Alcune settimane fa si è diffusa la voce secondo cui Electronic Arts avrebbe pagato migliaia di dollari per assicurarsi la copertura offerta dai content creator che hanno provato Battlefield 6, e lo stesso rumor è stato rilanciato nelle scorse ore.
"I creator che hanno partecipato all'evento Battlefield 6 NEXT hanno ricevuto un compenso minimo di 10.000 dollari per la sola presenza, con un tetto massimo di 300.000 dollari per figure di spicco come TimTheTatMan", ha scritto un leaker.
"Chiunque sia coinvolto attivamente da mesi e stia partecipando regolarmente ai playtest della modalità battle royale sta ricevendo cifre molto elevate. Activision, invece, non ha adottato lo stesso approccio per Black Ops 7, limitandosi finora a coprire le spese di viaggio."
"Bisogna quindi prestare molta attenzione a chi sta alimentando l'hype per questo gioco e a ciò che potrebbe guadagnarci", ha concluso Hope, lasciando passare un messaggio ben preciso.
Non è andata davvero così?
La open beta di Battlefield 6 ha superato i 500.000 giocatori contemporanei su Steam e non c'è dubbio che attorno al nuovo capitolo della serie prodotta da Electronic Arts si sia sviluppata una narrazione che punta a costruire il maggior entusiasmo possibile in vista del lancio.
Stavolta, tuttavia, si è levata una "voce fuori dal coro", uno dei content creator in questione che ha negato tutto, dicendo che la sponsorizzazione da parte del publisher di Battlefield 6 si è limitata al pagamento di volo, hotel e Uber, altro che 10.000 dollari come compenso minimo.
Naturalmente è possibile che le voci in merito ai pagamenti siano state esagerate o che riguardino solo ed esclusivamente le figure più in vista su Twitch e YouTube: a questo punto restiamo in attesa di ulteriori testimonianze che possano contribuire a far luce su come sono andate davvero le cose.