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Infinity Nikki: abbiamo provato il nuovo Dress Up in stile Breath of the Wild

Al Tokyo Game Show abbiamo provato Infinity Nikki, un'avventura open-world con meccaniche gacha che si basa interamente su vestiti da collezionare.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   02/10/2024
Un artwork di Infinity Nikki
Infinity Nikki
Infinity Nikki
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Fin dall'istante della pubblicazione del primo trailer, Infinity Nikki è immediatamente riuscito a catturare l'attenzione del pubblico per una ragione ben specifica: il costante alternarsi di attività completamente diverse l'una dall'altra, in combinazione con uno stile artistico davvero particolare, l'hanno fatto apparire come una gigantesca e colorata torta nuziale praticamente impossibile da decifrare, il classico prodotto squisitamente orientale che sembra comprimere decine di ispirazioni differenti all'interno di un unico pacchetto.

In realtà si tratta dell'ultimo capitolo - il primo ancorato a questa filosofia open world - della serie avviata da Nikki Up2U, una saga di videogiochi "Dress Up" - ovvero in cui, fondamentalmente, bisogna selezionare l'abbigliamento adatto per ogni occasione - che seguono la vita della giovane protagonista Nikki e del suo gatto parlante Momo. La peculiarità di questo capitolo risiede nella partecipazione diretta di Kentaro Tominaga, noto per essere stato fra le menti dietro The Legend of Zelda: Breath of the Wild e ora responsabile nella nuova interpretazione.

Non appena scoperto che sarebbe stato al Tokyo Game Show abbiamo provato Infinity Nikki per tentare di comprendere quanto fosse effettivamente folle, trovandoci di fronte a un'avventura con meccaniche gacha molto interessante.

Il vero volto di Infinity Nikki

Il modo più semplice per spiegare la natura di Infinity Nikki risiede nell'incontro con un paio di ispirazioni, ovvero quelle The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Genshin Impact, e un pizzico di Animal Crossing: la struttura resta infatti ancorata a un mondo aperto con il quale è possibile interagire sì attraverso missioni dedicate, ma anche per mezzo di dozzine di piccole attività di colore simili a quelle del progetto di HoYoVerse, senza tuttavia sacrificare il racconto di una trama principale e soprattutto la messa in scena di un'avventura vicina alla moderna ispirazione di Zelda. Al tempo stesso, l'anima collezionistica e il fatto che uno degli obiettivi consista nella costruzione di una vita alternativa per Nikki all'interno di Miraland, avvicinano alcune sfaccettature dell'esperienza al life-sim di casa Nintendo.

Il mondo di Infinity Nikki è veramente splendido e realizzato con una grandissima cura tecnica
Il mondo di Infinity Nikki è veramente splendido e realizzato con una grandissima cura tecnica

La differenza fondamentale è che Nikki ha mantenuto le sue funzionalità da Dress Up Game, pertanto non bisogna aspettarsi un classico gioco nel quale utilizzare diversi personaggi da collezionare o strumenti in stile sandbox, ma un titolo in cui bisogna sbloccare gli abiti necessari per far svolgere alla protagonista i diversi compiti che costellano il suo viaggio. Esistono, quindi, set di vestiti che le conferiscono abilità specifiche, come per esempio quella di planare come se utilizzasse una paravela, oppure varianti più complesse, come il completo da pescatrice che le mette a disposizione una canna, una lenza e altri accessori con il fine di andare a pesca sul ciglio dell'acqua, ed è proprio in tale contesto che sembrano risedere le principali meccaniche gacha.

Ambientazione, storia e struttura

La storia di Infinity Nikki comincia in modo piuttosto semplice: mentre sta cercando il vestito adatto per partecipare a un ballo, la protagonista s'imbatte in un abito magico che la teletrasporta assieme al suo gatto nel mondo fantastico di Miraland, che già aveva fatto capolino in altri capitoli della saga. Una volta sul posto, incontrerà una misteriosa divinità che le farà dono del magico Heart of Infinity, chiedendole di recuperare i leggendari Miracle Outfit sparsi ai quattro angoli delle immense regioni, dotati del potere di esorcizzare il male che affligge questo mondo.

