Fondato nel 2016 da Katsura Hashino - director e producer di Persona 3, Persona 4 e Persona 5 - Studio Zero riuniva le più brillanti menti di Atlus sotto un'unica bandiera e con un preciso obiettivo: rivoluzionare il gioco di ruolo nipponico, spingendosi oltre i confini sfiorati in passato. Forti del successo di Persona 5 - e senza sapere che Shin Megami Tensei V, da lì a qualche anno, avrebbe battuto ogni record di vendite nella serie - Hashino e i suoi prendevano di mira gli stereotipi col loro solito piglio anticonformista, pubblicando un teaser del famigerato Project Re Fantasy che non ci diceva nulla del gioco, ma molto della loro filosofia.
Project Re: Fantasy, scomparso poi dai radar per tutto questo tempo, è tornato a mostrarsi durante il recente Xbox Game Showcase della Summer Game Fest, solo che ora si chiama Metaphor: ReFantazio e sembra proprio un Persona, ma fantasy? Cos'è successo al titolo che doveva rivoluzionare i GDR giapponesi e che arriverà soltanto nel 2024?
Attraverso lo specchio?
È giusto che precisare che le prossime saranno tutte congetture sulla natura di Metaphor che potremmo anche sbagliare completamente: per saperne di più sul nuovo GDR targato Atlus dovremo aspettare il 20 giugno, quando Studio Zero si sbottonerà con una diretta sul gioco che sta facendo discutere un fedelissimo zoccolo duro. Il trailer è davvero molto criptico e mischia brevissime sequenze di gameplay con cinematiche sottotitolate che, almeno, sembrerebbero essere rimaste fedeli alla filosofia con cui era partito Project Re: Fantasy. Nel primo teaser del 2017, si lasciava intendere che il mondo fantasy di questo nuovo titolo fosse immerso in una guerra spietata, e che i suoi abitanti si rifugiassero in una dimensione immaginaria molto più pacifica e prevedibile: la nostra realtà.
Il trailer comincia proprio domandandosi cosa succederebbe se il mondo in cui viviamo fosse un'utopia per qualcun altro, ma il montaggio è davvero difficile da interpretare perché un po' si intravede un mondo fantasy, in qualche scena compaiono i grattacieli del nostro universo e in certi momenti le due realtà paiono sovrapporsi.
Il mondo fantasy in cui si si svolgerebbe Metaphor: ReFantazio, almeno in parte, non è poi totalmente cappa e spada, ma è più caratterizzato da uno stile che richiama i primi del '900: il trailer lo definisce un riflesso della realtà e sicuramente ci sono delle caratteristiche inverosimili come specie immaginarie - tipo gli elfi dalle orecchie appuntite - e lingue sconosciute. Sembra, però, un mondo davvero sconvolto da conflitti e tragedie, come dimostrano i ripetuti riferimenti a sovrani caduti, ascensioni al trono e crisi su scala nazionale. I pittoreschi personaggi, disegnati come sempre da Shigenori Soejima, appaiono sufficientemente diversificati, ma non sappiamo nulla di loro, eccetto i nomi. Sappiamo, però, che possono essere di classi diverse, dette anche Archetipi.
Guardando attentamente le schermate di gioco, ne abbiamo individuati diversi: si passa da classi iconiche come Guerriero, Cavaliere e Ladro ad altre più originali come Ninja, Prestigiatore e Soul Hacker, un ovvio riferimento all'omonima serie di GDR sempre di Atlus. Probabilmente gli Archetipi cambieranno il ruolo e le capacità di combattimento dei personaggi, e il fatto che a ciascuno corrisponda un "rank" (visibile nelle schermate riepilogative del party) fa pensare che si possano cambiare e assegnarli ai vari personaggi, andando così a ritoccare la formazione da battaglia.
