In molti si lamentano che Nintendo non produce abbastanza giochi inediti, non appartenenti a serie già affermate: noi stessi avevamo scritto un articolo sulla carenza di nuove IP. Ora, quest'ultima frase è oggettivamente falsa, ma allo stesso tempo nasconde una certa dose di verità. Ciò che realmente vuole dire chi sostiene che "Nintendo non produce nuove IP" è che Nintendo raramente immette nel mercato una produzione ad alto budget, sviluppata internamente, che proponga un nuovo "universo", magari con un focus sul single player.
Va anche detto che l'azienda giapponese ha una saga principale per genere: questo significa che, per quanto possa essere diverso dal solito, un platform probabilmente avrà per protagonista Super Mario. Non casualmente esiste la versione bidimensionale, quella tridimensionale lineare, quella tridimensionale esplorativa. In sintesi: per far nascere una nuova IP, è necessario (così sembra, quantomeno) che la società tratti un nuovo genere. Vedasi Splatoon (shooter, 2015) e Arms (picchiaduro, 2017).
Con tutta la comprensione possibile per chi sostiene che Nintendo non produce nuove IP quindi, bisogna anche ribadire che si tratta di un'affermazione errata. Anche soltanto limitandoci agli ultimi anni, l'azienda ha sviluppato, prodotto o finanziato molti giochi originali, non necessariamente indirizzati a un pubblico tradizionale, o appassionato di videogiochi.
Ecco la nostra lista di videogiochi Nintendo che potreste non conoscere, o non associare direttamente alla società giapponese.
1-2-Switch
Sviluppato dalla divisione interna Nintendo EPD 4, decisamente la più prolifica e votata ai titoli "casual", 1-2-Switch è stato prodotto dal leader del team, Kawamoto, che è anche tra i responsabili dello sviluppo hardware della console. Non casualmente, 1-2-Switch sfrutta come pochi altri le potenzialità "atipiche" della piattaforma, con la sua lista di microgiochi: attraverso l'HD Rumble, ad esempio, c'è una sfida che prevede di contare quanti cubetti di ghiaccio sono "rinchiusi" dentro un Joy-Con.
Un progetto sicuramente coraggioso e anomalo, che non ha avuto grande successo critico (nella nostra recensione ha ottenuto comunque la piena sufficienza), ma è riuscito lo stesso a vendere più di tre milioni di copie, anche aiutato dall'essere stato pubblicato al lancio della piattaforma.
Arms
Come abbiamo detto nell'introduzione, nuovo genere (picchiaduro), nuovo brand. ARMS è uscito in prossimità del lancio di Nintendo Switch, ed è l'ultimo progetto originale di EPD 9, il team di Mario Kart 8 Deluxe. Prodotto da Kosuke Yabuki, uno dei maggiori talenti della nouvelle vague Nintendo, si tratta di un picchiaduro estremamente originale, che propone dei duelli tra personaggi con delle braccia estendibili. Attraverso i Joy-Con e i sensori di movimento, è possibile scagliare i propri colpi variando l'intensità, la frequenza, la direzione e "l'effetto". A livello visivo e tecnico si tratta di una delle migliori produzioni in assoluto per la console, ed è anche un gioco molto divertente. È stato apprezzato dalla stampa (nella nostra recensione lo abbiamo premiato con un 8), e ha venduto due milioni di copie: un successo moderato, che non dà alcuna certezza su ipotetici sequel.
Astral Chain
Pubblicato da Nintendo e sviluppato da PlatinumGames, Astral Chain è un grande progetto pensato appositamente per Switch. Ha segnato il debutto nella veste di director di Takahisa Taura, che ha dato prova della sua abilità: come abbiamo scritto nella recensione del 2019, si tratta di un action dal grande (e spettacolare) sistema di combattimento, che è stato apprezzato a livello internazionale (la media Metacritic è prossima al 90). Come a volte è accaduto ai titoli PlatinumGames, al successo critico non è corrisposto un parallelo destino commerciale (ha comunque piazzato un milione di unità). Nonostante una direzione artistica abbastanza anonima, è uno dei progetti più interessanti sviluppati in esclusiva per Switch.
Good Job!
Good Job!, uscito nel 2020 in clima pandemico, è stato sviluppato in collaborazione tra Nintendo e gli olandesi di Paladin Studios: in effetti ha due direttori, Coen Neessen e Masataka Takemoto (di EPD 4), ed è stato prodotto da uno dei designer storici Nintendo, Katsuya Eguchi. Good Job!, che nella nostra recensione abbiamo lodato con un 8, ha un concept molto originale: bisogna controllare il figlio del titolare di una società, dipendente all'interno della stessa, che ricopre ogni tipo di mansione per raggiungere i vertici aziendali (pulisce a terra, sposta e abbatte oggetti, trasporta materiali, fa di tutto insomma). Grazie a un'ottima fisica e a uno stile grafico semplice ma coraggioso, Good Job! riesce appieno nel suo intento: è un titolo "piccolo", ma di qualità.
