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Little Nightmares 3: com'è giocare in cooperativa nel luna park degli orrori

A poche settimane dall'uscita siamo tornati a immergerci nelle atmosfere da horror di Little Nightmares 3, grazie a una demo cooperativa ambientata all'interno di un inquietante luna park.

PROVATO di Luca Forte   —   10/09/2025
Low e Alone, i due piccoli protagonisti di Little Nightmares 3
Little Nightmares III
Little Nightmares III
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La saga di Little Nightmares si è guadagnata un posto speciale nell'immaginario dei giocatori grazie al lavoro di Tarsier Studios, che con il primo capitolo del 2017 aveva sorpreso tutti con la sua miscela di puzzle e piattaforme, atmosfera da fiaba oscura e un design capace di inquietare senza bisogno di facili spaventi. Il successo del primo episodio ha portato a un seguito, Little Nightmares II, pubblicato nel 2021 e accolto con entusiasmo da critica e pubblico, tanto da consolidare la serie come una delle proprietà più riconoscibili del catalogo Bandai Namco.

Con il terzo capitolo, in arrivo il 10 ottobre 2025 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch 1&2, lo sviluppo è passato nelle mani di Supermassive Games, già noti per Until Dawn e la serie The Dark Pictures Anthology. Una scelta non casuale, visto il DNA horror condiviso, ma che porta con sé curiosità e inevitabili interrogativi: riusciranno i nuovi autori a mantenere intatta l'identità della saga, pur introducendo novità sostanziali?

Dopo circa un anno dall'ultima prova, siamo tornati a vestire i panni di Low e Alone, questa volta impegnati a sfuggire da un vero e proprio luna park degli orrori. Per fortuna non eravamo soli.

La grande novità: la cooperativa

Little Nightmares 3, infatti, introduce per la prima volta la modalità cooperativa, pensata sia per il gioco online sia per essere affrontata da soli, con l'IA che gestisce il compagno. Non ci sono opzioni per la coop da divano, quella col classico schermo condiviso, tanto per intenderci.

I protagonisti di questa nuova avventura sono Low e Alone, due bambini imprigionati in un mondo distorto fatto di architetture sproporzionate, figure mostruose e minacce sempre più contorte. Solo che questa volta i due piccoli protagonisti non sono completamente indifesi: armati di arco e chiave inglese, i bambini possono anche combattere contro i nemici più piccoli o sfruttare queste strumenti per risolvere i tanti enigmi che ostacolano il loro incedere.

La demo che abbiamo provato ci ha permesso di testare proprio questa dinamica: non si tratta solo di avere un alleato al fianco, ma di una vera e propria struttura ludica pensata per spingere alla collaborazione e a pensare fuori dagli schemi. Molti enigmi ambientali richiedono infatti il contributo di entrambi i personaggi, con meccaniche che spaziano dall'attivazione simultanea di leve fino alla gestione dei tempi e dei movimenti in spazi ostili.

L'inquietante luna park di Little Nightmare 3
L'inquietante luna park di Little Nightmare 3

Analizzare l'ambiente è la chiave per procedere: una scatola, per esempio, potrebbe essere usata per nascondersi alla vista dei nemici, così come fare un fischio potrebbe distogliere l'attenzione dal compagno impegnato in una qualche azione. Durante i combattimenti, per esempio, con l'arco bisogna stordire il nemico, che va poi preso a randellate durante l'incoscienza. Per dare il tempo a un bambino di usare la sua arma, il compagno deve richiamare la sua attenzione con un fischio, nella speranza che i pochi secondi guadagnati siano sufficienti per risolvere la situazione.

La successione tra enigmi e fasi un po' più concitate crea un ritmo di gioco cadenzato, che alterna momenti di studio, nei quali si procede a tentoni per capire come superare l'ostacolo, ad altri di raccordo, decisamente più movimentati. Durante la nostra prova siamo, infatti, sopravvissuti a inseguimenti "alla Uncharted", ovvero quelli nei quali si scappa verso la telecamera, fasi platform rese complicate dalla rigidità dei controlli e il poco atletismo dei protagonisti o brevi combattimenti contro avversari veloci e letali

Così ci immaginiamo lo sguardo del compagno di coop all'ennesima proposta folle per risolvere un enigma...
Così ci immaginiamo lo sguardo del compagno di coop all'ennesima proposta folle per risolvere un enigma...