È a questo punto, tuttavia, che Metaphor lascia un po' interdetti. Visivamente sembra davvero ricercato, con cinematiche simili a cartoni animati e schermate d'intermezzo animate splendidamente e piene di stile, ma oltre al fatto che si avverte il peso di una generazione di differenza, bisogna anche dire che quello che abbiamo visto ricorda tanto - ma proprio tanto! - Persona. Dalle statistiche principali del protagonista silenzioso, che si dividono in Coraggio, Saggezza, Tolleranza, Eloquenza e Immaginazione, e che probabilmente consentiranno di sbloccare nuovi contenuti una volta raggiunte determinate soglie, alla presenza di legami da stabilire coi vari comprimari, Metaphor sembra una versione mezza fantasy e mezza no di un qualsiasi Persona, tant'è che in certi momenti abbiamo creduto che all'Xbox Game Showcase si stesse presentando Persona 6.
Se poi prendiamo in considerazione il sistema di combattimento che si intravede in alcuni momenti del trailer, riconosciamo alcune caratteristiche iconiche delle battaglie nei Persona e negli Shin Megami Tensei: abilità come Tetrabreak o Matarukaja; distinzioni tra danni leggeri, medi e pesanti; i Punti Magia come risorsa; gli elementi naturali che contrassegnano le abilità, qui accessibili dalla schermata di Sintesi.
Il menù in combattimento ci è apparso abbastanza intricato. Oltre alla suddetta Sintesi, include comandi che si rifanno alle armi, alla guardia, all'utilizzo di consumabili, e agli Archetipi: quest'ultimo comando, in particolare, ci fa pensare che forse si potranno cambiare Archetipi e quindi classe in battaglia.
Del resto, a un certo punto del trailer si intravede il protagonista in una località chiamata Akademia, dove sembrerebbe essere possibile imparare nuovi Archetipi, ereditare le abilità presumibilmente da uno all'altro e quasi di sicuro accedere a quelli registrati dalla voce Seeker's Research che a occhio e croce potrebbe essere la controparte del Compendio nella Stanza di Velluto dei Persona. Manca solo la dinamica Press Turn all'appello, ma durante il combattimento pare che sia possibile manipolare i turni in qualche modo, poiché c'è un comando, chiamato Pass, che consente di cedere il turno a qualcun altro.
Le somiglianze con Persona non si fermano al sistema di combattimento. Guardando bene i momenti di gameplay nel trailer, e in particolare quelli in cui il protagonista - chiamato Travelling Boy - esplora le mappe da solo o in compagnia del party, si nota la presenza di un calendario che scandisce il tempo nei giorni (immaginari) della settimana e nei momenti della giornata, per esempio pomeriggio e mattina. Le località sono selezionabili da una schermata che indica pure le condizioni atmosferiche, ma supponiamo che siano abbastanza vaste poiché sembra che il protagonista possa muoversi sopra una sorta di hoverboard per spostarsi più velocemente.
Tutto fa pensare a una struttura di gioco davvero molto simile a Persona, in cui bisogna microgestire il tempo tra esplorazione, socializzazione con i comprimari e combattimenti nei dungeon che permettono di accumulare esperienza, migliorare il party e portare avanti la storia. Nella prospettiva del gameplay, insomma, Metaphor: ReFantazio sembra un titolo tutt'altro che rivoluzionario e forse anche troppo autoreferenziale. Resta quindi da soppesare la narrativa, che potrebbe essere davvero unica nel suo genere, ma che per il momento sembra quasi una specie di isekai al contrario.
Nuove informazioni
Come anticipato nelle ore del reveal, Atlus è tornato a parlare di Metaphor: ReFantazio in un livestream dedicato appositamente, cui hanno partecipato il director Katsura Hashino, il disegnatore Shigenori Soejima e il compositore Shoji Meguro. Hashino ha parlato di un gioco costruito intorno all'idea di "utopia", che non è necessariamente la stessa per tutti e che per i personaggi che esistono nel mondo fantasy di Metaphor è proprio il nostro mondo: inizialmente il team aveva pensato di lavorare a un normalissimo GDR per esplorare il genere fantasy, ma alla fine si è deciso di concentrarsi non tanto sul fantasy o sul realismo, quanto sul rapporto delicato che lega le due cose.
