Le notizie sullo sviluppo di Overwatch 2 ultimamente proseguono a singhiozzi, e quel poco che abbiamo visto qualche mese fa, in occasione della BlizzConline 2021, suggeriva che il team fosse abbastanza indietro con la lavorazione di quella che sembrerebbe essere più una specie di espansione che un vero e proprio sequel. Negli ultimi mesi, poi, è successo anche l'impensabile: Jeff Kaplan, storico creatore e director del gioco, ha lasciato Blizzard, consegnando il progetto nelle mani di un fidato collaboratore, Aaron Keller. L'ultimo Developer Livestream, insomma, è stato una buona occasione per squarciare il velo del silenzio e mostrare le ultime novità con un focus sul PvP: vi ricordiamo, infatti, che Overwatch 2 includerà una nutrita - e paradossalmente, ancor più attesa - componente PvE, oltre alla modalità PvP squadra contro squadra che già conosciamo.
Squadre da 5
È stato sicuramente l'annuncio più clamoroso, che sta facendo discutere la community e non sembra aver riscosso il consenso sperato: all'uscita di Overwatch 2 le squadre cambieranno formato e passeranno da sei a cinque giocatori. Nelle Coda ruoli questa soluzione si tradurrà nella rimozione di un tank, dunque le squadre saranno composte da un tank, due eroi di attacco e due di supporto. Le motivazioni ufficiali dietro questo nuovo approccio sembrano essere diverse. Keller ha parlato soprattutto di una questione di leggibilità: con due giocatori in meno sul campo di battaglia, le partite diventano più chiare e comprensibili sia per chi le gioca, sia per gli eventuali spettatori. La presenza di un solo tank per squadra, inoltre, accentrerà l'azione su quel giocatore specifico, spingendo sul cosiddetto "brawl", la rissa cioè, il combattimento ravvicinato: i giocatori non potranno permettersi di sparpagliarsi e dovranno restare nei pressi dei loro tank, concentrando il conflitto in quello spazio.
La nuova soluzione dovrebbe anche intaccare il meta, conferendo a certi tank una maggiore importanza, e riducendo i tempi di attesa per le partite, dato che il gioco dovrà trovare soltanto due tank a match in fase di ricerca. La strategia di Blizzard, però, nasconde anche risvolti di facile intuizione. Sorvolando sul fatto che due personaggi in meno a schermo sfruttano meno risorse, soprattutto a fronte dell'upgrade tecnico e visivo che il team sta operando, questa scelta dovrebbe garantire al team un maggior controllo del bilanciamento, per quanto utopico possa essere. I più maliziosi - tipo la stragrande maggioranza dei giocatori professionisti - hanno visto in questo cambiamento anche una strategia economica: riducendo le squadre di un giocatore, diminuiscono anche sensibilmente i costi della Overwatch League, con buona pace di tutti quei partecipanti che si sono allenati per mesi o anni a giocare nel ruolo di tank.
In ogni caso, a prima vista la sessione di gameplay mostrata durante il Developer Livestream non è che abbia rivelato chissà quali differenze in termini di leggibilità dell'azione. Ha semmai rimarcato l'inadeguatezza di alcuni eroi che difficilmente riusciranno a uguagliare le loro controparti, se non attraversando importantissimi cambiamenti. È chiaro che Winston, Wrecking Ball, D.Va e Roadhog dovranno essere prepotentemente rivisti o direttamente cambiati in eroi di attacco: il loro stile di gioco aggressivo mal si adatta al ruolo di tank per come lo immagina Blizzard nella nuova formazione da cinque. Al momento, però, sappiamo solo che i tank avranno più salute rispetto al presente, e godranno di un'abilità passiva che li renderà più resistenti alle respinte e ad altre forme di controllo della folla. Anche le nuove mappe rifletteranno questo importante cambiamento, garantendo alle squadre un maggior numero di coperture, ripari e angolazioni dietro cui nascondersi quando non si ha un tank a portata di mano.
Cambiamenti agli eroi
Come abbiamo detto, Blizzard sta ancora lavorando sui tank aggressivi e le informazioni sulle eventuali modifiche sono scarsissime. Sappiamo solo che Winston, per esempio, acquisirà un fuoco secondario: premendo il tasto relativo, il suo Cannone Tesla proietterà una singola scarica a lunga gittata che infligge più danni della solita raggiera a corta distanza. Abbiamo visto in azione il nuovo Reinhardt, che in realtà somiglia tantissimo al vecchio, se non fosse per le due cariche di Dardo di fuoco e per la Carica che si può virare più facilmente e può essere arrestata in corsa. Zarya, invece, ha guadagnato due cariche sulle sue Barriere particellari: originariamente pensata come pesce d'aprile, Blizzard in effetti ha implementato questa modifica che rende la tank russa ancora più efficace. Durante il Developer Livestream, Keller e gli altri si sono divertiti a fantasticare sulle sinergie potenziali, immaginando, per esempio, che Zarya possa usare la Barriera particellare due volte su sé stessa o due volte sul solito Genji che affetta tutti con la Spada del drago mentre è potenziato dal Biostimolatore di Ana: una scena raccapricciante.
