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Per il game director di God of War un reboot non avrebbe avuto senso

Il nuovo God of War conserverà il feeling dei precedenti capitoli

NOTIZIA di Davide Spotti   —   28/03/2018

L'attesa in vista del lancio di God of War si fa sempre più spasmodica ed è scandita dalle dichiarazioni a ruota libera di Cory Barlog. Dopo aver accennato agli Easter Egg presenti nel gioco e aver affermato che le esperienze single-player sono ancora fantastiche, il game director di Santa Monica Studio ha spiegato che l'idea di proporre un reboot della saga è stata presa in considerazione nelle prime fasi dello sviluppo ma poi è stata accantonata, nonostante il radicale cambio di setting, per non vanificare oltre dieci anni di evoluzione del protagonista.

"È come se i primi giochi servissero da retroscena. La gente si chiede perché non siamo ripartiti con un nuovo soggetto, e io ogni volta dico che abbiamo dalla nostra un decennio di sviluppo del personaggio. Non è possibile. Perché mai buttare via tutto questo?", ha osservato Barlog durante un'intervista rilasciata a PlayStation Lifestyle.

"Non siamo le stesse persone di quando andavamo a scuola o al college, giusto? Una volta raggiunta la mezza età cambiamo, e credo che per Kratos sia lo stesso", ha proseguito. "Un tempo stavamo svegli fino a tardi ed effettuavamo modifiche all'ultimo secondo, e non eravamo molto propensi a pensare. Ci interessava agire. Era un modo di fare genuino e credo che vada bene. Ora, torniamo allo sviluppo e vediamo tutto quanto con lenti diverse. Siamo persone diverse e abbiamo l'energia di tutte queste nuove persone coinvolte nello sviluppo".

"Mi sono chiesto perché non avremmo potuto sfruttarlo per qualcosa di diverso. Ma il gioco ha ancora quel senso di familiarità. Voglio dire, la speranza, la frase che ho usato all'inizio dello sviluppo è stata 'familiarmente diverso', pertanto quando lo si gioca si percepisce che si tratta di God of War. Forse non esattamente, ma lo spirito, il DNA di God of War si coglie. Sono molto diversi dal punto di vista delle inquadrature. Il ritmo e un po' inferiore, ma quando le cose si surriscaldano si intravede God of War nell'esperienza di combattimento. Penso sia difficile da mettere in pratica, ma mi auguro di esserci riuscito".

Continuate a seguirci perché questo pomeriggio alle 15:00 pubblicheremo una dettagliata intervista a Cory Barlog realizzata da Aligi Comandini.