Abbiamo anche scoperto che la storia non si svolgerà tutta in un'unica città o quasi, come nei Persona, ma che il protagonista girerà il mondo in una specie di carro armato per scoprire diverse località, comprendere meglio la popolazione e costruire delle relazioni che rimarranno importanti anche dopo che si sarà eletto un nuovo sovrano nel regno. Con un giro di parole Hashino sembrerebbe aver descritto i Social Link, o quantomeno una loro variante più incentrata sul "turismo": lo stesso calendario, infatti, servirà a microgestire il tempo da dedicare alle attività esterne alla storyline principale, attività che girano proprio intorno alla scoperta di usanze e scenari.
Shigenori Soejima ha insistito sul tema fantasy rappresentato da Metaphor fin nel titolo, e ha raccontato di essersi ispirato soprattutto a due miti della sua infanzia: Dungeons & Dragons e Record of Lodoss War. Ha spiegato che non è stato facile, e che per disegnare ogni nuovo look o personaggio ha dovuto tenere in conto caratteristiche come il livello di industrializzazione della località in cui esiste, addirittura il progresso idealmente raggiunto nella tessitura e nella metallurgia.
Anche ideare il protagonista è stato più complicato del previsto. Pur essendo una tela bianca su cui il giocatore dipingerà, si è preferito caratterizzarlo nella forma di un giovane maschio androgino con uno sguardo particolarmente intenso e un portamento solenne: il giocatore, che dovrà immedesimarsi in lui, si ritroverà nei panni di un personaggio praticamente nato per essere un eroe, piuttosto che in un normale adolescente alle prese coi problemi della vita. Allo stesso tempo, la fatina che lo seguirà - Gallica - si ispira al mondo reale: Soejima teneva particolarmente a questo dualismo, che si riflette anche sul cast di supporto. Nel gioco, infatti, il protagonista incontrerà personaggi che appartengono a etnie diverse, soltanto ispirate ai cliché del fantasy - come nani o elfi - ma soprattutto ideate appositamente per questo gioco, che vuole essere corale e multietnico.
Questo approccio, a quanto apre, è valso pure per Shoji Meguro, il compositore della colonna sonora di questo e dei precedenti Persona: un vero e proprio asso, che nel caso specifico di Metaphor si è ispirato soprattutto all'iconografia religiosa, ma non quella reale, del nostro mondo, ma quella che gli artisti di Atlus hanno immaginato. Questo particolare aspetto della lavorazione del gioco sembrerebbe essere andato molto bene, e aver spremuto l'immaginazione di Meguro, che si è ritrovato a impiegare strumenti diversi dal solito per scrivere musiche nonostante le sfere alte di Atlus lo abbiano esortato a metterci del suo, come in passato.
Il compositore, però, ha ammesso di trovarsi in una situazione diversa rispetto a qualche anno fa: adesso è un freelance e deve esaudire le richieste dei suoi clienti, ma la stima nei suoi confronti da parte di Atlus, Hashino e compagni gli permette di essere un pelo più indipendente e autorevole anche in circostanze come queste.
[Abbiamo aggiornato lo speciale con le informazioni trapelate dopo l'uscita del trailer.]
L'ex progetto Project Re Fantasy, ora Metaphor: ReFantazio, non potrà fare a meno di sollucherare i fan di Atlus e specialmente di Persona, perché con gli autori che si ritrova e con lo stile da vendere che già dimostra quantomeno nella direzione artistica, è davvero difficile che possa essere un buco nell'acqua. Tuttavia, dobbiamo ammettere di essere rimasti un po' delusi dalle caratteristiche derivative del gameplay che il trailer ha messo in luce: può darsi che ci aspetti una narrativa da capogiro che scuoterà il genere dei GDR nipponici alle fondamenta, ma per adesso Metaphor: ReFantazio sembra solo Persona in salsa fantasy. E non è certo una brutta cosa.
CERTEZZE
- Hashino, Soejima e Meguro dietro al progetto
- La premessa di un fantasy rovesciato è accattivante
DUBBI
- È davvero molto simile a Persona sotto tanti aspetti
- Tecnicamente sembra abbastanza antiquato