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Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven, un tuffo nel passato

Dopo l'edizione remastered di diversi anni fa, la Romancing SaGa 2 torna con un remake in 3D: riuscirà a conquistare anche i giocatori più giovani?

PROVATO di Luca Olivato   —   19/09/2024
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Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven
Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven
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La saga di SaGa (perdonate il pessimo gioco di parole), pur essendo iniziata verso la fine degli anni Ottanta, è approdata sulla piattaforma Steam solo in tempi recenti. Farne una cronistoria è tutt'altro che semplice, ma quantomai opportuno per dare un senso alla versione dimostrativa di Revenge Of The Seven su cui abbiamo avuto modo di mettere le mani in anteprima.

Romancing SaGa 2 è, cronologicamente, il quinto capitolo della serie ideata da Akitoshi Kawazu, uscito nel 1993 per Super Nintendo. Dal punto di vista commerciale occupa invece il primo posto, avendo venduto, nella sola iterazione originaria, qualcosa come un milione e mezzo di copie, cifra considerevole oggi, figuriamoci all'inizio del nuovo millennio, quando questo dato è stato raccolto. Diventato nel corso degli anni un vero e proprio cult, ne fu realizzata una remaster per piattaforme mobile nel 2016, a opera di ArtePiazza, utilizzando il versatile motore Unity. La popolarità spinse poi Square Enix a pubblicarlo sia su console domestiche che su PC, dove farà la sua prima comparsa nel dicembre del 2017. Si tratta di una versione a budget ridotto che mantiene la grafica pixellosa di Super Nintendo, di cui potete leggere l'ottima recensione del nostro Simone a questo indirizzo. Avvolgiamo rapidamente il nastro della memoria per arrivare al giugno di quest'anno, quando al Nintendo Direct ne è stata annunciata un'inedita versione 3D. Siamo qui oggi in compagnia di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven che abbiamo provato su PC, anche se il 24 ottobre, data del suo rilascio ufficiale, sarà disponibile anche per PlayStation 4 e 5 oltre che, ca va sans dire, Nintendo Switch.

Conversione 1:1?

Sembra che il lavoro di Xeen si sia concentrato principalmente sull'aspetto tecnico, visto che non solo la struttura di gioco è rimasta pressoché la medesima di quella di trent'anni fa, ma anche la sequenza vera e propria degli eventi. Partiamo con ordine: la storia narra dell'ira di sette eroi che un tempo salvarono il mondo e che sono tornati gridando vendetta dopo anni di esilio causato dal loro potere, ritenuto eccessivo.

L'imperatore di Varennes (e i suoi successori) devono quindi impugnare le armi per difendersi da tale rinnovata minaccia. La trama si sviluppa esattamente come quella del titolo originario e in molti casi pure i dialoghi sono rimasti identici. Considerando il maggior livello di dettaglio alcune parti sono state arricchite e altre aggiornate. La sequenza degli eventi è a sua volta immutata, a partire dal primo assedio al castello di Avalon per passare al covo delle sentinelle. Il cuore pulsante del gioco, ossia i combattimenti a turni, è stato oggetto di un'opera di una leggera semplificazione che comunque ne lascia inalterato lo spirito. Il party, composto da cinque elementi, guadagna esperienza e abilità nel corso della battaglia, e ci sono trenta classi con cui personalizzarlo. Inoltre, è possibile potenziarne le caratteristiche a seconda dello schema con cui viene schierato. Sono state mantenute alcune migliorie introdotte dal remaster del 2016, tra cui lo United Attack.

Per venire incontro a ogni tipo di utenza sono stati resi disponibili tre livelli di difficoltà, di cui il più estremo coincide con quello del titolo base. Abbiamo condotto la nostra prova in modalità Normale senza doverci mai preoccupare più di tanto di utilizzare magie curative o di supporto, ma semplicemente provando diversi attacchi per scoprire i punti deboli dei nemici. In questa versione sono state mantenute tutte le logiche del vecchio Romancing SaGa 2.

Il sistema di dialloghi di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven
Il sistema di dialloghi di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven

Ciò significa, da un lato, che ritroveremo il sistema di "discendenza", in cui saremo chiamati a scegliere di volta in volta quale nuovo personaggio porterà avanti la lotta contro i Sette. A seconda delle scelte e delle vittorie, poi, la trama potrà ramificarsi in direzioni anche profondamente diverse tra loro. Presente anche la parte gestionale in cui ci dovremmo occupare dello sviluppo del castello. Purtroppo, sono confermate anche delle meccaniche un po' troppo arcaiche, come il fatto che i luoghi da visitare siano a compartimenti stagni, e non con una struttura open world a cui siamo abituati da anni. O ancora, che ci sia una limitata interazione con l'ambiente o che l'abbigliamento dei personaggi non vari cambiando l'equipaggiamento.

Grafica 3D

Ciò che colpisce di più è ovviamente l'impianto grafico, visto che tutto il titolo è stato trasformato in 3D. Va riconosciuta ai disegnatori l'abilità di aver rispettato gli stilemi della grafica pixellosa del Super Nintendo, rinnovando in maniera convincente la personalità dei tanti personaggi utilizzabili dal giocatore, e anche dei nemici.

Il party è composto da cinque personaggi
Il party è composto da cinque personaggi

Un po' meno brillante la realizzazione degli scenari che risultano un po' spogli, per quanto arricchiti di sezioni, in particolare sul piano verticale, consentite dall'adozione della terza dimensione. Questo si traduce anche in una maggiore longevità: gli sviluppatori all'inizio ritenevano che una ventina d'ore fosse sufficiente per raggiungere i titoli di coda, salvo poi raddoppiare la stima man mano che completavano le varie ambientazioni.

Shadow Of The Seven, ovviamente, non è un titolo all'avanguardia. Sviluppato con il motore di Unreal, rispettando le caratteristiche tecniche di Nintendo Switch, risulta inevitabilmente povero, sia in termini di poligoni che di conseguenza di animazioni. Anche gli effetti speciali non sono "da urlo", mentre le texture sono molto dettagliate, anche alla risoluzione UltraHD che abbiamo utilizzato per la nostra prova su PC. Nel complesso resta un titolo gradevole che dà il meglio di sé su schermi piccoli, come quelli di handled e portatili, senza pesare troppo sulle risorse del sistema.

Un combattimento, rigorosamente a turni
Un combattimento, rigorosamente a turni

Passando al capitolo colonna sonora, il compositore Kenji Ito è tornato all'opera per riarrangiare le tracce originarie, ma è possibile anche adottare quella a 16bit del 1993. Il doppiaggio è in giapponese e in inglese, mentre sono disponibili i sottotitoli anche in francese, spagnolo e tedesco, ma non in italiano.

Romancing SaGa: Revenge Of The Seven sembra essere un giusto tributo a un JRPG che ha fatto scuola. Il budget limitato non ha impedito agli sviluppatori di realizzare una versione gradevole, anche se non si può definire al passo con i tempi né per la parte tecnica né per alcune meccaniche che risentono del peso dell'età.

CERTEZZE

  • Rispetta lo spirito del titolo originario
  • Nuove zone garantiscono maggior longevità
  • Controlli ottimizzati per dispositivi moderni

DUBBI

  • Grafica solo accettabile
  • Alcune meccaniche risentono del peso degli anni