Tra le recenti "minoranze rumorose" tra gli appassionati di The Legend of Zelda ce ne sono due particolarmente insistenti: la prima è quella che da anni - se non decenni - reclama un episodio con protagonista la Principessa di Hyrule (al posto di Link) e una, emersa dal 2017 in poi, che richiede un episodio della saga più tradizionale, cioè più vicino a quei "canoni" tanto citati da Aonuma, che hanno segnato The Legend of Zelda tra il 1991 e il 2011. Poi c'è un'altra parte della platea, che non possiamo definire minoranza, che chiedeva un episodio bidimensionale. Ebbene, almeno due tra queste tre schiere sono state soddisfatte durante il Nintendo Direct di ieri.
Davvero in pochi si aspettavano che Nintendo avrebbe annunciato un nuovo The Legend of Zelda in quello che, con ogni probabilità, sarà l'ultimo anno di vita di Nintendo Switch. Tuttavia, appena è iniziato il filmato, in molti hanno capito di trovarsi di fronte a un capitolo inedito della serie, un capitolo bidimensionale, con Link di nuovo mancino. Il punto è che il filmato d'annuncio parte in medias res, quando abitualmente si chiudono i giochi, e cioè con Link contro Ganon che si cimentano in una delle loro attività preferite: giocare a tennis tavolo con delle sfere di energia, con Zelda sigillata e imprigionata in un cristallo sullo sfondo. Come al solito Link vince, Ganon viene sconfitto (supponiamo sia Ganon, quantomeno) e scompare. Ma, diversamente dalle abitudini, dal vertice del suo tridente scaturisce un fenomeno inquietante: Hyrule viene ricoperta di squarci violacei e interdimensionali, bramosi di coprire le lande verdeggianti e inghiottire i suoi abitanti. A sorpresa, il primo cittadino a essere ingurgitato è proprio l'eroe, che compie un ultimo atto di coraggio: afferra il suo arco e spezza il cristallo in cui è imprigionata Zelda. Link e Ganon scompaiono, la Principessa è libera.
Il primo capitolo della serie avente per protagonista la Principessa Zelda (sì, sappiamo che è un'inesattezza) arriverà su Nintendo Switch il 26 settembre 2024, e sarà accompagnato da un'edizione tematica della versione Lite della piattaforma.
Zelda 2D, ma non classico
Come sempre accade nel mondo Nintendo, un cambiamento narrativo comporta sempre un'alterazione strutturale: di solito sono proprio le modifiche al gameplay a generare una variazione dello scenario. Che sia nata prima l'idea di un The Legend of Zelda senza spada, o di una Zelda protagonista, forse non lo sapremo mai. Per certo adesso abbiamo un episodio con prospettiva dall'alto in cui la protagonista è la Principessa, che a differenza di Link non impugna una spada, bensì il Bastone di Tri, ricevuto dalla sua compagna d'avventura, la fata Tri, che probabilmente ha una qualche connessione con la Triforza.
Il potere principale di questo strumento incantato è quello di creare repliche ("echoes" in inglese) di altri oggetti. C'è un tavolo? Potete, come al computer, "copiarlo" e "incollarlo". Questo è il primo esempio e il più banale: oltre ai vari arredi ci sono casse, massi e addirittura nemici da replicare, che combatteranno per voi. Se notate bene, nel menu da cui si seleziona l'oggetto da evocare (molto simile a quello criticato di Tears of the Kingdom), alcuni di loro hanno uno o più triangoli ad indicare, probabilmente, il "costo" o la difficoltà della replica.
L'assenza della spada e la nuova protagonista sarebbero bastati a originare un capitolo bidimensionale molto diverso da quelli tradizionali. Aonuma e compagni, però, non si sono limitati a questo, ma hanno traslato la componente sandbox di Breath of the Wild e Tears of the Kingdom in un The Legend of Zelda con vista dall'alto. È Aonuma stesso a dirlo nel video di presentazione: "ogni giocatore avrà un'esperienza diversa", una frase che potrebbe trovarsi nelle sinossi degli ultimi due The Legend of Zelda del 2017 e del 2023. Questo perché il Bastone di Tri permette di replicare a piacimento, in modo creativo e intuitivo, i vari oggetti di gioco. Il sistema è una sorta di versione semplificata e più immediata dell'Ultramano di Tears of the Kingdom: non è declinato in base al motore fisico e non ha le stesse raffinatezze, ma concettualmente è più comprensibile e sarà sicuramente più facile da utilizzare. Libertà e creatività potrebbero quindi essere più coinvolgenti per l'utente.