Giocare in cooperativa da una parte semplifica la risoluzione degli enigmi, dato che si è in due a esplorare l'ambiente per capire come procedere (vista anche la mancanza di aiuti espliciti), ma dall'altra complica la messa a terra del piano d'azione, visto che coordinarsi diventa sicuramente più complesso. Come sempre, però, l'essere in due rende l'esperienza più emozionante e soddisfacente, soprattutto se si affronta la partita con qualcuno di conosciuto con il quale condividere gioie e dolori.

Il luna park degli orrori

L'ambientazione scelta per la demo è una delle più evocative finora mostrate, ovvero una sorta di luna park decadente e corrotto, un luogo che dovrebbe rappresentare spensieratezza e divertimento, ma che qui diventa un incubo fatto di pupazzi rotti, giostre cigolanti e attrazioni che sembrano costruite per uccidere piuttosto che intrattenere.

Finalmente una breve fase di tranquillità tra una parte e l'altra del luna park
Finalmente una breve fase di tranquillità tra una parte e l'altra del luna park

Appena entrati, la sensazione è stata quella di trovarsi in un enorme cimitero del divertimento: le luci al neon tremolano, i suoni delle giostre si deformano in lamenti metallici e ogni angolo sembra nascondere un pericolo. In lontananza, figure che ricordano clown e animatori circensi si muovono in modo innaturale, sempre pronte a sorprendere i due protagonisti. Particolarmente inquietanti sono soprattutto le spaventose marionette, che si muovono a una velocità sorprendente e letale. Come da tradizione per la serie, la narrazione e la costruzione dell'atmosfera avvengono sullo sfondo dell'avventura principale: i due piccoli protagonisti devono provare a sgattaiolare nell'ombra, cercando cunicoli nascosti o passaggi non sorvegliati, senza disturbare quello che si scorge dietro di loro. Questo viaggio dell'orrore, infatti, spesso li rende spettatori impotenti di atrocità varie, che talvolta vanno sfruttate fintanto che distraggono i giganteschi aguzzini.

Atmosfera e direzione artistica

Da questo si può capire come anche stavolta la forza di Little Nightmares derivi non tanto dal gameplay, quanto dall'atmosfera. Anche in questo terzo capitolo il contrasto tra l'apparente innocenza dei protagonisti e del luna park fa a pugni con la corruzione e la violenza che permeano ogni cosa, generando un impatto fortissimo. I tunnel delle attrazioni sono percorsi da rumori sordi e presenze invisibili, tutto è sporco, umido e inquietante, così come le creature che si stanno godendo le attrazioni sono violente, selvagge e spaventose.

Una delle inquietanti creature di Little Nightmares 3
Una delle inquietanti creature di Little Nightmares 3

A colpire è soprattutto la sensazione di vulnerabilità che pervade ogni passo. Low e Alone, con i loro corpi minuti e i volti coperti, non sono eroi, ma bambini smarriti, costretti a sopravvivere in un mondo che sembra odiarli. La cooperativa amplifica tutto questo: il fallimento di uno si ripercuote immediatamente sull'altro, trasformando ogni enigma in una prova di fiducia reciproca. E le armi che si portano appresso non cambiano gli equilibri in campo: sono poco più di giocattoli e come tali innocue nella maggior parte delle situazioni, soprattutto contro i nemici più grandi e feroci. Sono utili in alcune occasioni, ma scordatevi di procedere facendo fuori tutto quello che si muove.

Conclusioni

Dopo circa un'ora trascorsa all'interno del luna park degli orrori, Little Nightmares 3 ci è sembrato un seguito promettente, capace di evolvere la formula con una componente cooperativa che non appare accessoria, ma anzi centrale nell'esperienza. La sensazione di fragilità, l'atmosfera disturbante e la direzione artistica da incubo sono tutti elementi che tornano con forza, confermando la capacità del franchise di colpire sia a livello visivo sia emotivo. Se il resto dell'avventura manterrà lo stesso livello qualitativo, potremmo trovarci davanti a un degno erede dei due capitoli precedenti, che forse non rivoluziona la formula, ma la declina ed evolve in maniera competente.

PRO

  • La coop online
  • Atmosfera da incubo
  • Buon ritmo

CONTRO

  • Struttura consolidata, ci sarà qualche colpo di scena?