Sono passate 24 ore dall'acquisizione che ha sconvolto il mercato, ma è chiaro che ancora moltissimi interrogativi continuano a frullare nelle nostre teste. E ora cosa succederà a Bethesda? Cosa succederà ai giochi già annunciati e a quelli ancora in via di sviluppo? Ma soprattutto, The Elder Scrolls 6 e tutti gli altri famosissimi brand e franchise di Bethesda diventeranno delle esclusive Xbox lasciando a bocca asciutta tutti i giocatori di PS4 e PS5?
Sia chiaro che non siamo purtroppo nella posizione di poter rispondere affermativamente o negativamente a queste domande, però abbiamo una nostra idea molto precisa e soprattutto rassicurante.
Dal nostro punto di vista i giocatori PlayStation non devono preoccuparsi perché buona parte dei prossimi titoli arriveranno anche sulle console Sony. E, soprattutto, The Elder Scrolls VI e Starfield, ma aggiungerei nel mezzo anche il prossimo Fallout 5, saranno perfettamente giocabili anche su PS5.
Cosa succede a Deathloop e Ghostwire: Tokyo?
Naturalmente Microsoft non ha speso 7 miliardi e mezzo di dollari, portandosi a casa 9 team di sviluppo e 2300 dipendenti, per non cambiare neanche di una virgola lo status quo del mercato, ma siamo abbastanza convinti che non abbia neanche fatto tutto questo per attaccare l'utenza PlayStation e privarla dei prossimi best seller mondiali. Non è assolutamente quello che il colosso di Redmond ha dimostrato di voler fare in questi anni in cui Phil Spencer è salito al comando e ha fatto imboccare a Xbox la strada dell'inclusività e della massima diffusione sul mercato.
Ma andiamo con ordine, partendo con un'avvertenza precisa: il discorso delle esclusive, della loro importanza e della loro capacità di modificare il mercato, è un discorso assai complesso che non affronteremo nell'articolo. Qui vogliamo cercare di spiegarvi perché non reputiamo credibile un TES6 o un Fallout 5 esclusivi per Xbox.
Come al solito partiamo da quello che sappiamo già e che Microsoft ha confermato ufficialmente. Bethesda ha in cantiere 5 videogiochi. Innanzitutto ci sono Deathloop e Ghostwire: Tokyo. Il primo è il prossimo progetto di Arkane, annunciato ufficialmente all'E3 dell'anno scorso e mostrato nel dettaglio durante il primo PS5 Showcase di giugno. Nasce come esclusiva temporale per PlayStation 5 e doveva inizialmente arrivare sul mercato in tempo per il lancio della console. Tuttavia è stato rimandato al secondo trimestre del prossimo anno proprio di recente.
Ghostwire: Tokyo è invece il nuovo progetto di Tango Gameworks, la software house di Shinji Mikami, il papà di Resident Evil e The Evil Within. Anche Ghostwire è stato annunciato all'E3 dello scorso anno per poi essere mostrato maggiormente nel dettaglio durante il PS5 showcase di giugno. Questo perché anche Ghostwire doveva essere un'esclusiva temporale per la next-gen di Sony anche se a tutt'oggi non è ben chiaro quando arriverà sul mercato, se non in un generico 2021.
Con Deathloop e Ghostwire: Tokyo, in concreto non cambia nulla. Microsoft ha già confermato che rispetterà gli accordi e quello che possiamo aspettarci è un'uscita anticipata su PS5, seguita a distanza di 3, 6 o 12 mesi, dall'uscita su PC e Xbox. Chiaramente su Game Pass al lancio.
Cosa ne sarà di DooM?
Ci sentiamo di dire che possiamo stare molto tranquilli anche con DooM Eternal e il futuro del franchise di id Software e lo stesso vale per un probabile terzo Wolfenstein su cui sicuramente Machinegames è già al lavoro. Di DooM Eternal aspettiamo tutti la prima parte del DLC The Ancient Gods che arriverà il 20 ottobre ed è chiaro che non avrebbe alcun senso prendere e modificare una situazione di mercato che vede DooM presente ovunque, persino su Switch.
L'unica differenza che ci sentiamo di ipotizzare è che, approfittando proprio dell'uscita del DLC, probabilmente Microsoft annuncerà l'arrivo di DooM Eternal e del primo DooM sul Game Pass così da offrire l'esperienza completa all'interno dell'abbonamento. Ora non sappiamo bene che fine faranno Rage e Quake, ma vale lo stesso identico discorso: sono franchise che siamo stati abituati a vedere ovunque e che, probabilmente continueremo a vedere ovunque, specie nei loro capitoli principali.
E arriviamo quindi alla rassicurazione che ci sentiamo di farvi: perché anche il prossimo The Elder Scrolls, oppure Starfield o, ancora l'immancabile Fallout 5 non saranno delle esclusive Xbox?
La risposta ve l'abbiamo praticamente già data: è una questione di abitudine, unita a un concetto di opportunità e sfruttamento del mercato.