Nintendo Labo
Nintendo Labo, sviluppato da EPD 4 e creato da uno dei più promettenti talenti Nintendo, Tsubasa Sakaguchi, è un progetto che sarebbe limitante definire "originale". È nato per abbracciare la platea più ampia possibile (e in questo non ha avuto grande successo, pur piazzando un milione e mezzo di copie), e sfruttare ogni particolarità dei Joy-Con Nintendo: il modo in cui interseca le costruzioni di cartone con l'interazione elettronica ha qualcosa di magico. A partire dal pianoforte, per arrivare all'ultimo kit, quello legato alla realtà virtuale. In tutto sono quattro pacchetti, ognuno venduto separatamente: il Kit Assortito, il Kit Robot, il Kit Veicoli (che dovrebbe sfruttare l'engine di The Legend of Zelda: Breath of the Wild) e, appunto, il Kit VR. Nintendo Labo ha ricevuto molti premi a livello internazionale, sia per l'originalità, sia per il suo target "familiare".
Sushi Striker: the Way of Sushido
Sushi Striker: the Way of Sushido è un puzzle game adrenalinico dalla trama delirante. In sostanza, nel mondo il pesce è diventato talmente raro che si combattono delle guerre per esso (e fin qui niente da ridere, anzi): noi prendiamo il controllo di un membro dei ribelli, che hanno l'obbiettivo di riportarlo di dominio pubblico, aiutati anche dagli Spiriti del Sushi (ecco). Sviluppato da indieszero assieme a Nintendo EPD, Sushi Striker propone degli scontri in cui, per vincere, bisogna associare (e poi scagliare) dei piatti di sushi in base al colore; contiene anche una piccola enciclopedia sulle tipologie di cibo inserite nel gioco. Il titolo ha ottenuto dei buoni voti (ha una media Metacritic pari a 76), anche se nella nostra recensione venivano palesati dei problemi piuttosto gravi, come il sistema di controllo imperfetto e una sostanziale ripetitività dell'esperienza.
Ring Fit Adventure
Ring Fit Adventure, altro progetto di EPD 4 (ve lo avevamo detto che sono prolifici), è stato diretto da Hiroshi Matsunaga, già responsabile di Wii Fit. Il titolo non ha (ancora?) raggiunto il successo del predecessore spirituale, ma si avvicina progressivamente ai quindici milioni di copie (più di Wii U, in pratica). Nintendo si è dimostrata molto consapevole nel comprendere la differenza di utenza tra Wii e Switch: Wii Fit era un gioco di fitness, Ring Fit Adventure è un gioco col fitness. Una differenza apparentemente lieve, ma sostanziale: in quest'ultimo infatti esiste un contesto narrativo, c'è un protagonista che avanza in un livello e affronta delle sfide, delle sfide che vanno superate correndo e muovendosi (nella realtà), applicando i Joy-Con a una cinghia da gamba e a un anello da tenere tra le braccia.
Snipperclips
Snipperclips, sviluppato dai londinesi SFB Games, diretto da Adam Vian e prodotto da Nintendo, è stato uno dei giochi di lancio di Switch: ai tempi della recensione lo abbiamo apprezzato eccome, affibbiandogli un 8,5. Effettivamente si tratta di un gioco semplice ma ispirato, che mette in mostra la versatilità di Switch, attraverso il multiplayer con due soli Joy-Con. La successione di sfide è intrigante, perché non ha soluzione ovvie: alterando la forma dei protagonisti (delle linguette di carta, che possono "tagliarsi" a vicenda) si originano delle situazioni tutt'altro che banali. Nel 2017, nell'anno della sua uscita, ha ricevuto diversi premi (e nomination) internazionali grazie alla sua carica innovativa. Nel mese successivo alla pubblicazione, aveva venduto più di 350.000 copie.
The Stretchers
The Stretchers è l'ultimo gioco della nostra lista, e un altro ottimo titolo sviluppato in collaborazione tra Nintendo EPD e gli svedesi (di Malmö, come Ibrahimovic) di Tarsier Studios: è stato diretto da Viktor Lindäng e Masamichi Abe (già director di Pikmin 1 e 2), e prodotto da due creativi importanti come Yoshiaki Koizumi e Katsuya Eguchi. Esattamente come Snipperclips, The Stretchers dà il suo meglio se affrontato con un amico/a, in multiplayer locale. Il gioco è distinto in due fasi: nella prima si comanda un'ambulanza (un'ambulanza velocissima e col turbo, niente di realistico, sia chiaro) in un piccolo open world. Nella seconda si affrontano le missioni vere e proprie, in cui bisogna trasportare su una barella un malcapitato paziente. Anche in questo caso il responso critico è stato buono: ha una media Metacritic di 75, e nella nostra recensione Andrea Palmisano gli ha attribuito un 8 pieno.