Keller ha anche insinuato che Blizzard starebbe lavorando a un nerf su Doomfist, senza scendere nei dettagli, e ha rivelato che la Pistola endotermica di Mei smetterà di congelare gli avversari sul posto: mantenendoli agganciati, il flusso dell'arma continuerà a rallentarli e infliggerà periodicamente più danni, ma non potrà più paralizzarli, garantendo a Mei i suoi diabolici headshot gratuiti. Le novità, per quanto riguarda i singoli eroi, finiscono qui. Il Developer Livestream non ha mostrato nessun altra modifica sostanziale, ma Keller ha promesso che riveleranno nuovi rework entro la fine dell'anno, anticipando che eroi come Bastion sono sotto pesante scrutinio e potrebbero essere completamente cambiati rispetto al modo in cui funzionano attualmente su Overwatch. In generale, abbiamo scoperto che anche gli eroi di attacco e quelli di supporto guadagneranno bonus passivi specifici proprio come i tank: i primi si muoveranno più velocemente rispetto a tutti gli altri eroi, mentre i secondi rigenereranno automaticamente la propria salute dopo essere rimasti fuori combattimento per qualche secondo.
Le nuove mappe
Il direttore artistico Dion Rogers ha poi svelato il nuovo look di Torbjörn, dimostrando ancora una volta la cura che il suo team sta riservando ai dettagli e alle animazioni di questi nuovi modelli. Purtroppo, lo scorbutico nano svedese è stato l'unico eroe a sfoggiare un nuovo aspetto nel Developer Livestream, sebbene sia stata la prima volta che abbiamo visto in azione Widowmaker, Reaper e McCree coi costumi svelati nel corso della BlizzConline.
Sul fronte artistico e tecnico, infatti, le nuove mappe sono state le grande protagoniste dello show. Keller e i suoi ci hanno infatti portati a fare un giro per New York, Rio de Janeiro, Roma e Monte Carlo. Le prime tre le avevamo già intraviste, mentre Monte Carlo è stata la sorpresa della serata. Scendendo nel dettaglio, New York è una mappa ibrida, mentre Rio è una modalità Trasporto e Roma appartiene alla nuova categoria Scorta: in questa modalità, le squadre si contendono il possesso di un robot che va scortato, appunto, all'estremità opposta della mappa. Vince la squadra che riesce a raggiungere la meta o quella che, allo scadere del tempo, ha spinto il robot più lontano.
Monte Carlo è invece una mappa di tipo Trasporto: una squadra deve condurre a destinazione una vettura da Formula 1, l'altra deve impedirlo. Sembra che Blizzard abbia abbandonato le ragioni narrative per cui i giocatori si contendono un certo obiettivo o carico, sbizzarrendosi in modo fantasioso. Monte Carlo si svolge in notturna ed è costituita da saliscendi, panorami spettacolari e numerosi colli di bottiglia in cui le squadre sono costrette a combattere in mischia per il carico. In generale, tutte le mappe sembrano essere state straordinariamente curate non solo nella geometria, ma anche nei particolari e nella varietà delle situazioni ambientali. A New York si passa dall'aperto al chiuso di continuo, mentre a Roma si lotta sotto i colonnati e tra i fantasiosi monumenti che danno alla nostra capitale un'aria antica e solenne. Rio de Janeiro è un trionfo di colori sgargianti e palazzine ammucchiate che si affacciano sui giocatori e offrono posizioni sopraelevate dalle quali guardarsi le spalle. Se c'è qualcosa che ci ha veramente colpito, però, è il sonoro. Come promesso alla BlizzConline, lo staff di Blizzard ha completamente rilavorato suoni e rumori, adesso molto più nitidi, fragorosi e scenici.
Forse questo Developer Livestream è durato anche troppo per le poche novità svelate, ma quanto abbiamo visto farà discutere la community per mesi. Blizzard sta camminando sulle uova: in teoria i cambiamenti apportati alla struttura di gioco dovrebbero avere un impatto significativo sul gameplay e il bilanciamento, nella pratica però è tutto da vedere. La verità è che questa infornata di notizie ha dimostrato che il team di Aaron Keller è ancora parecchio indietro sui lavori e la finestra di lancio ci sembra ora più lontana che mai. Le nostre sensazioni sono ambivalenti: quello che abbiamo visto ci piace, ma siamo sicuri che basterà a riconquistare l'interesse di chi ha mollato Overwatch già da tempo?
CERTEZZE
- Le nuove mappe sono fantastiche
- Le nuove formazioni da 5 hanno senso...
DUBBI
- ...ma Blizzard saprà bilanciare il gameplay di conseguenza?
- Ancora tantissime incognite sulla stragrande maggioranza dei personaggi