C'è l'usanza di evitare le uscite di grandissimo calibro nel mese di agosto, perché normalmente si teme un calo di attenzione in un periodo non propriamente dedicato alle lunghe sessioni videoludiche, almeno come tradizione. Eppure, ci sono state eccezioni a questa sorta di regola non scritta e siamo tornati a vederne ben due in contemporanea per questo 2019 che si conferma un anno di grande spessore, in grado di regalarci a distanza di pochi giorni due giochi come Astral Chain e Control, che dimostrano come il mercato non si prenda particolari pause nemmeno nei periodi più vacanzieri e di come il panorama videoludico sia ancora in grado di fornire soluzioni originali anche in generi ormai ben codificati da tempo.
La fine di agosto è sempre un periodo piuttosto malinconico, come insegna il finale di Sapore di Mare con gli ombrelloni chiusi, il cielo plumbeo etc., ma se non altro dal punto di vista dei videogiochi abbiamo di che gioire, anche grazie a due giochi di questo calibro. Astral Chain e Control possono peraltro essere messi a confronto anche da un altro punto di vista: si tratta di produzioni di grosso calibro ma che non hanno delle vere e proprie major alle spalle, cosa che si è riflessa anche in un processo creativo più libero e per certi aspetti sperimentale, che ha portato a risultati particolari, con due esempi molto peculiari di action game in terza persona. In entrambi i casi, la definizione standard potrebbe andare un po' stretta e questo è sicuramente un bene.
Control è il primo titolo pienamente multipiattaforma da parte di Remedy da parecchi anni a questa parte. Essendo sviluppato in totale indipendenza, ha rappresentato da subito un grosso rischio ma anche una grande opportunità per lo studio finlandese, che ha voluto esplorare strade meno tracciate in precedenza dal team, arrivando a risultati alquanto inediti. Nella recensione di Control, Tommaso Pugliese lo definisce "un'esperienza solida e coerente, che anche sul piano narrativo riesce a proporre idee molto interessanti e originali", unendo peraltro in maniera sagace elementi narrativi di Alan Wake e soluzioni di gameplay di Quantum Break ma raggiungendo un risultato complessivamente nuovo e molto interessante.
Allo stesso modo, Astral Chain rappresenta la conferma di quanto Platinum Games sia in grado di confezionare action game di altissimo profilo ma anche qualcosa di inedito, a rimarcare come Takahisa Taura nella sua prima esperienza di director abbia già saputo dimostrare di essere in grado di mettere sulla scena idee e soluzioni di gioco nuove. La recensione di Astral Chain vede un Aligi Comandini particolarmente esaltato dal gioco esclusivo per Nintendo Switch, che viene definito "un action unico e variegato, capace di rielaborare i fondamentali delle opere di PlatinumGames in una nuova struttura eccelsa in quasi ogni aspetto". È particolarmente positivo notare, dunque, come in questo scorcio finale dell'estate 2019 ci troviamo di fronte a due splendidi giochi che, ognuno a modo suo, rappresentano sia delle conferme che delle impressionanti sorprese, a dimostrazione di come il panorama videoludico sappia spesso stupire, anche "fuori stagione".