La strategia di Microsoft, da quando Phil Spencer ha raggiunto una posizione di spicco, è molto chiara: l'obiettivo è valorizzare l'ecosistema Xbox con un focus particolare sul Game Pass. Ciò che conta oggi per la casa di Redmond non è avere in tutte le case una sua console di fianco a TV e monitor, ma far giocare i suoi titoli a quante più persone possibili, ovunque, in qualsiasi momento, con meno barriere di ingresso possibili.
Ti piace giocare su mobile? C'è xCloud. Hai un PC con Windows bello prestante? Perfetto, ti puoi fare il Game Pass PC così da scaricarti la libreria e giocartela lì. Vuoi prenderti una console? Puoi scegliere se spendere 300€ o 500€ e a quel punto ti abboni per giocarti una libreria bella cicciona. Prima o poi vedremo l'estensione anche sui device di Apple e, a mio parere, manca pochissimo a quando vedremo su TV LG e Samsung, tanto per cominciare, un'app nativa del Game Pass.
"E se io in casa ho solo PS5 o Switch?" Beh, in concreto non cambia nulla. Ti puoi tranquillamente comprare il gioco a prezzo pieno o in sconto dopo qualche mese andando in negozio o sui relativi store digitali. Oppure sfrutti una qualsiasi delle altre piattaforme, ti abboni e giochi i titoli tramite Game Pass.
Perché TES6 non può essere esclusiva Xbox?
D'altra parte Microsoft l'ha già fatto con Ori o con Minecraft: non sono più, o addirittura non sono mai state esclusive Xbox e al giocatore rimane sempre e comunque l'imbarazzo della scelta: come e dove giocarli.
E qui arriviamo al nocciolo della questione: per quale motivo Microsoft dovrebbe privarsi della possibilità di raggiungere nel modo più naturale possibile anche i mercati PlayStation e Nintendo? Alla fine abbiamo visto cosa ha significato avere Skyrim ovunque. Ci sono addirittura i meme su Skyrim che gira su qualsiasi device elettronico. Un po' in stile DooM. E perché mai Microsoft dovrebbe consentire soltanto ai possessori di PC e Xbox di giocare a TES6, Starfield oppure a Fallout 5? Siamo sicuri che le vendite delle console bastino a compensare i mancati guadagni dalla distribuzione di questi giochi a prezzo pieno su PS5 e magari addirittura su Switch?
A Microsoft non interessa vantarsi del fatto che il gioco X o Y sia solo sulle sue piattaforme. La console war la facciamo noi giocatori. A Microsoft interessa raggiungere quanti più giocatori possibili. Poi come questi giocatori giocano i suoi titoli non conta, perché in un modo o nell'altro, i soldi stanno comunque finendo nelle loro casse.
In fondo, quando nel 2022 o 2023 The Elder Scrolls 6 arriverà sul mercato potrebbe tranquillamente verificarsi lo scenario seguente. Hai PC o Xbox? Beh, te li giochi in day one pagando 10€ al mese di abbonamento al Game Pass. Usi solo il cellulare? Allora li giochi in streaming pagando 13€ al mese per l'Ultimate. Hai PS5? E allora spendi 80€ e te lo compri in negozio. E se hai Switch? In questo caso devi giocarli su una delle altre piattaforme.
Come si dice in questi casi, per Microsoft sarebbe un win-win. E se magari da giocatore PS5 non ti va di sborsare gli 80€ al lancio, puoi sempre abbonarti al GamePass e giocarti il titolo su un'altra piattaforma. Magari proprio Xbox. E in quel caso sarebbe un super win-win.
Con tutto questo ragionamento vogliamo dire che tutti i futuri giochi Bethesda rimarranno multipiattaforma? No, questo non ci sentiamo assolutamente di dirlo. Anche perché Microsoft ha già detto che dopo l'inserimento dei giochi nel GamePass e dopo l'uscita di Deathloop e Ghostwire: Tokyo, valuterà caso per caso dove far uscire i prossimi progetti e troviamo assolutamente credibile e anzi auspicabile che inizi a sfruttare team secondari, magari più piccoli e interni alle varie software house acquistate, per realizzare progetti più contenuti e rapidi da portare sul mercato.
Questi potrebbero tranquillamente configurarsi come dei riempitivi tra una produzione enorme e la successiva, mantenendo così remunerativa l'acquisizione e, allo stesso, tempo, stimolando i giocatori a rimanere abbonati al Game Pass perché si ritroverebbero ad avere ogni mese qualche titolo nuovo da giocare tra un TES6 e un Fallout 5.
Magari piccoli spin-off di questi franchise o dream project dei team di sviluppo. E in questo caso più che mai, avrebbe senso rimettere in piedi il discorso di un'esclusiva PC e Xbox. Tutto nell'ottica di una continuità e di un'abitudine di consumo ben precisa.
Pensate anche voi che il prossimo The Elder Scrolls VI possa rimanere multipiattaforma? Fatecelo sapere qui sotto tra i commenti!