Alla base si tratta di un'avventura open world legata a una missione principale
Alla base si tratta di un'avventura open world legata a una missione principale

La struttura generale, fra tutte le ispirazioni, si avvicina in maniera particolare a quella di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, di qui il coinvolgimento diretto di Kentaro Tominaga come codirettore. Prima di ogni altra cosa Infinity Nikki è, infatti, un videogioco d'avventura open-world ambientato in una mappa gigantesca nella quale visitare diversi biomi naturali e insediamenti abitati, affrontando vasti dungeon e perdendosi nel completamento di tante piccole attività collaterali.

L'ambientazione fantasy è davvero enorme, coloratissima e sorprendentemente ben caratterizzata, tanto per quel che concerne gli scorci naturali quanto nell'orbita dei centri abitati, ciascuno dotato di uno stile estetico a tema. Quel che bisogna aspettarsi d'incontrare durante l'esplorazione è l'immancabile sequela di missioni principali e varianti secondarie, le prime volenterose di accogliere Nikki in una stramba Gilda degli Stilisti e di indirizzarla verso l'incedere della trama, mentre le seconde pronte a ricompensarla con una serie di abiti e valute che regolano l'interezza sistema di progressione.

Tuttavia, come brevemente accennato, l'opera è costellata di attività d'intrattenimento dedicate prevalentemente al puro e semplice lifestyle, a partire dalla raccolta di materiali sottesa anche al completamento di minigiochi come la pesca o il collezionismo di insetti, passando per la ricerca di tesori nascosti o di personaggi che custodiscono ricompense uniche, per arrivare infine a una specie di equivalente dei Sacrari incontrati nei più recenti capitoli della saga di Zelda.

Gameplay, progressione e gacha

L'intero sistema di gioco e d'interazione rimane legato esclusivamente alla collezione di abiti disponibili: i set di vestiti determinano tutte le abilità attive e passive di cui Nikki è dotata, portando alla mappatura automatica sulla tastiera delle varianti essenziali legate all'esplorazione, nonché alla selezione manuale dei vestiti destinati a compiti esclusivi. Se, quindi, doppi salti e planate dipendono da un completo ispirato a una bolla di sapone che la protagonista veste automaticamente alla pressione del relativo input, la pesca, la raccolta di insetti e la cura degli animali richiedono invece di sbloccare e indossare il rispettivo outfit.

Tutti i vestiti offrono dei poteri, che possono essere abilità di movimento, attacchi o addirittura intere classi
Tutti i vestiti offrono dei poteri, che possono essere abilità di movimento, attacchi o addirittura intere classi

Sembra pacifico che la maggior parte degli abiti più impattanti si possano ottenere durante il proseguo della missione principale, ma ce ne sono molti altri che costituiscono le ricompense delle attività e alle missioni secondarie, su tutti quelli indirizzati alle interazioni con lo scenario; inoltre, i nodi dell'immenso albero delle abilità premiano Nikki con l'ottenimento dei progetti per costruire ulteriori outfit, la cui creazione possiamo desumere sia legata proprio alla raccolta di materiali nel mondo aperto. Bisogna dunque interpretare il guardaroba di Nikki come se fosse un grosso selettore della classe, perché non esiste completo che non vada a incidere sulle attività o non fornisca almeno un qualche genere di "mossa specifica". Anche la purificazione dei nemici, ovvero l'abbozzato sistema di combattimento, passa infatti attraverso l'utilizzo delle tecniche garantite dai capi d'abbigliamento.

In linea generale, il gameplay di Infinity Nikki rimane quasi sempre ancorato alla natura platform, mettendo spesso da parte le sequenze d'azione e i combattimenti per abbracciare invece un classico stile da collectathon. Sfide a piattaforme, collezionismo d'oggetti scintillanti e minigiochi la fanno da padrone nella quasi totalità delle situazioni, dunque non bisogna assolutamente aspettarsi un'esperienza carica di battaglie come può essere un Genshin Impact: sì, ci sono anche degli scontri con i boss, ma non costituiscono assolutamente il fulcro del viaggio di Nikki e non sono minimamente elaborati come il resto dell'offerta.

Nel mondo ci sono tantissime attività collaterali d'ogni genere
Nel mondo ci sono tantissime attività collaterali d'ogni genere

A margine, nell'universo di Miraland ci sono anche una coppia di valute che, oltre a consentire l'acquisto di oggetti, permettono l'accesso a banner in stile gacha attraverso i quali ottenere una serie di vestiti esclusivi: purtroppo non abbiamo avuto occasione di confrontarci con queste meccaniche, e sebbene siano presenti anche delle sfide a tempo che fanno pensare alla più standardizzata delle architetture del genere, non è ancora chiaro né quale sia l'effettivo impatto della componente gacha né l'incisività degli elementi online asincroni. Dal momento che la serie è stata sempre pubblicata per piattaforme mobile e sottesa alla presenza di meccaniche gacha sarebbe stato molto difficile aspettarsi il contrario, eppure l'accostamento a una struttura di questo genere sa comunque di occasione mancata.

