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Mario Kart World: il capitolo più grande di sempre, forse anche il migliore

Abbiamo provato a lungo Mario Kart World, quello che senza ombra di dubbio è il capitolo della serie più grande di sempre e che rischia persino di rivelarsi anche il migliore.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   03/06/2025
Il mondo aperto di Mario Kart World
Mario Kart World
Mario Kart World
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Arriva un momento, giocando a Mario Kart World, in cui si prende improvvisamente coscienza della filosofia degli autori di Nintendo EPD, scoprendo che ha spiccato il volo a partire da sensazioni e domande che hanno sempre permeato la particolare atmosfera della serie: cosa si nasconde al di là degli apparenti confini del tracciato? Viene quasi da ripensare all'epoca del Nintendo 64 e alle piccole escursioni che era possibile fare ai margini di alcune piste, magari per osservare più da vicino il modello tridimensionale del Castello di Peach e viaggiare con la fantasia, con la grande differenza che adesso al di là del cordolo non s'intravedono semplicemente piccoli easter-egg, ma s'incontra un intero universo vivo e popolato da creature bizzarre, colorato da piante familiari, costellato di centri abitati e di punti d'interesse che strizzano l'occhio all'intero Regno dei Funghi.

Oltre a essere senza ombra di dubbio il più grande in assoluto, questo capitolo rischia davvero di rivelarsi anche il migliore dell'intera serie. Lo sappiamo, di solito considerazioni di questo tipo sarebbero da relegare al termine dell'analisi, ma è inevitabile effettuare quest'inversione ripensando al percorso d'evoluzione che ha caratterizzato il franchise: nonostante non sia mai stato trattato dalla Grande N alla stregua di altre grandi opere di bandiera ben più blasonate, attraverso Mario Kart 8 Deluxe ha finito per rivelarsi il più grande successo nella ricchissima storia di Switch, arrivando a piazzare 70 milioni di copie e conquistandosi per merito il trattamento dei grandi. Le caratteristiche di questo progetto sono la prova provata che i tempi sono cambiati: ora è Mario Kart a essere la blasonata opera di bandiera, sarà lui a impugnare l'importante fiaccola del lancio di Nintendo Switch 2, ed è stato sempre lui a poter contare su un periodo di sviluppo di otto anni, fra i più lunghi mai registrati sulle sponde della Grande N.

Di recente abbiamo avuto l'opportunità di trascorrere un'intera giornata in compagnia di Nintendo Switch 2, ma soprattutto di motori, fulmini e stelle: abbiamo provato Mario Kart World, l'incarnazione concreta della volontà di evolvere, espandere, spezzare i confini della pista fino ad abbracciare un intero mondo aperto, portando anche sopra questi lidi il genere di rivoluzione che ha recentemente investito franchise come Mario e The Legend of Zelda.

Mario Kart “WORLD”

Fino a questo momento non c'era stata occasione di fare realmente chiarezza sulla struttura di Mario Kart World, che Joy-Con 2 alla mano sa rivelarsi al tempo stesso rassicurante, familiare ed estremamente innovativa. Se a essere assoluto protagonista dell'esperienza è proprio il vastissimo mondo di gioco, che si può esplorare in qualsiasi momento sin dal menù principale tramite la Guida Libera, i vecchi tracciati - quelli in cui affrontare le classiche gare basate su tre giri - sono rimasti totalmente invariati e s'incontrano sia nel corso dei Gran Premi sia nei confini delle numerose modalità disponibili. La grande differenza rispetto al passato, tuttavia, risiede nel fatto che oltre ai tracciati veri e propri è possibile correre anche attraverso i paesaggi che sorgono fra un tracciato e l'altro, realizzando una quantità a dir poco impressionante di varianti che si snodano in maniera organica lungo i fondali di un immenso mondo aperto.

