La notizia del ritorno di Lunar nel 2025, in una versione riveduta e corretta che non rinuncia al suo fascino retrò, ha colpito al cuore una generazione di appassionati di GDR giapponesi che è cresciuta negli anni '90, durante il boom degli anime anche nel nostro paese. All'epoca Lunar attirava l'attenzione per la sua grafica da anime, ma dentro di sé coltivava anche un videogioco destinato a segnare il genere per motivi completamente diversi.
Oggi Lunar sta per tornare su tutte le piattaforme con una raccolta che include sia il primo gioco, pubblicato nel '92 per Sega CD, sia il sequel del 1994: sono i due pilastri di una serie poco popolare, che vanta più rifacimenti che iterazioni, e che tutti gli appassionati del genere dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. La semplicità e sobrietà di questi GDR vecchia scuola rappresentano ancora oggi un esempio fin troppo trascurato.
Una collezione di altri tempi
Originariamente intitolato Lunar: The Silver Star, il primo titolo della serie, sviluppato da Game Arts, voleva prendere le distanze dalle mode fantascientifiche degli anni '90 per tornare a un fantasy vecchia scuola, semplice da comprendere e incentrato soprattutto su un cast di personaggi fortemente caratterizzati, ragion per cui si decise di affidare la sceneggiatura a un romanziere vero e proprio, Kei Shigema: quest'ultimo delinea un mondo fantasy che attinge al folklore internazionale, nonostante il character design decisamente nipponico di Toshiyuki Kubooka.
Molti scambiano il tratto dell'artista per quello di Yoshiyuki Sadamoto, che ha lavorato per GAINAX a capolavori come Neon Genesis Evangelion e Il mistero della pietra azzurra: proprio di quest'ultimo Kubooka è stato direttore dell'animazione, una collaborazione che probabilmente lo ha influenzato molto. Il rapporto tra l'animazione nipponica e Lunar è, in fondo, strettissimo. Il titolo Game Arts conta oltre un'ora di intermezzi animati da Studio Gonzo che mettono in scena i momenti più importanti della storia, incluse vere e proprie sequenze musical interamente cantate.
Per questa edizione 2025 si è saggiamente scelto di rimasterizzare le versioni Complete di entrambi i giochi, pubblicate alla fine degli anni '90 per Saturn e PlayStation: praticamente remake ante litteram - il primo Lunar cambia pure sottotitolo in Silver Star Story - rappresentavano un rifacimento importante dei giochi usciti originariamente per SEGA CD, una revisione che andava a toccare non solo il comparto tecnico, ma anche il gameplay. Molti appassionati le ritengono le versioni più rappresentative della serie Game Arts: il primo Lunar, infatti, è stato riproposto almeno due volte, prima su Nintendo DS come Lunar Legend e poi su PSP come Lunar: Silver Star Harmony, ma in entrambi i casi non ha convinto i fan più nostalgici.
La nostalgia è un fattore di fondamentale importanza nell'economia di Lunar, una serie che fa della sua anima retrò un cavallo di battaglia. La storia è praticamente una favola di altri tempi: nel primo gioco, il giovane Alex si imbarca in un'avventura spensierata seguendo le orme del suo idolo, il Dragonmaster Dyne, e finendo in un mare di guai quando il potentissimo Magic Emperor si rivela al mondo, una minaccia che lo costringerà a diventare un vero eroe. Nel secondo gioco, ambientato ben mille anni dopo, un avventuriero di nome Hiro si imbatte in Lucia, una fanciulla misteriosa che cerca la dea Althena per impedire una catastrofe su scala planetaria. Le storie si appoggiano a cast composti da personaggi e antagonisti memorabili, caratterizzati alla perfezione, e a un ritmo serrato, dovuto soprattutto alla semplicità della narrativa.
Vecchia scuola
Anche il gameplay è figlio di un'epoca più ingenua. I Lunar sono JRPG purissimi, nella più antica accezione dell'acronimo e non troppo diversi dai primi Dragon Quest. Il giocatore controlla un party composto da più personaggi, esplorando segrete e città, interagendo con gli abitanti, facendo acquisti per migliorare l'equipaggiamento e seguendo la storia che apre progressivamente nuovi passaggi.
I combattimenti casuali si svolgono in schermate separate, dove i personaggi agiscono in base a un ordine di velocità nello spazio di un turno: il giocatore sceglie le loro azioni all'inizio di ogni turno ma deve tenere conto anche delle distanze, sacrificando talvolta i turni per spostare i personaggi nelle vicinanze dei bersagli.
I personaggi aumentano di livello guadagnando i soliti punti esperienza e sbloccando così nuovi incantesimi e abilità che consumano MP. Non ci sono differenze sostanziali tra i due titoli in termini di gameplay o sistema di combattimento, sebbene Lunar 2: Eternal Blue sia sensibilmente più rifinito. Le nuove edizioni includeranno una serie di miglioramenti alla qualità della vita, incluse le possibilità di automatizzare gli scontri, personalizzando le Intelligenze Artificiali dei personaggi, e di velocizzarli premendo un semplice tasto.
In questo senso, la Remastered Collection di Lunar e Lunar 2 sembra essere un gioiellino pensato soprattutto per i nostalgici: invece di impiegare lo stile più moderno del remake per PSP, lo sviluppatore GungHo Online Entertainment ha collaborato con Game Arts per ridisegnare gli sprite 2D, aggiornando risoluzione ed effettistica. I fan più incalliti possono sempre selezionare la grafica originale, ripristinando l'autenticità dei due giochi. Naturalmente sono state rimasterizzate anche le numerose scene a cartoni animati, così come le musiche indimenticabili di Noriyuki Iwadare che, a quanto pare, avrebbe arrangiato anche alcuni brani per la nuova edizione.
Quando Lunar Remastered Collection arriverà la prossima primavera, la serie Game Arts avrà compiuto 25 anni: insieme a Grandia, recentemente riproposto in una compilation di simile fattura, Lunar rappresenta una pietra miliare del genere che consigliamo di cuore a chiunque ami i JRPG, il fantasy e gli anime giapponesi.