Lo studio svedese Embark Studios ha spiegato l'abbandono del modello free-to-play è stato un toccasana per lo sviluppo di Arc Raiders. L'adozione del modello di monetizzazione premium ha reso progettare il gioco molto più facile. La dichiarazione è arrivata nel nuovo episodio della serie di video dietro le quinte The Evolution of Arc Raiders, in cui si è parlato delle maggiori difficoltà incontrate nel corso dello sviluppo.
Arc Raiders era stato annunciato nel 2021 come uno shooter co-op free-to-play, ma due anni dopo si è trasformato in un extraction shooter PvPvE. Nel giugno 2024, Embark ha rivelato che il gioco sarebbe passato anche a un modello premium.
Vantaggi del modello tradizionale
Il titolo di debutto dello studio, The Finals, è uscito come free-to-play, ma Embark ha deciso che questo modello non fosse adatto per Arc Raiders; questa scelta ha reso lo sviluppo "molto più semplice".
Il design director Virgil Watkins ha spiegato: "Nel free-to-play devi, in un certo senso, rendere le cose un po' più "appiccicose" rispetto a quanto sarebbero altrimenti: richiedere un po' più tempo, un po' più grind, così che i giocatori siano incentivati a restare dentro quei loop, continuare a giocare e, idealmente, a spendere denaro nel gioco".
"Per un titolo di questo tipo", ha proseguito Watkins, "diventava difficile rispettare il tempo dei giocatori in alcune aree come il crafting o le sessioni di gioco. Era quasi come dire: "rallenta un po'". E questa cosa non ci piaceva. Dal momento in cui si è deciso di cambiare direzione, abbiamo potuto far sì che le attività richiedessero il tempo che sembrava davvero appropriato".
Insomma, i free-to-play sono pensati per invadere il tempo degli utenti, mentre con il modello premium "Il crafting non ha più timer da aspettare, e la quantità di materiali richiesti è molto più ragionevole: impegno e risultato ora sono più allineati. È stato un grande aiuto. Allo stesso tempo, però, passando a un prezzo di lancio, dobbiamo comunque trovare modi di monetizzare che non risultino predatori. Anche questa è stata una sfida interessante".
Il CEO e fondatore Patrick Söderlund ha commentato: "Come possiamo adattarci a ciò che il mercato vuole? Un gioco free-to-play attirerebbe molti giocatori, forse decine di milioni per un certo periodo. Ma mentre ricostruivamo quella che sarebbe diventata la nuova versione di Arc Raiders, il team ha iniziato a chiedermi: il free-to-play è davvero il modello giusto per noi?".