Il mondo di Nikki

Forse l'elemento più sorprendente di Infinity Nikki si nasconde nella sua natura tecnica e grafica: gli sviluppatori orientali stanno facendo sfoggio di un grado di maestria sempre maggiore nella caratterizzazione dei mondi aperti, sfruttando il meglio delle palette cromatiche tipiche dello stile anime per dar vita a vasti universi che, in certe occasioni, possono tranquillamente essere accostati - ovviamente solo per quel che riguarda l'estetica - alla produzione del Ghibli, dalla quale questo titolo prende palesemente ispirazione.

Visto il focus così elevato sui vestiti il livello di dettaglio dev'essere necessariamente molto alto
Visto il focus così elevato sui vestiti il livello di dettaglio dev'essere necessariamente molto alto

La serie di Infold è stata sempre nota per la grande attenzione rivolta al livello di dettaglio dell'estetica dal momento che il vestiario ne costituisce la spina dorsale e deve quindi essere realizzato in maniera oltremodo precisa. Questa caratteristica, nel corso degli anni, ha portato Nikki a imporsi come una delle saghe da cui i modder di altre opere "rubano" più modelli e acconciature in assoluto con il fine di aumentare la varietà degli editor dei personaggi, e l'ultimo capitolo sembra destinato a non fare eccezione.

Nonostante il prossimo lavoro di Papergames abbia già raccolto l'astronomica cifra di 15 milioni di preregistrazioni, ci sono ancora diverse sfaccettature della sua anima che rimangono un totale mistero, su tutte l'effettiva strutturazione dei sistemi di monetizzazione e l'ambizione del nucleo slegato dagli elementi da game as a service: fino a questo momento è stato presentato come un titolo focalizzato su una grande avventura per il giocatore singolo, ma i contorni sono ancora talmente fumosi da non lasciare spazio ad alcuna certezza.

Il principale punto debole risiede nelle meccaniche offensive troppo asciutte, tanto che tutto si riduce all'elemento platform
Il principale punto debole risiede nelle meccaniche offensive troppo asciutte, tanto che tutto si riduce all'elemento platform

È evidente che si tratti di un progetto pensato prima di tutto per soddisfare la base installata orientale, inoltre non vi nascondiamo che nel corso del Tokyo Game Show ci siamo imbattuti in un'enorme folla di utenti interessati al progetto di Infold e fra le trenta postazioni disponibili ventinove erano occupate da ragazze, a testimonianza del fatto che la comunicazione sembrerebbe aver fatto presa su una nicchia di pubblico ben specifica. Ciò che quella comunicazione non è riuscita a raccontare, di contro, è che Infinity Nikki è un videogioco d'avventura open-world rilassante, divertente e curato, piuttosto distante dalla grande torta di meccaniche unite con lo zucchero che poteva sembrare dai primi trailer.

Infinity Nikki è il primo capitolo della saga di Infold a tentare di compiere il grande balzo: si tratta di un videogioco d'avventura open world con meccaniche gacha che pesca ispirazioni da opere come Breath of the Wild, Genshin Impact e Animal Crossing, per poi cucirle addosso a Nikki e al suo gatto parlante Momo. Ambientato in un mondo aperto davvero splendido, mette sul piatto una grande avventura principale e una pletora di piccole attività secondarie ricamando l'interezza del gameplay attorno alle centinaia di vestiti indossabili dalla protagonista, che funzionano esattamente come un tradizionale sistema di classi. Purtroppo l'insopportabile spettro del gacha game incombe minaccioso su un videogioco altrimenti confezionato con amore e che, per l'ennesima volta, mette in luce le ottime doti tecniche degli sviluppatori orientali.

CERTEZZE

  • Mondo vastissimo in stile Ghibli
  • Grande varietà negli outfit, le attività e il gameplay
  • Graficamente e tecnicamente incredibile

DUBBI

  • È un gacha
  • Zero profondità nei "combattimenti"