In Mario Kart World gare e Gran Premi diventano tour itineranti destinati a passare attraverso tutto il mondo di gioco, mantenendo al contempo invariati anche i circuiti classici
In Mario Kart World gare e Gran Premi diventano tour itineranti destinati a passare attraverso tutto il mondo di gioco, mantenendo al contempo invariati anche i circuiti classici

Per fare un esempio, la Coppa Fungo si apre con i classici tre giri nel Circuito Mario Bros. Dopodiché la seconda tappa, anziché avviarsi sulla griglia di partenza di un'altra pista, prende il largo con i kart già in movimento fra il Circuito Mario Bros. e la città di Trofea, dando vita a una sorta di "sparo" che ha inizio nel primo circuito, si sviluppa nelle campagne circostanti e giunge a conclusione solo in seguito a un giro finale nel circuito di destinazione, mettendo in scena una vera e propria trasformazione in tempo reale dell'ambientazione e del percorso di gara. È una costante, giocando a Mario Kart World: un attimo prima ci si trova a sfrecciare in mezzo alle foreste stregate dei Boo, sgommando sulle immancabili assi di legno sdrucciolevoli, e un attimo dopo si stanno risalendo le pendici del vulcano che ospita il Castello di Bowser, assistendo a complesse metamorfosi che non si limitano a stravolgere le atmosfere, la flora e la fauna, ma intaccano anche la stessa progettazione dei livelli in maniera davvero sorprendente.

Che cos'è, davvero, Nintendo Switch 2 Welcome Tour Che cos'è, davvero, Nintendo Switch 2 Welcome Tour

Torniamo al caso della Coppa Fungo, la cui ultima tappa è un tracciato posto fra il Monte Rotaia e l'Astroparco di DK: non si tratta di un banale sparo nel quale raggiungere il circuito dedicato al gorilla, ma di una corsa al cardiopalma che, negli ultimi giri, arriva a scherzare con la stessa architettura del videogioco arcade "Donkey Kong", offrendo una sequela di tornanti invasi di barili rotolanti che rappresentano il climax perfetto per chiudere in bellezza il torneo. E questo è solo un esempio dell'enorme grado di libertà artistica che tale struttura ha concesso ai creativi di Nintendo: basti pensare al caso del Cinema Spettrale, nuova variante del classico circuito dedicato ai Boo nella quale, all'improvviso, capita di saltare attraverso lo schermo cinematografico trovandosi catapultati al di là della tela, in una "pista dentro la pista" che si presenta come una pellicola dalle tonalità seppia, tratteggiando una sequenza che dal punto di vista prettamente tecnologico sarebbe risultata impossibile sul fronte di Switch.

Ovviamente questo esempio non è altro che una goccia nell'oceano, perché in mezzo a vulcani in eruzione, galeoni pirata, città costiere e giungle popolate di dinosauri, la varietà riesce a uscirne come assoluta vincitrice nonostante l'organicità alla base dello sviluppo del mondo aperto, premiando in maniera evidente la presenza dei diversi biomi tematici. Quella del Gran Premio in movimento è una filosofia che riesce a mescolare le carte in tavola senza togliere assolutamente nulla all'esperienza amata dai puristi, che avranno occasione di segnare il miglior tempo lungo fondali davvero splendidi e incorniciati in una mole di dettagli fuori scala, dal territorio circostante il Deserto Picchiasol, stretto nell'abbraccio di una ferrovia che riporta alla mente il famoso treno di Kalimari Desert, per arrivare ad ambientazioni decisamente più psichedeliche come le Rovine del Blocco "?".

Se proprio dobbiamo trovare un piccolissimo difetto, questo risiede nel fatto che alcuni fra i percorsi di collegamento fra i circuiti non possono certo contare sul grado di profondità e di caratterizzazione tipico delle piste in cui portare a termine i classici tre giri, ma si tratta di un'inevitabile conseguenza dell'enorme mole di contenuti a disposizione. Per esempio, scegliendo come punto di partenza lo Stadio di Peach che siede al centro della mappa, è possibile selezionare come possibile punto d'arrivo di una gara fra Prateria Verde, Cascate Smack, Savana Gincana, Spiaggia Koopa, Trofea, Cioccocanyon e Fabbrica di Toad, dunque in concreto è come se ogni singolo circuito disponibile - oltre alla versione classica - ne mettesse sul piatto in media più di cinque varianti totalmente originali per "legare" l'ambientazione in maniera dinamica.

