentito fortemente la mancanza.

Nonostante questo vorremmo che fosse chiaro un concetto: Wastelanders resta un'espansione di Fallout 76 e, in quanto tale, non trasforma un titolo fortemente incentrato sul suo mondo online persistente in un capitolo numerato della saga. Proprio la sua volontà di accontentare i vecchi appassionati è ciò che rischia di farlo perdere in una schizofrenia che non lo aiuta, disincentivando i giocatori online e illudendo chi cerca un'esperienza fortemente single player. È ancora presto per dirlo ma il rischio di trovarsi di fronte ad un gioco che non sa più bene cosa vuole essere è presente e tangibile, ancor di più in relazione ad un endgame che, per forza di cose, dovrà tornare sulla linea di quel che era fino ad oggi, seppur con i dovuti aggiornamenti.

Fallout 76 Wastelanders Nuclear Winter 08

Vogliamo dare a Wastelanders il beneficio del dubbio. Una volta aver speso le dovute ore anche in fase di recensione potremo finalmente decretare la riuscita o meno di questa espansione. Tra qualche settimana potremo parlavi delle nuove armi, delle nuove armature e anche andare a fondo nella questione della fazioni. Per ora vi basti sapere che le buone intenzioni di Bethesda sono visibili a miglia di distanza. Dovremo però comprendere quanto Fallout 76 possa ancora avvicinarsi al passato della seria senza assomigliare ad uno strano ibrido. L'appuntamento è per tutti i possessori del gioco (e anche per i nuovi acquirenti su Steam) dal prossimo 14 aprile.

CERTEZZE

  • L'arrivo degli NPC...
  • Le fazioni...
  • Meno problemi tecnici del previsto...

DUBBI

  • ...ma ci stanno davvero bene?
  • ...che scopo avranno in endgame?
  • ...ma comunque ancora parecchio sporco