Per la natura stessa del Bastone di Tri, è probabile che i fan degli Zelda "tradizionali" saranno di nuovo delusi. Non sappiamo se la struttura generale sarà libera come quella di Breath of the Wild, ma di certo non torneranno gli enigmi duali (soluzione corretta/scorretta) che caratterizzavano i vecchi giochi. I tantissimi - innumerevoli secondo Aonuma - oggetti da replicare permettono un approccio creativo ai puzzle, che avranno varie risoluzioni diverse, esattamente come nei moderni The Legend of Zelda. Se gli enigmi saranno "aperti" e non duali, tuttavia, non è ancora detto che non torneranno elementi più tradizionali, come un ordine generale dell'avventura, che è un tratto tipico della saga rimosso nei capitoli a mondo aperto. Abbiamo visto soltanto il Bastone di Tri, che sarà sicuramente l'oggetto più importante, ma questo non esclude la presenza di altri strumenti che, via via, potrebbero permettere a Zelda di ampliare la mappa a tappe, differentemente da BOTW e TOTK in cui si può andare subito ovunque.
Ambientazione e sviluppatore
Ganon scompare, il suo tridente origina squarci interdimensionali che minacciano Hyrule, uno dei quali inghiotte subito Link. Zelda riesce a fuggire e deve affrontare da sola (anzi, con la fata Tri) la nuova minaccia. Della storia, dal trailer, si intuisce poco altro, se non il fatto che probabilmente i soldati del reame (o parte di essi) si ribelleranno contro Zelda.
La vediamo iniziare il suo cammino quando incontra Tri, imprigionata come all'inizio di A Link to the Past: i militari la tengono in gattabuia e probabilmente riesce a scappare con l'aiuto di - si vede per pochi istanti - Impa. In alcune fasi del trailer si scorgono delle fasi a scorrimento laterale, come in Link's Awakening, e altre in cui Zelda sembra finita dentro uno degli squarci che assalgono Hyrule.
Riguardo all'ambientazione del gioco, vediamo un Deku generico e anche il maestoso Grande Albero Deku, al suo debutto in un episodio con vista dall'alto. C'è anche una chicca per appassionati, in termini di scenario: Zelda si trova a colloquio con le due tipologie di Zora, quelli verdastri e minacciosi (tipici dei primi episodi), e quelli più antropomorfi e civilizzati (più comuni da Ocarina of Time in avanti). È uno dei rari titoli a proporli in contemporanea. Vedremo come sfrutteranno la situazione. Non è minimamente chiaro o intuibile come possa collocarsi questo gioco in termini di timeline: se individuarne la posizione cronologica è pressoché impossibile, non è palese nemmeno se sia vicino a un altro capitolo, come Majora's Mask a Ocarina of Time, o Tears of the Kingdom a Breath of the Wild. L'aspetto farebbe supporre che questo Link sia lo stesso di Link's Awakening, ma non è scontato.
Già, Link's Awakening: questo nuovo The Legend of Zelda sfrutta palesemente lo stesso motore grafico del remake per Switch del 2019. Stilisticamente è identico, e anche l'interfaccia è molto simile, più minimale e seriosa dell'aspetto kawaii dell'avventura. Speriamo che il framerate sia più stabile, anche perché immaginiamo che il Bastone di Tri, se usato senza parsimonia - come molti faranno - metterà alla prova il motore del gioco più della spada di Link. L'engine ci dà un grosso indizio sullo sviluppatore dell'opera: quasi sicuramente è Grezzo, in passato al lavoro sulla saga anche con Ocarina of Time e Majora's Mask per 3DS. Sarebbero tuttavia al debutto nello sviluppo di un gioco originale della serie, sotto l'immancabile supervisione dell'esperto Eiji Aonuma. Se abbiamo ragione, quindi se lo sviluppatore del titolo è Grezzo, il team principale della serie, EPD 3, sarà solo minimamente coinvolto: probabilmente sarà occupato nell'elaborazione di qualche remake/remaster per l'uscita di Switch 2 e starà gettando le basi per il prossimo capitolo "principale".
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom ci ha intrigato con le sue novità, dall'approccio sandbox, nuovo per gli Zelda "bidimensionali", alla Principessa finalmente protagonista, che postula un gameplay incentrato sulla risoluzione di enigmi piuttosto che sull'azione. Non vediamo l'ora di scoprire altri dettagli, in attesa dell'uscita che, lo ribadiamo, è fissata per il 26 settembre.