I percorsi di collegamento fra i circuiti veri e propri diventano a loro volta tracciati fatti e finiti: questa scelta moltiplica a dismisura il numero totale delle piste disponibili, mettendo in scena varianti che passano attraverso varie ambientazioni che cambiano in tempo reale
I percorsi di collegamento fra i circuiti veri e propri diventano a loro volta tracciati fatti e finiti: questa scelta moltiplica a dismisura il numero totale delle piste disponibili, mettendo in scena varianti che passano attraverso varie ambientazioni che cambiano in tempo reale

Insomma, l'esperienza di gioco vive del costante intreccio fra la tradizione della serie basata sui circuiti classici - che non cessa mai di pescare gustose citazioni fin dai fasti del Super Nintendo e del Nintendo 64 - e una nuova filosofia decisamente più aperta. E non solo perché il mondo appare totalmente interconnesso e il Gran Premio diventa un vero e proprio tour itinerante, ma soprattutto perché bisogna modificare profondamente la maniera stessa in cui si osservano i tracciati, che oltre a rivelarsi molto più ampi e verticali arrivano a integrare un numero impressionante di percorsi alternativi alla pista vera e propria, spremendo fino all'ultima goccia le caratteristiche del nuovo sistema di guida.

Al volante

Nonostante inizialmente potesse sembrare estremamente vicina a quella della formula classica, la guida di Mario Kart World è una creatura molto diversa che per i veterani risulterà parecchio difficile da domare a causa di un cambiamento fondamentale: ora, tenendo premuto il grilletto destro senza sfiorare la levetta analogica, è possibile accedere a un salto caricato che siede alla base di tutte le nuove meccaniche avanzate, in particolar modo il "grind" sulle superfici in stile skateboard e la possibilità di correre lungo le pareti della pista. Dal momento che l'input di salto è lo stesso della classica derapata, è necessario modificare il prima possibile la memoria muscolare per potersi godere al massimo la nuova architettura dei tracciati.

Il nuovo sistema di guida accoglie la meccanica inedita del salto, che cambia completamente l'approccio allo scenario e apre a una pletora d'interazioni con gli elementi del tracciato
Il nuovo sistema di guida accoglie la meccanica inedita del salto, che cambia completamente l'approccio allo scenario e apre a una pletora d'interazioni con gli elementi del tracciato

La modifica più impattante, infatti, non ha tanto a che vedere con le dinamiche di guida, ma con la progettazione a tutto tondo dei circuiti: oltre a mettere sul piatto guard rail improvvisati e tubi su cui è possibile grindare a velocità folle, questi tendono a svilupparsi nello spazio in maniera totalmente inaspettata, richiedendo un vero e proprio cambio di paradigma nel modo stesso in cui si osservano il tracciato e l'orizzonte. Bisogna entrare nell'ottica che in Mario Kart World la pista potrebbe estendersi parecchio al di fuori della strada asfaltata, che spesso i confini sono stati posizionati proprio per essere abbattuti e che, come in una sorta di Mille Miglia o di Parigi-Dakar, ogni traiettoria è lecita per arrivare alla vittoria di una tappa.

La fusione di tutte queste meccaniche riesce a regalare nuova dignità anche a un semplice rettilineo, perché si apre la possibilità di caricare un salto, spiccarlo lateralmente per iniziare a grindare su un tubo e poi saltare nuovamente in strada per ottenere un ulteriore bonus alla velocità, magari riuscendo a schivare un temibile guscio rosso durante l'intero processo. Non c'è bisogno di specificare che il sistema di derapate rimane un elemento essenziale della ricetta, semplicemente adesso si appaia a una pletora di nuove opzioni da tenere sempre in considerazione per guidare in modo ottimale. Un caso particolarmente interessante sta nella gestione della fisica dei liquidi: se, per esempio, un guscio blu esplode in mezzo all'acqua, finisce per generare un'onda d'urto e una serie di onde che possono essere sfruttate dagli altri partecipanti per spiccare un balzo, e lo stesso discorso rimane valido quando si tratta di lava incandescente.

