Non c'è dubbio che l'annuncio di Red Dead Redemption per PS4 e Nintendo Switch abbia sollevato un polverone e scatenato un bel po' di legittime polemiche. Tra i vari motivi c'è l'aver lasciato ancora una volta fuori gli utenti PC, che almeno per il momento non potranno cimentarsi con l'avventura di John Marston, e non aver realizzato una versione nativa PlayStation 5, magari in grado di girare a 60 fps (i possessori di console Xbox possono invece giocare la vecchia versione Xbox 360 in retrocompatibilità).
Non ultimo il prezzo di 49,99€, una cifra considerata alta per una semplice conversione, che include l'espansione Undead Nightmare ma taglia il comparto multiplayer originale, consegnando tuttavia agli utenti Sony una versione finalmente retrocompatibile del gioco e segnando un importante debutto sulle piattaforme Nintendo.
Per chi si avvicina a Red Dead Redemption per la prima volta, abbiamo realizzato una recensione più tradizionale che racconta il gioco a 360° gradi e spiega com'è giocarlo oggi, a tredici anni di distanza. In questa analisi di Red Dead Redemption per PS4 e Nintendo Switch vogliamo focalizzarci più nel dettaglio sull'aspetto tecnico delle due versioni. Cosa cambia rispetto all'originale e se ci sono differenze tra le due console.
Red Dead Redemption su PS5
Eseguita in retrocompatibilità su PS5, la versione PS4 di Red Dead Redemption si pone fondamentalmente alla pari con quella Xbox Series X. Sebbene infatti le geometrie, gli effetti e e le animazioni sentano inevitabilmente il peso del tempo, la risoluzione a 4K, un filtro texture probabilmente potenziato e un frame rate ancorato ai 30 fps migliorano in maniera sostanziale il gioco originale, rendendolo decisamente più nitido e pulito ma anche più fluido.
È chiaro ed evidente che sarebbe stato tecnicamente possibile sbloccare i 60 fotogrammi al secondo su PlayStation 5 senza incorrere in problemi prestazionali, dunque si è scelto di non farlo in maniera deliberata. Forse per non intaccare il gameplay di gioco? Per non allontanarsi dal taglio cinematografico del gioco originale? O forse per evitare qualsiasi disparità con il gioco originale giocato su Xbox? Ad ogni modo, rispetto a tredici anni fa il frame rate appare molto consistente e ciò in qualche modo lenisce questa pur grave mancanza, anche se permangono fenomeni di pop-up su shader ed elementi dello scenario quando si va al galoppo. Fra le opzioni grafiche è presente la possibilità di scegliere l'antialiasing fra FSR 2 e FXAA, il che è una possibilità piuttosto atipica e che si trova ben di rado su console. In verità passare da una tecnologia all'altra non produce differenze percepibili, almeno stando alla nostra esperienza, ma effettuando qualche cattura e ingrandendo di molto le immagini sembra che la soluzione targata AMD offra una definizione vagamente superiore. Entrambe le soluzioni sono comunque un netto passo avanti rispetto alle tecnologie di antialiasing usate tredici anni fa su Xbox 360 e PlayStation 3: infatti, a differenza della console Microsoft (indubbiamente la migliore tra le due) che implementava un 2xMSAA (multi-sampling antialiasing), quella PS3 aveva una risoluzione inferiore e adottava il QAA (Quincunx anti aliasing), risultante in un'immagine sensibilmente più sfocata.
L'SSD della console Sony incide sui caricamenti, velocissimi, mentre l'impatto visivo generale non può chiaramente reggere il confronto con Red Dead Redemption 2, sia in termini di complessità geometrica che di effettistica. È tuttavia il sistema di illuminazione a mettere in evidenza la distanza maggiore fra i due prodotti, con il titolo del 2018 che da questo punto di vista risulta decisamente più sofisticato e riesce a valorizzare meglio le ambientazioni. Messi l'uno di fianco all'altro, i due capitoli della serie Rockstar Games si pongono come una sorta di showcase delle migliori tecnologie disponibili ai tempi della pubblicazione, ma essendo separati da ben tredici anni è chiara ed evidente la superiorità del prequel sul piano della fedeltà visiva.
Al di là infatti della mera conta poligonale, Red Dead Redemption 2 può contare su di un'occlusione ambientale di ultima generazione, che dona ai modelli le ombreggiature e il contrasto necessari per spiccare, nonché una resa sostanzialmente superiore per quanto concerne le fonti di luce e il modo in cui colpiscono le varie superfici, rendendo tutto più naturale e realistico.
Come si comporta su PS4?
Sebbene probabilmente la maggior parte degli utenti farà girare Red Dead Redemption su PS5, e ci interessava dunque segnalare il comportamento del gioco sull'attuale ammiraglia Sony, abbiamo avuto modo di provare l'esperienza anche su di una PS4 standard, così da capire che tipo di prestazioni aspettarsi da questa versione.
Ebbene, sul piano del frame rate il titolo rimane molto solido, sebbene la risoluzione limitata a 1080p e una resa inferiore dell'antialiasing (anche qui a scelta fra FSR 2 e FXAA) mettano in evidenza delle concrete differenze rispetto a quanto disponibile su PS4 Pro e PS5. Curiosamente, forse proprio a causa della risoluzione inferiore, i fenomeni di pop-up ci sono sembrati meno frequenti.
La versione Nintendo Switch
Per quanto riguarda Nintendo Switch, come accaduto anche in occasione di altre riedizioni, la versione per console Nintendo va ad aumentare quella la risoluzione originale di Red Dead Redemption solo in alcuni frangenti. Ricordiamo che il gioco girava su Xbox 360 a una risoluzione di 720p, mentre su PlayStation 3 a 640p. Specialmente su Switch è ancora più chiaro che non siamo davanti a una rimasterizzazione ma a tutti gli effetti un porting: va detto che, nonostante il pubblico sperasse in un trattamento diverso - magari a un remake sullo stile di The Last of Us Parte 1 - quando ha annunciato Red Dead Redemption, Rockstar non ha mai parlato di un'edizione remaster, ma sempre e solo di una conversione del gioco originale. Su Switch sono tuttavia altri i punti di forza di questo porting.
Il più ovvio risiede nella possibilità di giocare per la prima volta l'avventura di John Marston in portabilità, a 720p e con un frame rate sostanzialmente migliorato rispetto all'originale per PS3 e Xbox 360, che mantiene i 30 fotogrammi al secondo in maniera assolutamente stabile, sebbene durante i nostri test ci fosse sembrato sbloccato e dunque variabile.
In modalità docked la risoluzione passa ai 1080p, ma la resa visiva sul grande schermo non è purtroppo delle migliori, c'è parecchio aliasing e una gestione dei colori che non convince, mettendo in evidenza tutti i limiti tecnici di un gioco di tredici anni fa e finendo per restituire una sensazione generale di sporco che non entusiasma affatto.
È dunque senz'altro in modalità portatile che Red Dead Redemption riesce a esprimersi al meglio su Nintendo Switch, magari il modello OLED, mascherando in qualche modo le sue mancanze e offrendoci un'esperienza che solo fino a qualche tempo fa sarebbe stato difficile immaginare su di un handheld.
Aggiornamento: nella versione originale dell'articolo era presente una frase che riportava erroneamente il framerate del gioco. L'articolo è stato corretto di conseguenza.