Non solo ogni tracciato è decisamente più ampio e offre tantissimi percorsi alternativi, ma il grado d'attenzione si nota da dettagli come la fauna e la fisica dei liquidi, che diventano a loro volta elementi del sistema di guida
Non solo ogni tracciato è decisamente più ampio e offre tantissimi percorsi alternativi, ma il grado d'attenzione si nota da dettagli come la fauna e la fisica dei liquidi, che diventano a loro volta elementi del sistema di guida

Ci sarebbero poi da trattare gli oggetti, caratterizzati da nuovi innesti - come i Martelli di Martelkoopa - e grandi ritorni - come il Super Fungo dell'edizione Wii - nonché segnati da un'operazione di ribilanciamento prevalentemente pensata per accomodare la nuova ricetta che coinvolge 24 partecipanti e che toccherà valutare nel dettaglio. Menzione speciale per i sacchetti del cibo d'asporto, che non solo garantiscono un piccolo turbo momentaneo ma sbloccano varianti estetiche per il cast principale sulla base delle delizie consumate e della specifica porzione del mondo in cui ci si trova, ampliando ulteriormente il già vastissimo cast di personaggi disponibili.

La grande cronistoria di Mario Kart La grande cronistoria di Mario Kart

A questo proposito, come già emerso dai test relativi alla prima demo, l'unica reale nota stonata dell'intera esperienza utente risiede in una schermata di selezione dei personaggi che si rivela davvero troppo ricca e confusa, perché ogni singolo abito sbloccato occupa un intero slot personaggio e anche l'ordine in cui sono proposte le diverse varianti lascia parecchio a desiderare.

Dalla Guida Libera al Knockout Tour

Finalmente abbiamo avuto la possibilità di esplorare più in profondità la modalità Guida Libera, ovvero la variante che consente muoversi senza limiti per il mondo di gioco. Come ampiamente prevedibile non si tratta di un semplice vezzo: esplorando l'ambientazione ci si può imbattere in monete collezionabili, in blocchi "?" nascosti che possono sbloccare decalcomanie per i kart, ma anche e soprattutto in classici interruttori "P" che alzano il sipario su una serie di prove d'abilità. Al giocatore può essere richiesto, entro un tempo limite, di completare un'acrobazia particolarmente complessa, di raggiungere una posizione specifica, di guidare attraverso una serie di anelli e di cimentarsi in altre piccole variazioni sul tema per ottenere ricompense.

Il mondo aperto di Mario Kart World si può esplorare in Guida Libera per confrontarsi con una serie di sfide a tempo o magari per perdersi nella raccolta di oggetti da collezione
Il mondo aperto di Mario Kart World si può esplorare in Guida Libera per confrontarsi con una serie di sfide a tempo o magari per perdersi nella raccolta di oggetti da collezione

Insomma, se la Guida Libera nasce come grande "hub" di gioco nel quale sfrecciare attraverso il mondo assieme ai propri amici - e fare un pieno sfruttamento della modalità foto - non mancano diverse attività da completare, anche perché si tratta dell'unico modo per toccare con mano gli easter-egg nascosti dagli artisti della casa al di fuori delle piste, fra elementi di natura puramente estetica e qualche interazione inaspettata che merita d'essere scoperta in autonomia. La cosa più interessante, tuttavia, è l'esperienza rilassata che la caratterizza al di là del puro e semplice elemento ludico: il viaggio attraverso l'enorme mondo a tema Mario Kart, con in sottofondo un tranquillizzante tappeto musicale ispirato alle classiche colonne sonore della serie, riesce a regalare delle splendide sensazioni ed è anche parecchio permissivo, consentendo di spingersi ovunque e di avvicinarsi pericolosamente al limite della mappa.

Il perfetto contraltare per le atmosfere rilassanti della Guida Libera è incarnato da Knockout Tour, che potremmo semplicemente definire come il Battle Royale secondo Mario Kart. Le regole sono semplicissime: ci sono 24 partecipanti, c'è un Rally senza soluzione di continuità composto mediamente da 6 tracciati connessi in maniera organica e con cadenza regolare coloro che occupano le ultime posizioni vengono eliminati dal torneo, fino a raggiungere un ultimo segmento ad altissimo tasso d'adrenalina nel quale gli ultimi quattro superstiti si giocano il tutto per tutto al fine di ottenere la vittoria finale.

Knockout Tour è una modalità veloce, frenetica ed esaltante, ma il suo vero punto di forza è il mondo in cui riesce a unire sei circuiti consecutivi senza soluzione di continuità, come in un grande rally che procede dritto dall'inizio alla fine
Knockout Tour è una modalità veloce, frenetica ed esaltante, ma il suo vero punto di forza è il mondo in cui riesce a unire sei circuiti consecutivi senza soluzione di continuità, come in un grande rally che procede dritto dall'inizio alla fine

Di tutte le modalità che abbiamo avuto occasione di testare si è trattato senza dubbio della più frenetica e divertente, e non solo in ragione della particolare formula che riesce a portare una forte ventata di freschezza, ma soprattutto perché tutti i tracciati che costituiscono il Rally riescono a fondersi in maniera semplicemente perfetta, dando vita a un'immensa pista in costante trasformazione che passa attraverso grosse porzioni del mondo, incapsulando più di ogni altra variante disponibile la filosofia stessa alla base di Mario Kart World. La serie non ha mai smesso d'introdurre nuovi metodi per mettere a repentaglio ogni genere di relazione interpersonale, ma in questo caso gli sviluppatori si sono davvero superati, riuscendo a confezionare una ricetta che in sé e per sé potrebbe costituire un intero videogioco autosufficiente e che sa far venir voglia di rinnegare anche le amicizie più solide e durature.

Prime impressioni e comparto tecnico

Sono tantissimi gli elementi che ancora meriterebbero considerazione, dalla Corsa Sfida, passando per un ritorno della modalità Battaglia fondato su arene in cui scoppiare palloncini che stavolta siedono nel mezzo del mondo aperto, per arrivare soprattutto all'enorme roster di personaggi disponibili e all'ampia selezione di veicoli che ne influenzano le statistiche, ma si tratta di elementi la cui analisi merita d'essere rimandata al momento della recensione. In questa prima giornata di test, se non altro, ci siamo fatti un'idea molto chiara del valore che Nintendo - anche attraverso alcune controverse dichiarazioni pubbliche - ha scelto attribuire a questa iterazione di Mario Kart: come sottolineato in apertura, si tratta senza ombra di dubbio del più grande capitolo della serie e potenzialmente anche del migliore in assoluto in termini di cura generale.

Mario Kart World si propone come il primo capitolo della serie ad aver ricevuto la cura e l'investimento di tempo che sono tipiche delle più grandi produzioni di bandiera
Mario Kart World si propone come il primo capitolo della serie ad aver ricevuto la cura e l'investimento di tempo che sono tipiche delle più grandi produzioni di bandiera

Sono sufficienti poche ore per prendere coscienza del fatto che la casa gli abbia riservato il trattamento tipico dei suoi grandi blockbuster, prestando attenzione anche ai dettagli più minuti, ed è una constatazione che emerge anche dal confronto con il comparto tecnico. Il nostro test si è svolto interamente in modalità docked, con risoluzione 4K a 60fps e HDR attivo, condizioni in cui l'esperienza è riuscita a scorrere liscia come l'olio anche nel pieno delle fasi più impegnative, durante la messa in scena di segmenti difficilmente immaginabili sulla vecchia console. L'unica occasione in cui abbiamo registrato evidenti cali nel framerate è stato, per qualche strana ragione, interagendo con dei particolari telescopi posizionati nel mondo aperto e utili per studiare l'ambientazione circostante. Inoltre, come ci è stato confermato dai rappresentanti di Nintendo, l'intera esperienza è fruibile a 60fps con l'eccezione della modalità a schermo condiviso per più di 2 giocatori, situazione in cui il framerate viene bloccato a 30fps con conseguenze che risultano immediatamente visibili.

Ci sarebbe poi da trattare anche l'intero reparto artistico, l'incisività delle colonne sonore, la cura artigianale dedicata agli elementi di sfondo, alla vita che si svolge ai margini dei circuiti, agli eventi dinamici che si verificano durante le traversate, ma si tratta di elementi che abbiamo potuto giusto osservare con la coda dell'occhio, scalfendo la superficie di un'esperienza che merita indubbiamente d'essere sviscerata nel profondo. Volendo lanciarsi in un paragone azzardato si potrebbe dire che questo capitolo sembra stare alla serie Mario Kart come Breath of the Wild sta alla saga di The Legend of Zelda, ma al momento si tratta di una semplice suggestione frutto di una manciata di ore di intrattenimento.

La filosofia della serie è cambiata, ma è riuscita a mantenere intatte le sue radici: la sensazione è di essere al cospetto di un cambio di paradigma come quello che ha recentemente investito altre IP di Nintendo
La filosofia della serie è cambiata, ma è riuscita a mantenere intatte le sue radici: la sensazione è di essere al cospetto di un cambio di paradigma come quello che ha recentemente investito altre IP di Nintendo

Insomma, Mario Kart World si prospetta come un mondo fantastico attraverso il quale sfrecciare senza pensieri, confrontandosi costantemente con il perfetto matrimonio fra la tradizione della serie e la nuova filosofia aperta. Una filosofia che, anche nell'arco di una singola giornata, è stata in grado di dimostrare lo straordinario apporto che sa offrire anche a un semplice Gran Premio, trasformandolo in un viaggio trasformativo e sempre originale che arriva a stravolgere la stessa percezione del tracciato, spostando l'attenzione sull'universo che esiste concretamente oltre i suoi confini. Sembra che non sia passato neppure un giorno, invece sono undici anni che non vede luce un "vero" nuovo capitolo della serie: a differenza del passato, tuttavia, il peso che accompagna il nome stesso di Mario Kart è mutato profondamente, spingendo la Grande N a fare le cose in grande.

Mario Kart World sembra riuscire nel compito apparentemente impossibile di preservare l'identità e l'anima della serie abbracciando al tempo stesso una filosofia completamente nuova, cosa che del resto, in passato, era già accaduta a franchise come Mario e The Legend of Zelda. Tutto orbita attorno al concetto di "mondo" inteso come l'universo che esiste al di fuori della pista, che si tratti degli ampi paesaggi che riposano fra un circuito e l'altro o della nuova struttura che caratterizza ogni singola corsa, aprendo a un'interpretazione trasformativa che riesce continuamente a lasciare a bocca aperta attraverso meravigliose gare itineranti. Le sensazioni alla guida sono contemporaneamente nuove e familiari, la messa in scena sfrutta al massimo il balzo evolutivo garantito da Nintendo Switch 2, le nuove modalità sono riuscite a convincerci senza alcuna riserva. Che si tratti del più grande capitolo di Mario Kart a questo punto è già un dato di fatto: alla fine saprà anche emergere come il migliore?

CERTEZZE

  • La struttura è familiare, ma estremamente innovativa
  • Circuiti e piste itineranti sono una gioia per gli occhi
  • La guida ha scavato nuovi strati di profondità
  • Rivoluziona il modo stesso in cui si osserva il tracciato
  • Comparto artistico e colonna sonora da urlo

DUBBI

  • Il menù di selezione dei personaggi è puro caos
  • Alcuni collegamenti fra piste sembrano un filo piatti rispetto ad altri